11. E ora?

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Il serale era iniziato. Le coreografie erano molto più difficili, entrava in gioco Peparini, i suoi quadri. C'era bisogno di una grande preparazione tecnica e soprattutto espressiva. Erano chiamati ad interpretare diverse scene in una stessa serata.
Anche i cantanti non se la passavo bene, dovevano saper tenere un palco, un palco grande con molte persone in studio. Dovevano essere in grado di emozionare anche semplicemente stando fermi dietro al microfono. Hanno introdotto la prova performance, cantare e ballare, mantenere l'intonazione e tenere il fiato.
Erano tutti presi nel loro lavoro, nessuno di loro se la passava bene alla fine, erano impegnati fisicamente e soprattutto psicologicamente.
"Dovete essere forti sopratutto con questa." - nessuno meglio di Stefano poteva spiegarli cosa fare o non fare - "è la testa che gioca il ruolo più importante, va bene emozionarsi, è giusto, ma dovete essere pronti a tutto, a quello che vi proporranno e a quante critiche vi muoveranno nel corso del serale. Dovete essere pronti al fuori, se lavorate già da adesso eviterete poi di avere crolli emotivi."
Dovevano rimanere ben ancorati alla vita, dovevano prendersi le critiche e i complimenti, non dovevano abbassare mai la testa, sarebbe stata la fine.



"Dai Lele, cerca di attaccare intonato."
"Ok rifacciamo."
Sono chiuso qui dentro con Elisa da quasi sei ore ormai per registrare una maledetta armonizzazione per una maledettissima esibizione. Sono le 3 del mattino e sono ancora qui a cantare.
"Come va?"
"Sono stanco Eli, non ce la faccio più."
"Puoi andare a dormire adesso, abbiamo finito, continuiamo domani."
"Credevo di essere più forte, non vedevo l'ora di arrivare al serale e fare di tutto, scoprire mille cose e lavorare con la musica notte e giorno, ma forse non sono pronto."
"Lele hai 20 anni, sono settimane che ti costringo a stare sveglio fino alle 4 per registrare e provare mille volte gli stessi pezzi, è umana la stanchezza."
"Non è abbastanza, potrei fare di più."
"Sei consapevole del fatto che fino ad oggi, quinta puntata del serale, hai riscritto la musica di tutti i pezzi che ti ho assegnato? Non eri mai felice, non ti sentivi mai a tuo agio, hai preso il pezzo e lo hai fatto tuo."
"Nessuno lo vede questo però.."
"Questo lo dici tu.."
"Eli io adesso l'unico modo che ho di capire se piaccio o meno sono i giudici, e mai, mai una volta mi hanno mosso una critica o fatto un complimento. Ale è stato bravo, ma voto Lele. Stop. Che devo capire io da questo? Non voglio complimenti, non mi piacciono, voglio una critica, voglio qualcuno che mi dica qualcosa. La gente vede solo il bell'aspetto."
"Lo vedrai fuori se alla gente sei arrivato o meno.."
"Si ma adesso? Mi sembra di combattere una battaglia senza armi.."
"Hai questa Lele, e questo.." - indica la chitarra e poi il piano. Mi mette una mano sul cuore - "hai questo, che quando lo usi crei capolavori degni di un cantautore maturo. Hai l'amore Lele, non sottovalutare l'amore per la musica."
"È l'unica cosa che mi tiene a galla. Ho fatto musica solo per il mio piacere per troppi anni, voglio fare musica per gli altri."
"Devi avere pazienza, mostra ciò che sei senza vergogna, piangi, arrabbiati, scrivi nuove canzoni adesso, ti aiuterà."
"Ho pensato che qui non c'è posto per me."
"Forse hai ragione, non siamo un popolo molto all'avanguardia in questo. La gente deve conoscerti meglio. Tu la musica la crei da zero, sei come un poeta, credi che Pirandello lo abbiamo capito dopo il suo primo scritto? Ci avrà messo anche lui del tempo per far comprendere il suo pensiero, adesso lo studiamo anche a scuola. Datti del tempo, e dai del tempo agli altri."
Forse ha ragione lei, devo mantenere la calma e continuare a fare quello che faccio.



"Lele la Sony vuole offrirti un contratto discografico..."
"La Sony?"
"Si!"
"A me?"
"Si Raffaele Esposito, a te!"
Un contratto discografico, non mi sembra vero, un vero CD, il mio primo CD.
"Con le miei canzoni?"
"Quanti inediti hai pronti?"
Faccio un rapido calcolo mentale e rispondo sicuro - "sette"
"Allora sette inediti e tre cover, devono essere dieci tracce. Ti aiuterò io con l'arrangiamento, non ti lascio da solo."
La abbraccio, è l'unica cosa che riesco a fare, ogni parola sarebbe sprecata adesso.

È ora?
Sembrava essere la fine, e invece è appena iniziato tutto, questa nuova avventura richiedeva ancora più impegno, ancora tante notti sveglio, ancora tanti arrangiamenti da fare, ma lo faccio con piacere adesso. Finalmente avrò me freddo sotto forma di musica e sarà a disposizione di tutti, finalmente capirò cosa pensano le persone di me.

Amare vuol dire costruire.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora