5. Chi sono?

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Le settimane nella scuola si susseguono una dopo l'altra e i ragazzi si lasciano coinvolgere con molto entusiasmo in ogni prova o lezione senza dire di no a nulla.
A me e Stefano piace, nelle pause, osservargli, anche perché a modo loro ognuno ha qualcosa di spettacolare.
Piano piano li stiamo conoscendo tutti, parliamo per alcune ore della loro vita, delle loro paure. Ce ne sono un paio che hanno davvero un bel caratterino.

Ho conosciuto Elodie qualche giorno fa e mi ha lasciato senza parole. Ha un mondo davvero pieno di colori, un po in disordine si, ma formano uno di quei quadri astratti dove pochi riescono davvero a capire il significato.
Ha 25 anni e vive in Puglia con la madre da qualche anno, i suoi genitori sono separati e il padre vive qui a Roma. Dice che è un tipo eccentrico, giovane dentro.
Ha una sorella, non si somigliano per niente però, tranne che fisicamente: lei è una tipa decisa, sicura di se e molto poco appariscente.
Elodie ha i capelli fucsia adesso, prima erano neri, grigi, verdi, viola...
"Perché cambi così spesso colore di capelli?"
"È l'unica cosa su cui ho il pieno controllo: i miei capelli. Decido io come farli quando voglio."
Elodie appare però solo per i suoi capelli, molto spesso sta sulle sue e quando ha da dire qualcosa conta fino a cento e poi sta zitta. Alcune volte l'ho vista uscire dalla sala prove e iniziare a parlare da sola per il corridoio e agitare le mani nervosamente, mi fa ridere quando si agita.
"Perché hai smesso di cantare?"
"Mi ero persa, non sapevo più chi ero, mi guardavo allo specchio e non vedevo nulla, avevo 18 anni ed ero in piena crisi adolescenziale. Ho fatto scelte molto sbagliate, ho frequentato persone sbagliate in questi anni ed ero arrivata ad un punto in cui allo specchio vedevo solo una figura che mi faceva schifo. Ho ripreso in mano la mia vita e adesso sto cercando di ritrovare la vera me, so che è qui da qualche parte nascosta."
"E i tuoi genitori non ti hanno detto niente? Non ti hanno mai aiutato?"
"No, mi hanno sempre fatto fare le mie scelte con i relativi errori, anche se non mi hanno mai detto di averli delusi. L'unica cosa che ho imparato in questi anni e non chiedere aiuto a nessuno, non devo dipendere dagli altri, non voglio!"
"L'amore?" - per una donna di 25 anni dovrebbe essere la parola più bella del mondo, invece lei fa un respiro molto profondo - "ho toccato un tasto dolente?" - la sento che sta trattenendo le lacrime.
"Non so bene cosa sia l'amore o come ci si senta ad essere innamorati in modo sano. Ho un modo strano di dimostrare l'amore o l'affetto in generale, divento aggressiva. Io non sono per le rose, i fiori e le parole sussurrate dolcemente, io quello che penso devo sbattertelo in faccia urlando. Piuttosto che un abbraccio preferisco una litigata."
"Un tipino delicato insomma!" - E pensare che le donne sono sempre le più romantiche.
"Sono due anni che ho chiuso la mia relazione storica perché ormai non era più una cosa da portare avanti in maniera pacifica, sono possessiva e gelosa a livelli malati. Ho bisogno di qualcuno che mi prenda per mano e mi accompagni sulla strada corretta."
"Qualcuno che rimetta in ordine i tuoi colori."
"Più o meno si!" - finalmente la vedo sorridere.
I cantanti quando parlano mi lasciano sempre senza parole, hanno un mondo incredibile dentro, dei colori che non avevo mai visto.

Ho sentito anche dei ballerini, sono tutti così giovani e pieni di voglia di fare. Presi dall'entusiasmo di dimostrare ai loro genitori che gli sforzi fatti sono serviti a qualcosa. I ballerini si sa, parlano molto meno, loro devono ballare per essere loro stessi e farsi conoscere.

Oggi ho parlato con Lele, quel ragazzo mi ha lasciato senza parole davvero. Mi stupisco di come a 18 anni si possa essere così maturo.
Lui vive davvero in un mondo tutto suo. A primo impatto sembra un tipo come quelli della sua età, uno a cui piace stare in mezzo alla gente, invece è il contrario: è un tipo molto chiuso, timido, mi ha detto che ha due amici oltre a Gabriele.
Vi giuro che da vicino non sembra avere solo 18 anni - "19 a Dicembre." - tiene a precisare questo particolare.
"Ho imparato a parlare e scrivere allo stesso tempo. Cioè forse ho imparato a parlare quando ho iniziato a scrivere."
Lui ha un muro ancora tutto bianco che cerca di colorare piano, con delicatezza, scegliendo attentamente ogni singolo colore per ogni singolo momento, mai uno schizzo, tutto timidamente messo al suo posto.
"Com'è la tua famiglia?"
"Beh sono di Napoli, siamo napoletani in tutto e per tutto. Siamo tanti anche in una semplice domenica. Mio padre è il capo famiglia, non è un tipo all'antica, anzi, però ci tiene ad imporre il suo punto di vista in casa. Mamma è stata la prima donna della mia vita, lei mi ha raccontato la vita e continua a farlo ancora adesso. C'è mio fratello poi, è più piccolo di me, lui è davvero la ragione più profonda di ogni mio gesto, come dice Pezzali! A lui ho scritto la canzone a cui tengo di più in assoluto, a lui voglio un bene dell'anima anche se non glielo dico mai, vivo per lui. Mia madre mi ha spiegato la vita e poi ha dato forma a mio fratello."
Io piango come un cretino, ma sono davvero affascinato da quello che mi sta dicendo.
"L'amore Lele?"
"Eh l'amore Marcè, ho 19 anni, mi piace divertirmi con le ragazze e non sempre è una cosa bella. L'amore con una donna, l'amore quello vero, che non ti fa dormire la notte, le farfalle nello stomaco, quello non l'ho ancora mai provato. Forse è presto, anche se mi piacerebbe..."
"Che qualcuno mettesse un po' di rosso sul tuo muro?"
"Vuoi rubarmi il mestiere?.. Però si, aspetto che qualcuno metta del rosso, del verde, nero, fucsia sul mio muro!"
"Così tanti colori?"
"Credo che l'amore sia fatto di tanti colori, magari anche un po' in disordine!"
Vorrei ascoltarlo parlare ancora un po, credo che sarò io a voler parlare con lui e non lui con me, mi incanta.
"Devi farmi sentire la canzone per tuo fratello."
Inizia a suonare fino a quando Stefano lo viene a chiamare, devono tornare in hotel.
"In bocca al lupo fratè."
"Crepi"


*** vi ripeto ancora che ho viaggiato molto con la fantasia***

Amare vuol dire costruire.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora