CAPITOLO 30- Vanilla

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Aprii gli occhi che erano quasi le otto.
Non volevo svegliare Lorenzo, ma la voglia di stuzzicarlo era altissima.
Gli accarezzai i capelli per un po' e alla fine decisi di alzarmi.
Rimasi a lungo in bagno, di mattina perdevo sempre un sacco di tempo.

Evitai di scendere a far colazione, quindi presi il succo dal frigo e uno yogurt al cocco.
Girovagavo per la camera, annoiata, con la tv accesa che parlava di scimmie.
Quei documentari mattutini che non mancano mai.

Verso le dieci, lo vidi entrare in cucina mentre sbadigliava.

«Ehi Ale...»
«Bonjour. Hai dormito bene?»
«Si si...senti, non ho voglia di andare al mare. Ci andiamo al pomeriggio?»
«Come vuoi...ma che facciamo intanto?»
«Ah boh. Io direi di star qui a cazzeggiare. Ti va?»
«Come ho fatto fin'ora quindi» risi tornando in camera seguita da lui.

💦

«Hai mai...avuto una cotta per una prof»
«Ehm si...cioè, era gnocca, ma non ne ero innamorato» cercò di scusarsi
«E tu hai mai...baciato uno sconosciuto?»
«Si, in discoteca» risi per poi guardare l'ora «Mezzogiorno e mezzo. Vuoi mangiare qualcosa?»
«Mi basta un toast»
«Ok, allora vado a prepararli» dissi scendendo dal letto.

Dopo aver mangiato, andai in bagno per lavarmi i denti e poi mi feci la piastra per la sera.
In spiaggia mi sarei fatta il codino e in mare ci sarei andata fino alle gambe, appunto per non bagnarli.

Fu difficile piastrare i capelli dato che lui, mentre si lavava i denti, continuava a bagnarmi i capelli lanciando goccioline di acqua su di essi.
Quando finalmente uscì, finii il mio lavoro e mi misi il costume nero e bianco, il mio proferito.

Tornai in camera da letto e aprii l'armadio per cercare il copricostume.
Magliette, jeans, vestiti...dov'era?

Non appena chiusi l'armadio, sussultai scossa dai brividi.
Non avevo sentito Lorenzo entrare nella camera e in quel momento mi stava abbracciando la vita e teneva la testa appoggiata sulla mia spalla.

«Con i capelli lisci non sembri tu di spalle...dai, fatti vedere» disse staccandosi e facendo qualche passo indietro.
Non appena mi voltai, alzò le sopracciglia.

«Cazzo»
«Cosa?»
«Sei figa col costume nero»
«E i capelli non ti piacciono?»
«Sisi...minchia se sei fregna» commentò sedendosi nella sedia accanto al comodino.
«Aah capito...sai per caso dov'è il mio copricostume?»
«Non ti serve adesso. Dai, vieni qui» disse sistemandosi sulla sedia.

Non esitai a sedermi a cavalcioni su di lui. 
Mi piaceva quando succedeva, il motivo non mi era chiaro.
Era una bellissima sensazione quando mi tirava a sé per i fianchi e io gli toccavo i capelli continuamente.
Era divertente per lui quando appoggiava le mani sul mio seno e io gli brontolavo senza in realtà aver dispiacere.
Per me era un complimento, una conferma di aver delle belle tette.

Volevo fermarmi al bacio, però sembrava chiedere altro.
Non gli bastava nemmeno avermi fatto un succhiotto sotto alla mascella.

«Fanculo»
«Cosa?» chiesi perplessa.

Lo vidi chinarsi verso il comodino e prendere una bustina.
Non era possibile.

«Davvero?»
«Perchè, tu non vuoi?»

Mmh in realtà non mi sarebbe dispiaciuto.
P

iaceva un sacco ad entrambi...

Come conferma, mi strusciai di più su di lui provocandogli ancora più voglia, ormai era fatta.
Stavamo per farlo in hotel, figo.

💦

«

Oddio Lori, guarda quel negozio! È pieno di roba vintage! Ci andiamo?» chiesi con gli occhi dolci
«Va bene, basta che non spendi tutti i soldi lí»
«Ma nooo» dissi dubbiosa.

Diedi un'occhiata ai primi soprammobili all'interno del negozio e subito mi innamorai di un mini-carosello.
Diciassette euro. Beh neanche male. Mi ricordava la canzone "Carousel" e quindi mi ero persa su quel piccolo affare.

«Ti prendi questo?»
«Si si! Aspetta che vado a pagare» dissi andando alla cassa senza nemmeno visitare il resto del negozio.

Quando uscimmo, misi con cura il carosello nella borsa e tornai a guardare la via illuminata che manco a Natale.

Passarono pochi secondi e poi sentii Lorenzo prendermi la mano.
Mi stavo sciogliendo e il cuore batteva più forte.
Mi avvicinai di più a lui e non feci più caso ai negozi, mi bastava sentire la sua mano che teneva la mia.
Ero una ragazza troppo fortunata.

«Ale ci possiamo sedere? È da più di un'ora che camminiamo»
«Certo! Davanti alle fontane?»

C'era una vasca enorme con vari getti che spruzzavano tantissima acqua verso l'alto, e attorno ad essa c'erano un po' di panchine.

Non appena ci sedemmo, appoggiai la testa sulla sua spalla e intanto continuava a tenermi la mano.
Lui profumava un sacco. Di vaniglia. Da quel giorno, per me, quello sarebbe stato il profumo e il fiore dell'amore, altro che rose.

«Facciamo una cosa»
«Cioè?»
«Sei capace di rimanere sveglia fino all'alba?»
«Oddio credo di si...che ore sono?»
«Le dieci»
«Quindi devo aspettare circa altre sette ore...forse ce la faccio»

Durante le ore seguenti, camminammo ancora, visitammo altri negozi e prendemmo svariate cose da mangiare tipo il gelato, lo zucchero filato, le crêpes...probabilmente avrei avuto 100kg in più al ritorno dalle vacanze.
Ma poco mi importava in realtà.
Ero più concentrata a vederlo ridere continuamente assieme a me, vedere che ci divertivamo assieme.
Non ero nemmeno stanca...beh, in realtà avevo dormito un po' su una panchina in spiaggia e mi ero svegliata con la testa sulle sue gambe.

«Credo che adesso sorga il sole, vieni» disse camminando assonnato verso la riva del mare. Salimmo su un pontile e ci sedemmo alla fine di quello.

«Oddio, guarda i raggi...è bellissimo»
«Con te ancora di più»
«Ti amo, lo sai?» dissi sospirando
«Non lo dici quasi mai»
«Non riesco a dire frasi dolci agli altri...scusa»
«Ehi tranquilla» disse mettendosi a gambe incrociate.

Mi spostai nello spazio delle sue gambe e lo lasciai appoggiare la testa sulla mia spalla.
Gli presi le mani e le portai davanti a me, in modo da fargli abbracciare la mia vita.
Stavo troppo bene.
Mi sentivo in paradiso.
E anche se fosse stato l'inferno, mi sarebbe piaciuto comunque.
Però il presentimento che le cose belle sarebbero durate poco continuava a ronzarmi nella testa.

Cioè sentite questa.
Ero al raduno di Awed e ho urlato non appena ho visto il contatore degli iscritti di FavijTv arrivare a tre milioni. E non ero nemmeno l'unica, lol.
Auguri Lorenzo, ti amo❤

Auguri Lorenzo, ti amo❤

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Simo che cazzo fai?

Dipendent- Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora