Togheter

826 44 1
                                    

POV Newt

L'idea di Elise è geniale e completamente folle allo stesso tempo, ma del resto da una persona  geniale e folle cos'altro potrebbe uscire? tuttavia, quelli che sono decisi a seguirci in questo palese suicidio sono una quindicina.  quando è venuta a spiegarmi il suo piano ho strabuzzato gli occhi, ero pronto a dirle che era un'idea molto, molto stupida ma lei cosa ha fatto? Non mi ha ascoltato, ovvio. Nonostante questo mi fido ciecamente di lei, ci fidiamo tutti. ora i nemici  sono Gally e Alby, non vogliono rassegnarsi all'idea che da qui dobbiamo uscire altrimenti l' unica alternativa è la morte. i dolenti torneranno fino a che non saremo tutti morti e questo posto maledetto cesserà di vivere e sarà abitato solo da spettri. io, Minho e Elise siamo nascosti dietro degli alberi in attesa. Alby mi ha ordinato di trovare Elise che era corsa via nel bosco per riportarla da loro. proprio come lei aveva pianificato. nello spazio bruciacchiato davanti l'entrata del labirinto è stato montato un palo. vogliono legarci Elise in modo che i Dolenti se la possano portare via al loro ritorno stanotte. ma non la troveranno, se tutto va bene. sto ancora fissando la radura quando mi sorgono dei dubbi. E' tutto giusto quello che stiamo facendo? Chi ci assicura che non sia una trappola? Mi volto verso Elise e glielo chiedo. lei mi rivolge uno sguardo gelido che mi manda scariche elettriche alla schiena. - Fidati di me. ce la faresti un attimo senza obiettare ?- - senti, la mia non è una critica sto solo dicendo che...- - Newt- improvvisamente è diventata calma, questi suoi sbalzi d'umore mi inquietano- o vieni e ti fidi di me, o resti qui e aspetti che i Dolenti ti facciano a pezzi nel peggior modo possibile.- - io mi fido sempre di te, ho solo paura di vederti morire.- sorride consolandomi - non mi perderai mai.- - ei Elise, che ore sono?- Minho la fa voltare verso di se interrompendo la nostra linea di sguardi. - ah gia- dice lei, guarda l'orologio al suo polso e mormora qualche veloce calcolo - ok è ora! adesso portatemi di peso lì e chiamate Alby.- la trascino per un braccio davanti al palo e lei oppone poca resistenza, sembra calma, ma stringendole il braccio posso percepire le pulsazioni del sangue veloci.- mi raccomando, devi sembrare arrabbiato con me, altrimenti capiranno che è un gioco.- mi sussurra.- lo so non preoccuparti e stai tranquilla, ti sta per esplodere il cuore!- sorride e strizza per un attimo gli occhi, torna rigida quando vede Gally,Alby e gli altri radurai accanto alla porta. -Eccola, l ho trovata prima nel bosco.- la spingo il più rudemente possibile verso di loro, lei fa una leggera smorfia quando la mia mano lascia la sua spalla. -Cosa volete da me? Non è certo colpa mia se è successo quel disastro ieri notte!- grida spaventata. - Ah, no?- chiede Gally piantandosi davanti a lei - e di chi sarebbe allora? tutto va a rotoli da quando sei arrivata, quindi... non resterai qui a lungo.- Elise accenna una risatina - avete già provato a buttarmi nel Labirinto e io sono tornata indietro, cosa vi fa pensare che non potrei farlo di nuovo?- - perchè stavolta saranno loro a venire a prenderti.- Alby le blocca le mani sulla schiena ancor prima che lei possa muovere un muscolo e con l'aiuto di altri due la spingono verso il palo. devo fare appello a tutte le mie forze per non andare li e buttarli tutti a terra. ma non lo posso fare, devo fidarmi di lei almeno questa volta. - cosa? aiuto...- la risata è scomparsa dal suo viso e cerca di lottare per liberarsi da coloro che la stanno legando per le braccia al palo con dei nodi stretti. - Non capite? siete davvero tutti così idioti? Alby, ascoltami, questa storia non finirà così. non servirà a niente darmi in pasto ai Dolenti perchè loro torneranno! Sì, torneranno tutte le notti per sterminarvi fino all'ultimo!- la paura è stata rimpiazzata da una rabbia ceca. vedo i tendini dei suoi polsi premere sulle corde che la legano, e all'improvviso attorno a quelle corde si forma una specie di fumo. la sua pelle sprigiona calore che sta fondendo i lacci che si allentano e lei si libera. è il segnale. io tiro un pugno in faccia a Gally che non sa dove guardare, ancora stupito per ciò che lei ha fatto; con la coda dell'occhio vedo Minho correre verso Elise e lanciarle un pugnale che lei afferra al volo. intanto arrivano gli altri che hanno deciso di unirsi a noi. Frypan, Winston, Bill, Jordan... si mettono tutti di fronte alle porte, tutti con le loro armi in pugno. li raggiungiamo e ci mettiamo di fronte ai venti radurai rimasti tra cui c'è Gally sanguinante, Alby che si tiene una spalla e Jacob, il fratello di Elise ancora troppo spaventato per parlare. - io ho trovato l'uscita, voi potete credermi oppure no, ma io so che lì fuori c'è qualcosa, qualunque cosa.... morte? Sicuramente, ma noi andiamo. non restiamo qui a morire, se è questo che voi volete restate qui, chi vuole unirsi a noi può farlo. ma non mettetevi contro di me, sapete quello che posso fare e non ho paura di farlo. quindi, qualcuno che vuole tentare la sorte?- Elise resta sulla difensiva mentre parla, i pugnali infilati nella cintura e uno in mano, scruta con i suoi occhi color tempesta i rimanenti. si fa avanti Jacob, vedo l'espressione di Elise mutare per un momento, quasi che avesse paura di quel piccoletto, ma poi torna dura e coraggiosa. -io vengo, ho sbagliato e non resto qui a morire. sei mia sorella, e se mi hanno mandato qui il motivo è perche devo stare con te. si va a mettere accanto a Frypan che lo scruta indagatore. è evidente che non si fida, nemmeno io provo simpatia per quel ragazzino. se Elise può essere letale come la lama di un pugnale, lui lo è come il veleno di un serpente. - Bene! siamo tutti allora! Questa è la vostra decisione... buona fortuna compagni.- ci voltiamo e iniziamo a correre dentro il Labirinto. molto sicuramente verso morte certa.

POV Elise

gli avvenimenti dell'ultimo quarto d'ora sono stati più assurdi di tutti quelli della mia vita messi insieme. stiamo correndo all'interno del Labirinto. non guardo indietro nemmeno una volta, ora ho delle vite da salvare. Minho corre accanto a me e dall'altro lato c'è Jacob. mio fratello va tenuto sott'occhio, ma gli voglio bene comunque e tra quelli da portare a casa c'è anche lui. ci fermiamo alla prima curva del corridoio e inizio a spiegare quello che dobbiamo fare. cerco di mettere ordine nella testa che mi pulsa e il cervello è in sovraccarico. davanti ai miei occhi c'è chiara la sequenza Fibonacci e la mappa del Labirinto dove però ora è segnato un puntino rosso che indica l'uscita. - bene, allora. dovete venire dietro di me e seguirmi, non fermatevi e non separatevi nemmeno se vedete un Dolente. in caso ci attacchino, e credetemi lo faranno, bhè... combattete!- ci rimettiamo a correre verso la nuova curva e sento la mano di Minho stringere la mia per un attimo. quel gesto mi da conforto e forza. Sì. Minho, te lo giuro, vi porto fuori da questo inferno!

Corriamo già da tanto, ma siamo all'ultima sequenza. sento la stanchezza premermi sulle gambe e il sudore mi ha incollato la maglia alla schiena. fino ad ora abbiamo perso solo due ragazzi. hanno rallentato e uno di loro ha preso il vicolo sbagliato. mi dispiace per loro ma sapevano quello che dovevano fare. eccolo, l'ultimo corridoio. questa volta però è formato da un unico lastricato largo quattro metri che sprofonda in un baratro. - Elise, sei sicura che sia questa la strada?- mi chiede Newt da dietro. - Si Newt è l'ultima sequenza, 21.- ora ricordo che il 21 è stato un numero molto importante per me. il giorno della mia nascita, il giorno in cui la C.A.T.T.I.V.O  mi prese, e il giorno in cui ritrovai Jacob. per questo l' ho inserito come ultimo segno di speranza per i radurai. era un pezzo di me all'interno dell'inferno. All'improvviso un lungo verso emerge da dietro di noi. un Dolente sta rotolando nella nostra direzione e nonostante corriamo più veloci riesce a prendere un ragazzo che urlante cerca di liberarsi, ma in pochi attimi di lui non resta che una poltiglia rossa. reprimo un conato di vomito a quella vista e continuo a correre. sono spuntati altri dolenti dai nostri fianchi e siamo costretti a fermarci e combattere. Vedo Minho abbatterne uno con la lancia e ributtarlo nel baratro, Newt ne colpisce uno sul muso più volte fino a che esso non si accascia al suolo. prendo Jacob per un polso e gli dico:- resta con me okay?- - Okay!- sussurra lui. mi avvento contro un altro dolente che si sta avvicinando e gridando gli tiro un pugnale tra le fauci spalancate  e  cerco di evitare i suoi colpi. - ELISE! LA PORTA!- Newt sta gridando e io do un'occhiata all'orologio. Merda! Abbiamo cinque minuti prima che la porta si chiudi. - Vai, tu vai io ti copro le spalle!- grida lui mentre colpisce il Dolente. - Minho vieni con me!- lui mi raggiunge con Jacob. - dobbiamo saltare!- grido - Che? ma sei matta?- - è l'unico modo per uscire, o salti o muori.- lui esita un attimo, mi guarda e dice - ok, noi siamo con te.- guardo Jacob che mi prende per mano e per un attimo le grida dietro di noi si spengono. -Insieme?- mi chiede stringendola. - Insieme.- rispondo io ricambiando. Saltiamo.

BENVENUTA ALLA RADURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora