Capitolo 13.

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CAPITOLO 13:

"Vieni da me appena puoi."

Finalmente mi sono decisa a parlare a Yacob e a dirgli tutto quel che c'è da dire. Che senso ha continuare a nascondergli la mia stupidità? Non so se sono più stupida perché sto per scaricare il ragazzo più figo della scuola e che oltretutto ho sempre desiderato nel mio letto,o perché ho osato nascondergli la situazione nella mia testa... Però so che sicuramente non la prenderà bene e sarà dura riuscire a placare la sua rabbia: sono l'unica che riesce a fargli recuperare l'autocontrollo,ma contando che oggi chi glielo farà perdere sarò io stessa...sarà nettamente impossibile.
È da almeno un'ora che cammino avanti e indietro nella mia stanza e ripeto il discorso che mi sono preparata nella mia mente. Ormai lo so a memoria e giuro che se questa volta non riesco a dire tutto alla perfezione spacco qualcosa!
Le mie unghie sono ormai distrutte dal nervosismo e lo smalto è andato a farsi fottere,ma direi che non è il momento adatto per pensare alla manicure.
Finalmente dopo tanto tempo che ho inviato il messaggio a Yac sento la porta di casa aprirsi e immagino sia lui; guardo l'ora per assicurarmi che non sia papà di ritorno dal lavoro e rimango allibita quando vedo che veramente sono passati solo tre minuti dell'invio del messaggio.
«Janelle eccomi,tutto bene?» sentire la sua voce mi tranquillizza...
«Sì,sali.» il cuore incomincia a battermi all'impazzata.
Lo sento correre su per le scale con tutta la sua delicatezza e perdo almeno dieci anni di vita quando lo vedo sulla soglia della porta di camera mia.
Ha una semplice tuta a vita bassa e una t-shirt tremendamente attillata sui pettorali e leggermente corta tanto da far vedere il bordo dei boxer. I capelli sono zuppi d'acqua e ancora più scompigliati del solito e noto che il ciuffo cresce sempre di più. Il suo profumo così forte raggiunge subito le mie narici e sento il mio corpo andare a fuoco. Dio,se è bello!
«Janelle? Sei viva?» ride; merda,forse mi sono fatta sgamare!
Riprendo subito conoscenza e faccio finta di nulla «Ehm... Sì,scusa.»
«È successo qualcosa? Cosa dovevi dirmi?»
«Veramente nulla,volevo chiederti una mano per chimica...» sono una cretina! Ho osato rimandare un'altra volta? Sì,ho osato,mannaggia a me (e alla sua fottutissima bellezza).
«Certo,fammi vedere cosa devi studiare.» e lo vedo venire verso di me nel letto,dove sono coperta da un solo lenzuolo. Cacchio,non ho neanche dei vestiti addosso se non la biancheria intima!
«Aspetta,fermati!»
«Che succede?» dice girandosi alle sue spalle spaventato,come per controllare se ci fosse qualcuno dietro di lui.
«Ehm... Sono nuda...»
«Nulla che non ho già visto,tranquilla.»
«Avremmo avuto sì e no dieci anni quando mi hai vista senza costume,dovresti smetterla di rinfacciarmelo!» dico ridendo.
«Ci può sempre essere una seconda volta...» dice tornando serio e puntando lo sguardo sul lenzuolo.
«So che ti piacerebbe,ma...»
«Mi piacerebbe eccome!» mi interrompe «Posso avere l'onore di venire?»
«Dio,Yacob! Sembra una cosa bruttissima detta così!»
«Veramente doveva esserlo,infatti...» questa frase mi fa arrossire e ciò fa perdere la testa a Yac che si fionda sopra di me e mi bacia prima le labbra e poi la clavicola,provocandomi un brivido lungo tutto il corpo. Sento ogni parte del suo corpo contro il mio e sento il lenzuolo scostarsi sempre di più dal letto.
Non so perché mi sto facendo trascinare in questa situazione quando ieri sera ero sdraiata su questo letto a piangere pensando ai ricordi con Len e contando che l'ho fatto venire qua per dirgli di smetterla. Non mi capisco neanche io e so che se qualcuno sapesse dei miei comportamenti mi disprezzerebbe.
Mi lascio sfiorare delicatamente le cosce e la pancia,ma vedo l'autocontrollo negli occhi di Yacob. Sta riuscendo a non prendermi in questo letto ora,quando potrebbe benissimo farlo.
Riconosco uno spesso velo di sofferenza nei suoi occhi quando incontrano i miei. Mi mettono una sensazione strana e non riesco a continuare a baciarlo. Mi stacco subito da lui e mi alzo velocemente dal letto infilandomi subito le prime cose che trovo per terra.
In quegli occhi ho visto qualcosa che già conosco,qualcosa che già ho visto. Mi è sembrato di vedere il riflesso dei miei occhi nei suoi. Non capisco cosa può portarlo a guardarmi così,ma so che dentro ha qualcosa che lo sta distruggendo ed io lo sto solo alimentando,sto solo facendo sì che le emozioni si impadroniscano di lui.
Dovrei davvero fermarmi prima che sia troppo tardi,ma non so davvero come fare perché so che ucciderei Yacob io stessa.
«Cosa è successo? Ho fatto qualcosa di sbagliato?» la voce è preoccupata.
«No Yacob,tranquillo!» dico catapultandomi nel letto e mettendomi a cavalcioni sopra di lui. Non ho nessuna intenzione di farlo eccitare con questa posizione né di baciarlo,voglio semplicemente abbracciarlo e potermi appoggiare sul suo caldo petto.
Le sue braccia mi stringono così forte come a non volermi più lasciare andare,come se avesse paura che qualcosa potrebbe portarmi via da lui...
«Yacob,devo parlarti. Se ti ho fatto venire qua il motivo non era chimica,ma un altro...»
«Dimmi...»
Cerco di non incrociare il suo sguardo per non perdere la concentrazione e formulo un discorso veloce,dato che il precedente me lo sono dimenticato (ovviamente):
«Be... Dio,è così difficile per me...»
«Janelle,tranquilla!»
«Lascia perdere...» concludo alzandomi dalle sue gambe,ma sento le sue mani afferrarmi dalle caviglie rimettendomi sopra di lui.
«Ti amo,Janelle!» dice quasi gridando.
Ha detto di amarmi?
Sono senza parole.
Non so cosa rispondere,data la situazione. Non avrei mai voluto sentire quelle parole,non volevo che nessun altro oltre Len dicesse di amarmi.
So di dover dire qualcosa,ma non riesco davvero a dire nulla; nel giro di trenta secondi la mia bocca si è seccata tremendamente e sto impazzendo dall'agitazione.
«Janelle,tutto bene?»
«Io... No... Yacob,devi andartene,ora!» lo supplico.
«Ma cosa stai dicendo? Perché dovrei?»
«Perché io non amo te e stai solo sprecando tempo. Io ti sto solo distruggendo... Scappa finché puoi!»
Non so come sono riuscita a dire una frase del genere con questo tono così convincente e spero che questa grande fatica venga ripagata. Capisco di averlo ferito quando vedo il suo volto rigato dalle lacrime e tutto ciò distrugge anche me. Nonostante tutto non riesco a lasciarlo in questo stato,allora lo abbraccio per l'ultima volta stringendolo più forte che posso. Le nostre lacrime si mischiano bagnando le nostre magliette e lui capisce di dover andare via.
Dopo pochi minuti la mia stanza è vuota e sento di più il silenzio. Fino a poco prima sapevo che comunque da un momento all'altro lui sarebbe potuto arrivare a rompere con le sue battute e le lotte,ora so che tutto questo non succederà mai più e un po' mi preoccupa. Ovviamente sono del tutto sicura che Yacob si farà di nuovo vivo qui tra meno di una settimana,ma so che tra noi ci sarà solo un grandissimo silenzio molto imbarazzante e ciò non provocherà nulla di buono...
Rifaccio il letto un attimo cambiandone le lenzuola: non voglio più sentire il suo profumo invadere il mio letto.
Raccolgo qualche sua maglietta da terra che ha dimenticato qui qualche volta e,invece di mischiarle insieme alle lenzuola da lavare,le ripongo in una busta con l'intenzione di portargliele tra qualche giorno tenendone solo una da parte per ricordo.
So di essere stata molto breve con Yacob e forse dovrei scrivergli una lettera spiegandogli quel che provo per lui e raccontandogli tutto quel che è passato nella mia testa in questi mesi di sofferenze e depressione...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 05, 2016 ⏰

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