Capitolo 4.

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  Lo studio procede bene,come al solito,ma continuo a pensare alla piccola conversazione con Yac di poche ore prima. Girandomi verso la finestra lo trovo lì che mi guarda e spaventata corro ad aprirgli:
«Ma cosa fai tu qua? Non è lecito spiarmi! Pensa se fossi stata nuda!»
«Avrei apprezzato comunque di sicuro!»
«Stupido» gli dico,dandogli un pizzicotto al braccio «posso sapere cosa vuoi da me?»
«Conoscerti meglio»
«Non capisco perché tu lo voglia così tanto,siamo cresciuti insieme,quindi sai già abbastanza di me,non credi?»
«Io voglio conoscere ogni parte di te. Cosa provi,le tue emozioni.. No scusa. Non volevo dire questo,non so cosa mi è uscito di bocca» dice ridendo.
Le sue parole mi hanno divertita un sacco,ma basta guardarlo bene negli occhi per vedere che è strafatto.
«Yac,torna a casa e fatti una dormita,ti servirebbe!»
«Io voglio dormire qua con te,poi se proprio devo,vado via,ma dovrei passare dalla finestra di Kalyn e immagina cosa potrebbe pensare...»
Sono nella merda.
«Mettiti per terra,ti do un cuscino»
«Sei molto ospitale»
«Nel letto non ci stiamo.»
«Se ci stringiamo sì. Per favore...»
«Ma chi ti conosce! No.»
È insistente e io sto facendo di tutto per non cedere. Vorrei trascinarlo dalla sua maglietta nera nel letto e poter stare tra le sue braccia tutta la notte,ma non sono così dolce da dormire abbracciata con un ragazzo..e poi chissà cosa potrebbe capitare!
Gli metto il cuscino per terra e una coperta,dopodiché chiudo i libri sparsi sul letto e dando le spalle a Yac mi tolgo il maglione per mettermi una maglietta da notte; appena mi rigiro vedo lui che mi guarda con gli occhi che si illuminano,ma subito dopo aver incrociato il suo sguardo entrambi lo distogliamo.
Mi infilo sotto le coperte e mi giro dalla parte opposta di dov'è Yac,pur sentendomi molto osservata:
«Smettila di guardarmi e dormi.»
«Io.. Non credo di riuscirci... È così scomodo qua..»
«Vattene a casa tua,allora!» ma un minuto dopo sento dei passi nella stanza e poi girandomi per vedere che succede mi trovo Yac vicino «non ci provare nemmeno a metterti qua,guarda,non ci stai!» e cerco di occupare tutto il letto allargando le braccia e le gambe. Lo vedo ridere e i miei occhi si illuminano,facendomi perdere il controllo degli arti che si chiudono improvvisamente permettendogli di sdraiarsi:
«Fanculo»
Spengo l'abat-jour e sento il suo respiro vicino al mio corpo.

Una mano incomincia ad accarezzarmi la schiena da sotto la maglietta e inizio a sentire i brividi su tutto il corpo. Mi giro dalla sua parte e non faccio in tempo a parlare che sento le sue labbra sulle mie.
Non riesco a credere a quel che sta succedendo.
Sento la sua lingua cercare la mia,mentre con la mano mi tira a se spostandomi indietro i capelli dal viso.
Il pensiero di essere finita nel giro di due minuti sopra di lui mi emoziona tanto da incominciare a mordergli il lobo dell'orecchio per avere una sua reazione. Lo sento ansimare e cercare il mio seno: gli tremano le mani tanto da non riuscire a togliere il reggiseno. Lo aiuto,mi sfila anche la maglia ma prima lo fermo con una domanda:
«Perché?»
«Perché ti voglio,voglio ogni angolo del tuo corpo.»
Me la sfilo velocemente e sento le sue mani accarezzare il mio seno delicatamente,procurandomi altri brividi.

Mi sveglio improvvisamente in un bagno di sudore e vedo al mio fianco Yac che dorme come un angelo. Guardo i suoi capelli scompigliati,la maglietta nera un po' alzata che permette di vedere i suoi addominali ed infine le sue braccia muscolose ricoperte da bellissime vene sporgenti. Incomincio a sfiorargliele sentendo al tatto la morbidezza della sua pelle.
Non capisco come posso aver sognato tutto questo,non cederei mai con nessun ragazzo,tantomeno con lui: pur essendo così bello non vorrei mai fargli del male. Riuscirei solo ad avvicinarlo e poi allontanarlo nel giro di poco tempo,procurando dolore sia a me che a lui.
Cerco di far piano mentre mi scosto le lenzuola da dosso per alzarmi e vado a posizionarmi dove in teoria avrebbe dovuto dormire Yac.
Appoggio il cuscino sul pianale di legno della finestra e mi sdraio lì a guardare il panorama del viale in cui sono cresciuta e in cui mi sono rovinata. Ho sempre desiderato poter andare via e iniziare una nuova vita,magari con il ragazzo che amo. Ho sempre voluto poter aprire gli occhi e trovarmi affianco il ragazzo che più amo ad augurarmi il buongiorno e a riempirmi di coccole e baci la sera quando sono stanca... Ma alla sola età di 16 anni incomincio a pensare che non avrò mai qualcosa del genere,non riuscirò a fidarmi mai più di nessuno e non rovinerò mai nessuno.

La sveglia suona alle 06:45 e non riuscendo ad arrivare in tempo per spegnerla vedo che lo fa Yac:
«Grazie»
«Perché non sei nel letto?»
«Ho avuto gli incubi,mi sono voluta spostare» altro che incubi...
«Mi dispiace»
Mi alzo e cerco dei vestiti da indossare. Chiudo la porta della mia stanza a chiave per far sì che nessuno dei miei due genitori entri,trovando Yac in maglietta e pantaloncini sotto le mie coperte.
«Girati,devo spogliarmi»
Controllo che rimanga di spalle e mi tolgo la canotta,ma nello stesso momento vedo lui sbirciare,così gliela lancio addosso coprendogli il viso. Dopo essere vestita lo faccio uscire dalla finestra,assicurandomi prima che non ci fosse Kalyn in camera,dopodiché vado a scuola.

Al mio ritorno trovo una rosa rossa sul letto e un biglietto:

"Questa notte mentre tu dormivi ho ascoltato il tuo respiro pesante,ho annusato i tuoi capelli perdendomi nel loro profumo,ti ho osservata e ho fatto finta di dormire quando tu ti sei svegliata da quell'incubo che hai detto di aver fatto. Ho lasciato che tu scostassi i miei capelli dalla fronte e che mi sfiorassi le braccia con le tue dita morbidissime.
Era da tanto che non passavo una notte così bella e come hai ben capito le mie intenzioni non erano quelle di usarti per il mio piacere,ma volevo semplicemente vedere quanto eri bella mentre dormivi...e sì,sei bellissima anche mentre dormi."

Non capisco perché questo suo gesto,non capisco perché lui si sta preoccupando così tanto di me,quando non ha mai calcolato una ragazza della mia età. Ha 19 anni e a parte esserci visti a casa sua quando ero con sua sorella,a qualche lezione che abbiamo in comunque o a qualche festa non mi ha mai parlato così.
Non voglio avvicinarmi a lui perché so che mi procurerei solo dolore e lo procurerei anche a lui. Non voglio far del male a lui come ne ho fatto ai ragazzi che ho avuto dopo Len.

Flashback:
Quel ragazzo di cui non mi fidavo abbastanza ora sta piangendo davanti a me. Non ho voluto affezionarmi a lui,ma neanche deluderlo. Ho sempre accettato di uscire con lui,di cenare insieme,di partecipare agli stessi corsi extra scolastici..illudendolo.
In ogni mio gesto ha pensato ci fosse qualche sentimento,quando invece sono ormai apatica e non provo niente più per nessuno.
L'ho deluso appena gli ho detto che io sarei voluta partire senza di lui e al suo «perché?» gli ho semplicemente risposto che non avrei avuto bisogno di lui per divertirmi e che non mi importa cosa crede di quel che lui chiama "noi".
Ho visto il dolore percorrergli gli occhi,ho visto le lacrime rigargli il viso e nello stesso momento gli ho chiesto di andarsene perché non volevo vederlo piangere.
end of flashback.

Yac non si merita tutto questo,forse.

I have lost myself again - Mi sono persa di nuovo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora