8. "Il cuore lo sento..."

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Ho mille cose da fare, lezioni interminabili, Braga lo detesto sempre di più, non capisco come si permette ogni volta ad offendermi e a sparare sentenze senza conoscermi.
Cerca di sfidarmi ogni volta.
"Sai Elodie prova a farti delle domande nella vita."
Non so come riesco ogni volta a trattenermi, credo sia il lavoro più grande che sto facendo qui dentro.
Se fossi stata fuori gli avrei già urlato le peggio cose in faccia, ma non lo faccio, preferisco sfogarmi con gli altri. "Ti rendi conto? Con che coraggio si permette a parlarmi così? Lui non sa niente della mia vita."
"Elo calmati però."
"Come faccio a calmarmi? Mi sfida tutti i giorni, mi dà pezzi assurdi e pretende da me l'impossibile."
"Si ma lui è un professore.."
"A cui non piaccio e cerca in tutti i modi di farmi sentire una nullità."
"Dai basta, andiamo in hotel, fatti una doccia così ti rilassi."

"Chiara ci lasci da soli stasera?"
"Tranquilla, avevo già detto ad Andreas che avrei dormito da lui."
La vedo uscire e io inizio ad aspettare. Non so stare ferma quando sono nervosa, inizio a riordinare la camera e metto anche un po' di musica.
"Ehi..."
Mi giro spaventata e lo vedo mentre si chiude la porta alle spalle. "Ciao. "
Rimane fermo come se stesse aspettando il mio consenso per entrare. Gli indico il letto di Chiara e si siede appoggiando la schiena al muro e allungando bene le gambe. Aspetto che sia lui a parlare, anche perché io non ho nulla da dirgli adesso.
"Quando ho paura scappo. "
"Paura di cosa?"
"Ho paura di mettere le mie emozioni in mano a qualcuno e mi blocco."
Il discorso inizia a farsi serio e forse quello non è stato solo un bacio.
"Volevo baciarti dal primo giorno che ti ho visto ai provini e volevo farlo non perché mi piacessi fisicamente, volevo baciarti quando ti ho sentita cantare e ho visto tutto.."
"Tutto cosa?"
"Tutto quello che ti porti dietro. Sapevo che eri un osso duro, che con te non sarebbe stato facile, ho cercato di conquistare la tua fiducia e poi non ho più resistito..."
"E mi hai baciata..."
"Si ti ho baciata, e lo rifarei ancora. Avevo alcune congetture emotive che adesso sono andate via salutandomi come vecchi ricordi."
"Che vuol dire?"
"Hai 25 anni e io 19, credevo fosse un problema.."
"E non lo è?"
"Non per me, o almeno, non più. Non sono il tipo da storie serie, non sono il tipo che sta dietro ad una ragazza per così tanto tempo e non riuscivo a capire perché con te avevo sempre quella voglia dentro che mi spingeva a passare ogni istante insieme a te.. Poi mi sono risposto: ho trovato una donna, una donna a cui voglio donarmi completamente."
"Neanche per me è stato facile, soprattutto quando sei sparito. Riesci a farmi sentire così piccola.."
"Tu piccola?"
"Si, quando si tratta di te non ragiono più, non riesco a formulare un pensiero."
Siamo stati distanti anche troppo, mi siedo sul letto con lui facendomi spazio tra le sue gambe, mantenendo comunque un certo distacco.
"Quando mi guardi riesco ad essere me stessa, mi sento io. Riesci a mettere in ordine tutto e ti basta solo guardarmi. Questa cosa mi spaventa."
"Perché?"
"Perché voglio avere il controllo.."
"Di cosa?"
"Delle mie emozioni. Se le tengo sotto controllo gli altri non possono farmi del male."
"Non voglio farti del male... Ti proteggerò perché davvero sei speciale, più forte anche del tempo perché il tempo sa passare."
"È la canzone per tuo fratello.."
"Si ma mi ha dato il permesso di usarla.." - ride, e mi era mancata questa risata. Mi prende tra le sue braccia. - "Abbiamo parlato oggi e mi ha detto che sono un coglione, in realtà oggi molte persone mi hanno detto di esserlo."
"Non hanno tutti i torti." - non posso fare a meno di trattenere le risate.
"Continua a regalarmi i tuoi sorrisi più belli ti prego."
Voglio baciarlo. Sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero, mi prende il viso e mi bacia. Un bacio di liberazione, desiderato e voluto.
"Voglio conoscere tuo fratello."
"Te lo farò conoscere non temere, ti farò conoscere tutti."

"Ti batte il cuore.." - appoggio meglio l'orecchio sul suo petto e cerco di seguire il suo respiro.
"Sarei morto altrimenti.." - il suono della sua risata mi riempie il cuore.
"Il tuo cuore, lo sento, cammina, corre, batte..."
"Te lo sto mettendo tra le mani, non fargli del male."
"Tu non farne a me."


Elodie non avere paura. Smettila di vivere nella paura, lo hai provato sulla tua palle che si vive male. Sii te stessa. Goditi le cose, goditi la vita. Non è tutto bianco o nero, ti basta guardarti allo specchio per vedere i mille colori dei tuoi capelli, più o meno la vita ha gli stessi colori. Sentilo il tuo cuore che batte, lascialo correre la sua maratona. Quando da bambino ti dicono che l'importante non è vincere, ma partecipare è vero. Non importa vincerla la maratona, è importante viverla, non privarti di nulla, di nessuno colore, di nessun sorriso, di nessuna lacrima, vivi la vita e smettila di farti vivere.

Lele a 19 anni hai sorpreso anche te stesso, forse davvero qualcosa è cambiato. Sei proprio diverso da Elodie. Smettila di ragionare sulle cose, smettila di organizzare tutto.
Non chiederti in continuazione se sei abbastanza per il mondo. Viviti le persone e vivitele senza paura.
Hai iniziato a far vedere il tuo cuore senza vergogna, forse un giorno riuscirai anche a piangere senza sentirti debole. Sei forte Lele e lo sei più di chiunque altro.

Amare vuol dire costruire.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora