13. Respira.

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Stava finendo tutto.
Un libro stava per chiudersi.
Il Cd stava riproducendo la sua ultima canzone.
L'orologio segnava le ultime ore.
L'ultimo abito.
Ultimo trucco.
Ultimo pasto.
Ultimi saluti.
Ultime prove.
C'era una fine e tutti la sentivano.
C'era tanta tristezza nell'aria perché tutto stava finendo, ma allo stesso tempo c'era anche tanta adrenalina per quello che sarebbe successo dopo.
"Venite ad sostemarvi i capelli."
Nessuno stava fermo un secondo, Gabriele ballava in sala, Lele suona distrattamente la chitarra, Sergio sistemava le ultime cose, Elodie era in cortile che fumava da sola.
Ognuno era solo, tutti avevano bisogno di solitudine, uno di quei momenti che vorresti condividere con tutti, ma non hai nulla da dire e stai in silenzio.

Erano pronti, truccati, vestiti, agitati, ma pronti.
"Tutti in studio." - entrò un ragazzo della produzione per avvertirgli che la finale stava per iniziare. Ultime interviste di rito, ultime riprese e poi tutti in studio.

"Non metterti nervoso, siete solo tu e il tuo strumento, devi far sentire che sei, cosa sei diventato, adesso non importa vincere, mostra al pubblico il Raffaele Esposito che ho avuto l'onore di conoscere ed apprezzare, non nasconderti più, mostrati con ogni tipo di debolezza."


"Leone, devi essere un leone. Devi far capire che tu hai vinto in ogni caso, devi far capire che tu sei pronta a tutto. Giocatela fino in fondo, divertiti, non farti prendere dall'emozione. Canta Elodie, come sai fare solo tu."

"Sei agitata?"
"Ho paura."
"Anche io." - ennesimo momento di silenzio rumoroso tra i due. Si guardavano senza neppure toccarsi. Erano distanti, forse questa sera un po' di più delle altre sere, ma andava bene così.
"In bocca al lupo."
Un bacio veloce, casto, rapido, di sfuggita, capitato per caso.
Era come un duello, nessun morto, ma solo un vincitore, tutti contro tutti. Dovevamo giocarsi le migliori carte, dovevano avere l'asso nella manica, dovevano giocare bene, dovevano essere pronti.

Sigla. Musica. Luci. Pubblico. Applausi. Commenti. Lacrime. Ancora musica. Ancora applausi. Ancora lacrime.
Tanto spettacolo, tante soddisfazioni, tanti pezzi cantati per la prima volta. Tanti complimenti e poche critiche. Se la sono goduta tutti. Tante emozioni, lacrime, risate. Le sfide, amici che giocano e si sfidano con rispetto e apprezzamento.
Lele.
Gabriele.
Elodie.
Sergio, il vincitore.

Le carte, i coriandoli, ancora applausi.
Le luci si spengono. Il pubblico va via. I ragazzi corrono a salutare gli amici e i parenti. Interviste, contratti, eventi.

Respira.

"È andata come doveva andare."
"Meritavi di più."
"Tutti meritavamo di più. Ma adesso è andata così."
"Abbiamo finito un libro."
"Ne ho già pronto un altro."
Si abbracciarono, questa volta più forte, più stretti.
"Ora?" - nessuna risposta. L'abbraccio si fece più stretto e più silenzioso.
"Sarà dura." - Elodie non parlava, si limitava a stare appoggiata sul suo petto ascoltando il suo respiro.
"Dì qualcosa Elo!"
"Non so che dire." - Lei voleva il silenzio, lui adesso più che mai aveva bisogno di parole, di tante parole.
"Ho bisogno che tu mi dica qualcosa adesso."
Ci pensò un attimo, poi alzò la testa per guardarlo negli occhi.
"Io ti amo, e ti amo davvero. Adesso so cosa vuol dire amare davvero una persona, mi hai insegnato ad amare e tutto l'amore che ho nascosto in questi anni lo sto dando tutto a te, non voglio tenerlo più per me. So che ti amo dal primo giorno che ti ho visto, ti ho amato quando sei stato ore a parlarmi di musica, ti amo quando hai paura, ti amo quando sei felice, forse quando ridi ti amo un po di più. Lele io adesso so solo che ti amo. La vecchia Elodie però sa che adesso l'amore non basta più. Staremo lontani per settimane, la gente ci salterà addosso, e Lele l'amore non basta."
Ci furono minuti interminabili di silenzio. Si guardavano. Solo silenzio.
"Non vuoi provarci?"
"Io non voglio staccarmi da te mai, ma forse non sarò all'altezza."
"Sarà dura."
"Molto." - torno ad abbracciarlo. Un abbraccio amaro, sapeva di addio, anche se non sarebbe stata così.
"Proviamoci."
"Non voglio solo provarci."
"Dobbiamo vivercela.."
"Passo dopo passo e giorno dopo giorno." - avevano smesso di guardarsi, si ascoltavano.
"Ti amo Elo, sono un ragazzino lo so, ma non ho mai amato come amo te, nessuna mi ha mai catturato come hai fatto tu, non voglio buttare tutto all'aria così."
"Non si butta niente."

"Sei ancora convinto di essere felice?"
"Non più."
"Perché?"
"Aveva un sapore diverso la felicità."
"Adesso che sapore ha?"
"Il sapore della paura."
"L'amore non può essere come la paura."
"Amore e paura sono sinonimi."
"Forse non mi piace questa tua felicità."
"Adesso non piace neanche a me."





*** VOLEVO DIRVI CHE MANCA SOLO L'EPILOGO E LA STORIA SARÀ GIUNTA ALLA CONCLUSIONE, VI RINGRAZIERÒ TUTTI NEL PROSSIMO CAPITOLO.
(Ho già in mente un'altra storia, molto diversa, veramente tanto.)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 30, 2016 ⏰

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