La suoneria del cellulare interrompe il mio sonno pesante. Ci metto un po' a capire che dovrei rispondere,prendo il telefono e senza esitare trascino il dito:
«Sì?»
«Jany,sono Keisha. Non farti mai sentire eh! Ci vediamo al parco oggi?»
«Uhm... Va bene»
«Alle cinque lì,ti aspetto.»
Mi accorgo di essere già in ritardo quando,chiudendo la chiamata,vedo il telefono che segna le 16:20. Mi alzo velocemente dal letto e corro in bagno per darmi una sciacquata al viso,cambiarmi e pettinarmi un po'.Capisco il suo grande entusiasmo nel vedermi quando la vedo corrermi in contro. Mi abbraccia e cerco di ricambiare con più sincerità possibile. Ci sediamo in una panchina e incomincia a raccontarmi delle sue avventure senza fermarsi un attimo: la rissa che c'è stata in classe tra due suoi compagni,il nuovo ragazzo di terza con cui si sta frequentando,quanto si è divertita alle feste di queste sere e molto altro. Si interrompe dopo circa un'ora quando mi vede sbadigliare e cerca di coinvolgermi:
«E tu? Novità?»
Avrei un gran bisogno di chiederle aiuto per la droga,ma non so come dirglielo...
«In realtà sì...»
«Dimmi!»
«Diciamo che mi sono messa in un piccolo guaio... L'altra sera stavo passando dal bosco e un gruppo di adulti mi ha vista mentre li osservavo fumare e drogarsi... Mi hanno detto di procurargli droga,se non voglio morire.»
«Tranquilla,ti aiuto io. Quando devi andare da loro?»
«Questa sera.»
«Perfetto,allora fammi andare a casa.»
«Ti aspetto verso le sette da me,mangiamo insieme.»
«A dopo»Rientrando in casa sento un buon odore di cibo: non le solite cose preriscaldate o surgelate,ma cibo reale! Mi dirigo verso la cucina (da dove proviene il profumino) e vedo papà che canticchiando condisce alcuni piatti. Non è da lui,ma questa cosa mi fa sorridere molto.
«Ei papi,come va?»
«Ciao pulcino,bene. Com'è andata a scuola?»
«Mh... Ho paura di non farcela quest'anno...»
«Scusa?»
«Con tutto quel che è successo in quest'ultimo periodo non sono più riuscita a concentrarmi un attimo seriamente... Dispiace anche a me.»
«Non importa,hai tempo per recuperare. L'importante è che passi il dolore.»
«È un problema se viene un amica a cena?» dico,cambiando discorso.
«Assolutamente no!»
Gli schiocco un bacio sulla guancia per ringraziamento e salgo in camera per posare lo zaino e riposarmi un po'.
So che papà non è abbastanza informato da sapere che non c'è più tempo per recuperare. Non si aspetta di certo che io venga bocciata e non so come dirglielo... Ho troppe responsabilità sulle spalle e per me è uno strazio.
Scrivo un messaggio a Yac per avvisarlo di non farsi vedere:"Ciao. Keisha viene da me,non farti vedere stasera."
"Va bene..."
"Ok"
"..."
Perché deve continuare questa la conversazione così?
"??"
"Ti voglio."
Spengo il cellulare non rispondendo al suo messaggio e mi sdraio sul letto a riflettere. Ho tanta confusione in testa e non so come andare avanti.
Sentendo bussare alla porta scendo per aprire,faccio accomodare Keisha e ci sediamo intorno al tavolo con papà per cenare. Scherziamo con lui durante tutto il pasto e ci complimentiamo per le sue capacità culinarie. Mentre lo aiutiamo a sparecchiare gli chiedo cortesemente se posso andare a fare un giro con la mia amica e lui acconsente senza pensarci un attimo.
Mi infilo le scarpe e prendo la giacca. Incomincio ad essere leggermente in ansia,ma nonostante questo cammino velocemente verso il bosco seguita da Keisha. Girandomi qualche volta per vedere se va tutto bene vedo che lei è tranquilla e non terribilmente preoccupata quanto me.
Quando arriviamo il solito mi viene vicino:
«Credi sia un gioco? Porti un'amica perché le potrebbe piacere giocare?»
«Ha ciò che vi serve.»
L'uomo la guarda dalla testa ai piedi,mentre lei tira fuori un sacchetto dalla borsa distribuendo a tutti ciò che c'è all'interno. Tutti le sorridono ringraziandola,come se fosse Babbo Natale che consegna i regali ai bambini la notte della Vigilia. Le tasche dei suoi pantaloni si riempiono sempre di più di banconote.
Alla fine del giro decidiamo di non rimanere,ma di andarcene senza farci vedere.
Fuori dal bosco Keisha mi porge una pastiglia che ingerisco molto volentieri. Non so perché sto facendo cose del genere quasi tutti i giorni,ma sono contenta che il mio corpo reagisca bene e che tutte le cose che ho provato non mi creino dipendenza.
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I have lost myself again - Mi sono persa di nuovo.
RomanceAndava tutto estremamente male. Ormai ero rimasta sola, non avevo neanche più una famiglia. Avevo solo più la droga, la clinica e le cicatrici. Sarebbe mai potuta arrivare la salvezza?