CAPITOLO 29- Venice

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«Sveglia Aleee» dissi scuotendola leggermente
«Che hai?»
«Sono le sette, dobbiamo andare»

Fece un lungo lamento e si voltò dall'altra parte.
Decisi di lasciarla un po' stare e mi alzai dal letto per poi andare verso il bagno.
Stavo crepando di sonno, però non volevo andare tardi a Venezia, non mi sarei goduto la giornata.

Tornai in camera da letto e la vidi di nuovo addormentata.
Che palleee.

«Dai, sbrigati!» dissi scuotendola ancora.
Lei si alzò di scatto e mi guardò male. Faceva ridere con tutti i capelli in faccia.

«Se mi svegli ancora a 'ste ore ti ammazzo» commentò andando anche lei verso il bagno. Non era colpa mia se dormiva sempre tantissimo.

Quando scendemmo a fare colazione, sembrava esserle sparito il cattivo umore e blaterava elettrizzata sulle cose che avrebbe visto.

«Andiamo in piazza S.Marco?»
«Si, sperando non ci sia l'acqua alta»
«Con questo caldo non credo»

Tornammo di nuovo in stanza per prendere le nostre cose e lavarci i denti e, appena fuori dall'hotel, ci ricordammo che nessuno dei due aveva un'auto.

«Come facciamo?»
«Dobbiamo prendere i bus»
«Dov'è la fermata?»
«Credo sia quella...»
«Cazzo corri!»

Un autobus alla fermata stava partendo, ma fortunatamente ci vide e su fermó poco lontano da noi.

Durante la mezz'ora di viaggio, lei dormì ancora e io vagabondai nella mia mente senza avere un pensiero fisso.

💦

«Oddio guarda la statua» esclamò indicando un leone d'oro
Cominciò a fare le foto ad esso e a i palazzi senza fermarsi un secondo.

«Non hai fame? È quasi mezzogiorno e...»
«No! Prima voglio vedere tutta la piazza!»
«

L'hai vista già due volte»
«Oh si ehm...andiamo a mangiare allora» si scusò ridendo.

Camminammo un po' di minuti finché non ci trovammo vicino ad un bar dove facevano piatti da asporto o da mangiare lì.

«Che prendi?» le chiesi dopo essermi seduto al tavolino.
«Mi basta bere acqua»
«Sicura?»
«Si! Al massimo mangio mezza roba che hai tu»

Dopo aver "pranzato", rimasi seduto a guardare il cellulare mentre lei guardava un po' di foto che aveva fatto.

«Sai cosa manca? Una foto di noi due»

Alzai gli occhi dallo schermo e le sorrisi.
«Dove la facciamo?»
«In gondola?» chiese lei con gli occhioni
«Allora andiamo» dissi alzandomi.

A pochi metri da noi c'erano le gondole che stavano attraccando per far salire gli altri turisti.

Inutile dire che dovemmo rompere le scatole ad un'altra coppia più anziana per farci le foto.
Ne fecero tre o quattro e poi restituirono la Canon ad Alessia.

Se la appoggiò sulle ginocchia e intanto io guardai i palazzi praticamente attaccati al canale.
Era davvero strano e affascinante vedere le porte con l'acqua davanti.

Ad un certo punto, la ragazza mi picchiettò la spalla, così mi voltai per vedere cosa voleva.
Aveva il busto piegato verso di me e sorrideva con gli occhi chiusi.
Voleva un bacio. Davanti a tutti non mi dispiaceva, però i bambini avrebbero dovuto sopportarci.

Quello che doveva essere un semplice bacio a stampo era diventato un vero e proprio spettacolo da bollino rosso.
Beh non proprio.
Ci stavamo solamente limonando...

Non appena il tour finì, proseguimmo per la nostra passeggiata e dopo circa un'oretta vidi Alessia stancarsi.

«Hai fame? Se vuoi ci fermiamo»
«No, se mangio vomito» brontolò sedendosi a terra «Mi gira la testa»
«Hai preso le pastiglie? Quelle per i cali di zuccheri?»
«Ehm...le ho lasciate a casa»
«Come fai adesso?»
«Caramelle» disse cercando di alzarsi.

Le tesi la mano e lei la afferrò trascinandosi a forza.

«Cerchiamo un negozio e ti prendo quelle che vuoi, va bene?»

Mi sembrava di parlare con una bambina viziata...
Ma lei non era nessuna delle due cose, quindi non mi dispiaceva accontentarla.

Camminai lentamente con lei finché non trovai una bancarella piena di dolci.

«Sei stata fortunata che era qua vicino. Scegli pure quello che vuoi»
«I marshmallow e quelle lì piene di zucchero. E anche quella specie di liquirizia lunga e di tutti i colori»

Feci per prendere i soldi ma lei mi fermó.
«Ti do io i soldi, tu prendile e basta. Con quelli che avanzano comprane anche per te»
«Ma io...»
«Shh, fai come ti dico, io vado all'ombra»

Si allontanò e si sedette in una panchina all'ombra con una mano sulla testa.

Dopo aver acquistato tutte le caramelle, mi sedetti accanto a lei per mangiare.
I marshmallow finirono in poco tempo, evidentemente li adorava.

«Te la senti di andare avanti?»
«No, sto un po' male»
«Allora torniamo in hotel»
«Scusami, mi dispiace tantissimo, però davvero, non ce la faccio»
«Ma tranquilla, tanto iniziavo a stancarmi pure io»
«Sei un ragazzo d'oro»

Alessia's POV
Stavo stesa sul letto a fissare il soffitto cercando di dormire.
Essere stanchi e non riuscire a farlo era davvero orribile.
Lorenzo era in doccia da molto tempo, probabilmente stava perdendo tempo a pensare. O a fare altro.

Mi sforzai a stare in pace con me stessa e alla fine mi addormentai beatamente.
Quando riaprii gli occhi, fuori era già buio.

«Buonasera» disse Lorenzo vicino a me facendomi sobbalzare
«Oddio, che spavento...ma che ore sono?»
«Le dieci di sera»
«Quanto ho dormito!?»
«Tipo cinque ore e mezza, lol»

Mi misi seduta e annuii quando mi chiese se stavo bene.
Però avevo fame.

«Lori, ho fame, dove posso...»
«Uh tranquilla, in cucina ho preparato tutto»

Scesi dal letto e corsi in bagno a sciacquarmi il viso per poi andare in cucina e sedermi al tavolo già apparecchiato.

«Cioè, ho preso una cosa semplice...»
«Uhuh la pizza!» esclamai quando la prese dal forno.
«Quindi va bene?»
«Ovvio!»

Passammo la notte a mangiare e a guardare prorammi strani su Real Time.

«Domani sera ti porto in Via Bafile»
«Quella con tutti i negozi!? Oddio, mi fermo su ogni vetrina allora»
«La maggior parte dei negozi sono aperti e senza vetrine, mi perderò anche io lì in mezzo»

Verso le due, lui andò a dormire e io giocai un altro po' con il cellulare.
Dato che mi annoiavo, decisi di porvare a dormire anche se non avevo sonno.
In realtà mi bastò sentire il suo profumo per farmi addormentare senza pensieri.

Era un capitolo un po' noioso, ma nel prossimo vi aspettano cose ciarine eheheh.
Intanto vi lascio con l'ansia per i 3 milioni. Manca pochissimo oddioooo

Dipendent- Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora