Capitolo 7- Crisi d'identità

2K 148 149
                                    

So già che state sclerando per il titolo, io vi osservo e.e

«Facciamo i fashion blogger?» chiese Lorenzo inforcandosi un paio di occhiali
«Ehm...come vuoi» risposi perplessa
«Bene: sorridi e sfila!» esclamò scendendo dall'auto
«Sei già ubriaco?» chiesi curiosa
«Voglio solo divertirmi, tu no?» chiese con un sorriso a trentadue denti.

Mi prese per mano e mi accompagnò velocemente all'entrata della discoteca per poi spalancare la porta manco fosse un re e urlò una specie di "BUONASERA GENTEE!"

Leonardo, che era dietro di me, disse che era normale questo suo comportamento. Uh si, molto normale. Dopo la sua entrata da presunto "fashion blogger" si tolse gli occhiali e tornò sobrio. Andammo tutti assieme a sederci in un divanetto libero lasciando Daniele al bancone per ordinare.

Mentre aspettavamo, il numero di persone si moltiplicava e la musica si alzava...le nostre voci fecero lo stesso.

«Ehi Alessia» disse Lorenzo
«Mh?»
«C'è un tipo biondo che ti fissa» disse turbato
«E quindi?» chiesi individuando il ragazzo dai capelli chiari.

Lorenzo scosse la testa e mi guardò perplesso.
«Davvero non capisci? Dobbiamo fargli capire che tu non sei disponibile»
«E perchè?» chiesi alzando un sopracciglio.
«Semplice...perchè tu sei mia»

-UOHUOHUOH. Calma con queste confidenze improvvisate- pensai

Un attimo dopo, il moro si voltò verso di me e mi baciò senza problemi. Non che mi dispiacesse così tanto, ma dopo circa un minuto preferii respigerlo.
Lui non parve rimanerci male, ma passò un braccio attorno alla mia vita stringendomi a sé. Stay calm eh.

Dopo circa un'ora, Lorenzo si alzò e sparì nella folla.

«Ragazzi vado un secondo in bagno...oh beh, non importa» dissi notando che erano troppo impegnati a limonarsi le loro tipe.
Rimasi circa un quarto d'ora ad aspettare prima di poter entrare nel bagno dato che i tre quarti dei gabinetti erano occupati o da ragazze che scopavano o che vomitavano.

Quando uscii, mi sedetti al bancone accanto ad un ragazzo alto e con un ciuffo moro.

Mentre mi guardavo attorno, girando lentamente sullo sgabello, mi sentii strana.
Lo spettacolo che avevi davanti era piuttosto imbarazzante: Lorenzo era seduto e sopra di lui c'era una spogliarellista mezza nuda che se lo limonava tenedogli stretti i capelli.

Mi sentivo strana, era una sensazione nuova per me: non ero mai stata gelosa per qualcuno, eppure in quel momento avrei voluto spaccare la faccia ad entrambi.

«Eh no!» sentii brontolare.

Mi voltai e vidi il ragazzo accanto a me squadrate i due peggio di me.

«La conosci?» chiesi stringendo i denti
«Dovrebbe essere la mia ragazza» disse incazzato
«E quello sotto il mio» risposi di ricambio.

Non sapendo come risolvere la situazione, iniziai a parlare a vanvera.
«Io sono Alessia...tu?»
«Simone» disse senza staccare gli occhi dalla finta coppia.
Aveva una voce abbastanza profonda e pronunciava la "R" in modo buffo, quasi come quella dei francesi.

«Mascella quadrata!» esclamai notando il suo viso vagamente quadrato.
A queste parole, gli sfuggì un sorriso e disse: «Anche il mio migliore amico mi chiama così»
«Ci ho azzeccato allora!» dissi sorridendo. Evidentemente un bicchierino di alcol mi rendeva più simpatica.

Passarono altri cinque minuti e mi sentivo mezza ubriaca, infatti mi ero bevuta abbastanza roba per buttar giù lo stress.

«Ehi tu...facciamo il loro stesso gioco, vediamo se se ne accorgono!» esclamai a Simone.
Lui accettò, probabilmente era pure lui un po' fatto, eppure l'idea la trovavo perfetta.

Dipendent- Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora