CAPITOLO 11- Probl.

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LORENZO'S POV

Uscii dall'ospedale poco dopo che Alessia se n'era andata.
La vidi seduta in una panchina che guardava il cielo distrattamente, sembrava pensierosa.

«Ehi» la richiamai facendole distogliere lo sguardo dalle nuvole «È quasi mezzogiorno, andiamo?»
«Dove? Ah si, dai tuoi amici...» disse gesticolando
«Un po' di buon umore ti serve, no?» chiesi alzando le spalle.

Si sollevò dalla panchina e ci dirigemmo verso il pullman per andare a casa di Federico.

Durante il viaggio, presi il cellulare per controllare se avevi notifiche, e in quel momento avrei preferito non farlo.

«Lo sai che non sono illimitate, te ne servono ancora

"Te ne servono ancora?"
Questa domanda mi fece riflettere abbastanza: dovevo spendere ancora soldi per un piacere che nemmeno serviva? Per quelle dannate sigarette? È vero, non servivano, ma aiutavano molto nei momenti stressanti, riuscivano a placarmi prima di fare casino...ed era un bene.

«Sei in America, giusto? Come fai a portarmele?»

«Hai mai notato che sono pieno di amici? Te le porteranno loro, tu basta che dai loro i money»

«Lorenzo dobbiamo scendere adesso?» chiese Alessia mentre il pullman si fermava
«No, alla prossima» risposi distrattamente

«...non saprei»

«Fino ad ora ti hanno fatto male? No. Fidati, ti porto le migliori. E poi se ti fanno stare bene, dov'è il problema

«Hai ragione. A chi devo dare i soldi

«Bravo Lorenzo! Dalli pure domani mattina ad un ragazzo vicino alla stazione della scuola e ti arriverá tutto il giorno dopo»

«Devo fidarmi

«Certo»

«Lorenzo dai!» esclamò Alessia trascinandomi giù dal pullman.

La guidai fino ad un edificio enorme circondato da altri grandi appartamenti e suonai al citofono.

«Si?»
«Apri Fede!»

La porta si aprì ed entrammo salendo scale che sembravano non finire mai.
Federico ci accolse aprendo la porta e sorridendo.

Dipendent- Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora