4. Non tutto è come sembra.

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Le settimane volano dentro la scuola, lavoriamo tantissimo, ma è tutto molto bello, i professori, le canzoni, le puntate, i miei amici.
Non ho mai avuto così tanti amici e non sono mai stata così fiera di averli.
Ormai io e Chiara siamo insensibili, avere Andreas qui è come avere una parte della mia famiglia e mi tranquillizza molto. Gabriele lo sto conoscendo giorno dopo giorno e lo adoro sempre di più, ho un senso materno verso di lui. Poi c'è Sergio, il mio gigante buono, con lui mi diverto come una bambina ogni volta, riesco ad essere spensierata

Il pomeridiano del sabato si avvicina e si devono formare le squadre. I capitani sono Lele e Cristiano.
Il primo nome che fa Lele è il mio: "Ho bisogno di qualcuno più maturo di me per consigliarmi e ho sentito i suoi pezzi e mi sono venuti i brividi!"
Avrei voglia di mandarlo a quel paese quando inizia a parlare così, sembra provenire da un'altra epoca. Cristiano non mi sceglie e sono costretta ad andare con lui.
Le squadre si formano, il pomeridiano si registra e per fortuna riusciamo a vincere, questa settimana siamo salvi.

"Hai sentito quanto è stato carino Lele?"
"Chiara per cortesia non iniziare..."
"Ma cosa ti costa parlarci in tranquillità? Per il quieto vivere di tutti, quando stiamo tutti insieme la tensione si sente ed è imbarazzante per noi, non sappiamo che fare."
Chiudo il discorso così, non mi va di parlarne e vado a farmi la doccia. Quando esco trovo sul mio letto Gabriele e Lele che imbarazzati abbassano lo sguardo, anche perché sono in accappatoio.
"Grazie Chiara per avermi avvertito!"
"Vestiti che andiamo al centro commerciale."
"Noi 4?"
"No vengono anche Andreas e Gessica non temere!" - interviene Lele. Forse un po mi dispiace trattarlo male, si impegna così tanto per essere gentile, ogni tanto sembra una persona normale. Forse sono io troppo cattiva nei suoi confronti.

"Sono 20 minuti che siete in quel game shop, vi date una mossa?" - i ragazzi quando vogliono sanno essere peggio delle ragazze - "tutto questo tempo per scegliere un videogioco mi sembra inconcepibile!"
"Disse quella che ci mette 40 minuti a scegliere una canottiera bianca." - fulmino Andreas con lo sguardo, gli tiro un pugno e si piega facendo finta di essersi fatto male davvero.
"Gab stasera ci giochiamo!" - esce Lele saltellando e sventolando il suo nuovo gioco, allora esiste un Lele bambino finalmente.

"Devo comprare un top per la palestra!"
"Uno grande Elo che ci devi mette tutta la roba che hai là davanti!" - la sua battuta provoca una risata collettiva compreso la mia, ma mi trattengo.
"Andrè non ti meno solo perché non voglio farti male."

Facciamo gli ultimi acquisti, prendiamo le birre, una carrellata di patatine e biscotti di ogni tipo, qualche pezzo di pizza e torniamo in hotel accampandoci tutti nella mia camera ovviamente.

"Obbligo o verità!" - salta Gessica sul letto con una bottiglia vuota in mano. Ci guardiamo e acconsentiamo, tanto non abbiamo niente di meglio da fare e abbiamo anche bevuto abbastanza per rendere tutto più divertente.
"Andreas, obbligo o verità?"
"Verità ovviamente!"
"Chi ti piace di più nella scuola? Non intendo a livello artistico!"
"Chiara!" - diventa in un momento bordeaux anche perché era seduta vicino a lui, lo vedo farle l'occhiolino e lei risponde con un timido sorriso. Si io già lo sapevo, ma ovviamente devo farmi gli affari miei.
"Elodie, obbligo o verità?"
"Mi voglio rovinare, obbligo!"
"Alzati e palpa il sedere di Lele!"
Gabriele sei un coglione sappilo, vabbè mi alzo e faccio come mi è stato detto tornando al mio posto sommersa dagli applausi cretini degli altri.
"Lele?"
"Ehi verità, non sono stupido!"
"Chi ti intriga di più qui dentro?"
"Elodie senz'altro, è un libro da scoprire!"
Dà certe risposte da scrittore di romanzi e io resto come una cretina ad ascoltarlo mentre fa i suoi discorsi filosofici provenienti da un'altra era.

Esco a fumare, oggi sono piena di pensieri, più del solito.
"Ma tu sapevi che ad Andreas piaceva Chiara?"
"Sì che lo sapevo, lui me lo aveva detto!" - non posso trattarlo male anche questa volta, ormai sono due settimane che stiamo qui dentro, è ora di fare la persona matura.
"Scusa se sono stata così scontrosa con te, mi dispiace."
In realtà è l'alcool a parlare, sta facendo il grande del lavoro.
"Sono delle scuse?"
"Assolutamente no, sono più un, ciao piacere mi chiamo Elodie!" - gli tendo la mano aspettando che la stringa. "Piacere mio Elodie, sono Lele!"
"Non sei così arrogante come ti credevo!"
"Tu invece sei tutto ciò che mi aspettavo, sei un fantastico libro che voglio scoprire pagina dopo pagina!"
"Non usare le frasi come se fossero canzoni con me."
"Non lo sto facendo, è quello che penso, anche se con te mi risulta facile, di solito non parlo molto, preferisco scrivere!"

"Leleee andiamo a dormire vieni?"
"Arrivo Gab!" - sta per rientrare - "buonanotte Elo."
"Buonanotte."

**Salve a tutti.. Spero che la storia vi stia piacendo, sta prendendo forma piano piano. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!
Buona lettura***

Amare vuol dire costruire.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora