Capitolo 2.

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Sono senza parole. È da quando ci siamo lasciati che non lo vedo e lui non è cambiato di una virgola,è rimasto bello uguale e vedo improvvisamente i suoi grandi occhi castani che spostano lo sguardo da me al pavimento. I capelli sono rimasti della stessa lunghezza,legati in un codino. Riconosco la felpa che amavo così tanto e che indossava sempre per poi darla a me.
Ho mille domande in testa,mille cose da chiedergli,ma non riesco a dire una parola,semplicemente mi faccio venire un mio solito attacco di panico.
Incomincio a respirare faticosamente,facendo capire a chi mi sta intorno che non sto affatto bene. Sento i miei occhi riempirsi di lacrime e non so con quale coraggio faccio uscire un «abbracciami,ti prego!».
Mi prende tra le sue braccia e mi stringe,dopo mesi che non lo fa; non sento il contatto di una volta,ma riesco ad affondare il viso tra il suo petto e il suo collo per poter sentire il profumo della sua pelle,il suo odore mischiato alla fragranza di One Million penetra nelle mie narici ed io scoppio a piangere non curandomi del rumore dei miei singhiozzi.
«Mi manchi» gli sussurro all'orecchio,e in cambio ricevo una stretta più forte e un piccolo bacio distaccato sul collo.
Sono distrutta,vorrei lasciarmi cadere,ma cerco almeno di risparmiarmi questa figura da cretina!
Mi stacco dall'abbraccio e Kalyn mi porta via per mano accarezzandomi la schiena con la mano libera.

Scendendo le scale per recarmi fuori in giardino vedo gente sdraiata per terra che dorme e macchie di vomito dappertutto ed esco appena in tempo per non vomitare anche io.
Ci sediamo su un muretto e Kalyn si scusa
«È stata colpa mia,dovevo dirti prima che lui sarebbe venuto qui... Aveva bisogno di... Alcune cose... E allora è venuto a cercare Keisha.»
«Che tipo di cose?»
«Non importa Jany,non preoccuparti.»
«Dimmi di cosa aveva bisogno!» dico singhiozzando.
«Droga,Janelle...»
Scoppio a piangere più forte di prima e quei pochi pezzi del mio cuore che erano rimasti attaccati fra loro vengono distrutti.
«Perché fa tutto questo? Non era così,io non stavo con il Len di adesso...»
«Nessuno lo capisce più,neanche i suoi amici,prima non era così,lo sanno tutti,prima non fumava come fuma ora e non faceva uso di nessuna sostanza stupefacente... Non...non scopava con tante ragazze...»
«Cosa intendi dire?»
«Quel che hai capito...»
«Io non mi spiego tutto questo» ed è proprio vero,non riesco a capire perché lui sia diventato così.
Kalyn mi abbraccia e mi rassicura dicendomi che passerà «ci vuole solo un po' di tempo» aggiunge.
Annuisco e mi alzo per tornare a casa: ciò di cui ho bisogno è un bagno caldo per schiarirmi le idee.

Appena entro in casa mamma capisce subito la mia post-sbronza e così mi prendo un pugno in piena faccia: sento il sangue colarmi dal naso,ma ormai sono abituata anche a questo.
Ormai mi sono abituata a tutto: alla violenza di mia madre per il suo stress che crede di riuscire ad aprirmi gli occhi prendendomi a botte,alle delusioni con i ragazzi che alla prima uscita cercano di infilarsi nelle mie mutande,alle amiche che si stufano di me e delle mie paranoie,al solito pensiero di me e Len insieme,al dolore,alle lacrime...
«Grazie mamma,di sicuro un pugno sul naso per aver bevuto un po',dopo che sei la prima a puzzare di alcool in una maniera assurda,mi servirà un sacco!» e salgo più incazzata di prima in camera.
Tante volte ho sperato di svegliarmi da quest'incubo dove mia madre è la mia peggior nemica,dove prima finge di trattarmi bene e di essere contenta quando esco alla sera con le mie amiche invece di stare sotto le coperte a piangere e dopo passa il suo tempo a bere e a sfogare il suo stress su di me con la violenza.
Sono stata cresciuta così,ho cercato di superarlo,papà ha cercato di fermarla e di calmare i miei incubi portandomi da uno psicoterapeuta,ma non è mai servito niente di tutto ciò che ha cercato di fare. So solo una cosa: fossi in lui scapperei lontano,e mi dispiace di essere un intralcio,perché so che se non lo fa è solo ed esclusivamente per me.

Riempio la vasca da bagno con l'acqua calda,mi infilo dentro e resto lì immersa con il rumore dei miei pensieri che invadono la stanza. Mi fischiano le orecchie,e prego chiunque di non dire che questo succede quando qualcuno mi sta pensando: ormai non credo più a nulla,tanto meno a queste cavolate; sferro un pugno contro il marmo e incomincio a vedere il sangue che cola da una nocca,ottimo: ci mancava solo questa!

Sento squillare il telefono e corro verso i jeans con addosso solo una semplice mutandina ed un reggiseno e spero che nessuno da fuori mi veda
«Kalyn»
«Ci hanno appena invitate ad una festa,preparati: tra dieci minuti ti voglio in strada»
«No Kal,questa volta proprio non me...» e non faccio in tempo a finire la frase che lei attacca. Mi fa salire i nervi il potere che le persone possono esercitare così facilmente su di me!
Prendo una maglietta più corta del solito e una gonna che arriva sopra al ginocchio fatta a tubino: era da molto che non mi vestivo così!
Decido di non rivolgere parola a mia madre ed esco senza avvisarla.

In strada c'è Kalyn che mi aspetta e subito si accorge del mio naso gonfio.
«L'ha fatto di nuovo?» e non mi da neanche il tempo di rispondere che dice «Janelle,ti avverto,se solo vedo un altro livido sul tuo corpo io faccio arrestare quella donna!»
«Non importa,va tutto bene,stai tranquilla» la rassicuro,anche se entrambe sappiamo che non è così.

Entriamo nel locale difronte al dormitorio maschile della scuola e tutti i ragazzi mi guardano come se fossi un alieno sceso in terra solo perché per una sera ho evitato i soliti jeans e le solite felpe lunghe. Prendo per mano Kalyn che ha già preso due bicchieri di vodka e la trascino con me su un cubo: è perplessa da questo mio comportamento,ma balla divertita facendo finta di nulla.
Dopo un po' le chiedo all'orecchio se raggiungiamo gli altri e indico Keisha che sta in disparte con un gruppo di ragazzi tatuati e ragazze ricoperte di lividi vistosi sulle braccia e occhiaie viola sotto gli occhi.
«Jany!» mi saluta con un piccolo abbraccio Keisha «vuoi?» dice sporgendomi una sigaretta.
Noto Len poco distante da lei che mi guarda e allora azzardo
«Non hai qualcosa di più pesante?»
«Tutto quello che vuoi!» dice toccando la borsa che tiene appesa alla spalla.
«Coca!» grido,ma lei mi ferma mettendomi una mano sulla bocca «Sei per caso pazza? Vieni.»
Percorriamo tutta la sala occupata dai ragazzi che ballano strusciandosi contro i sederi delle ragazze ed entriamo nei bagni comuni,dove tira fuori dalla borsa una piccola bustina contenente una polvere bianca e la sparge sul bancone del lavandino.
Aspiro tutto ciò che ho davanti ai miei occhi non lasciando nessuna traccia. Sorrido ed esco dalla stanza soddisfatta.
Vedo lo sguardo di Len dall'altra parte della stanza che continua a fissarmi,come fosse preoccupato,ma capisco che sono solo mie illusioni e decido di far finta che non ci sia.
Dopo un po' vengo distratta guardando verso i divanetti: lui è lì e sopra di lui c'è una ragazza,a mia vista conosciuta,che lo masturba senza paura di essere vista. Mi gira la testa per aver assunto droga e mi viene la nausea alla vista di quella scena,poi però mi strofino gli occhi per potermi concentrare meglio e per capire che quella puttanella sopra di lui è Kalyn.
Mi tremano le labbra e gli occhi si riempiono di lacrime,ma prima di scoppiare a piangere reagisco d'istinto: corro incazzata nera da lei.

I have lost myself again - Mi sono persa di nuovo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora