XII

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-Secondo me, hai ragione, ma se come tu dici l'AN accettasse l'incarico inizierebbe un reclutamento militare, e noi non siamo militari, voi non siete militari. Però ti sono grato per l'informazione. Senza di essa avrei potuto essere un passo indietro a chi mi da la caccia, ora invece sono uno avanti a chiunque egli sia.- rispose il Conte alla proposta di Ursula.
Ursula si sentiva amareggiata ma allo stesso tempo felice. Il Conte, che Ursula stimava molto, le aveva dato ragione e ciò la faceva sentire bene, più libera e meno invisibile.

L'intera mattina fu una lezione dopo l'altra. Sembrava come se il Conte volesse evitare la classe di Vampirologia. Quando arrivò l'ultima ora il Conte si presentò in classe come da programma. In classe il professor Rosso stava spiegando la morte per decapitazione, brandendo un'ascia che per poco non staccò di netto la testa al povero Mirko che impallidì.
-Una lezione molto scenografica professore, ma visto che siete l'ultima classe che visito oggi e che non voglio tornare in ufficio, quindi seguirò la vostra lezione.- disse il Conte. Poi indicando Ursula chiese una sintesi accurata, come se sapesse che il suo attentatore era lì e lo aspettava. Ursula iniziò a parlare ed illustrare al Conte tutto il programma svolto, e mentre parlava il Conte seguiva.
-Gli si metta 9.- disse il Conte e il professore obbedì. Poi il tempo sembrò fermarsi, così come se nulla fosse ed un ombra armata di balestra cercò colpire il Conte e M. Ursula che non capacitava del perché non fosse ferma e si mosse rapidamente per bloccare le frecce. Quando Ursula cercò di deviare una freccia, l'altra la prese in pieno al braccio e il tempo tornò regolare.
Un urlo di dolore squarciò il silenzio della lezione e Gaia e Gioia con un solo sguardo si capirono al volo: fuga rapida istantanea. Timothy che ormai aveva imparato a decifrare le facce di Gaia lanciò uno sguardo a Mirko e poi a M. Gaia stava per gridare "al lupo", ma Mirko aveva già cambiato forma e iniziato a picchiare Timothy mentre M gridava di evacuare la stanza. Nel caos Gaia e Gioia trasportarono Ursula sul jet e portarono con se i ragazzi e M che in quel momento stava strattonando il Conte per metterlo in salvo.
-Ragazzi togliete la freccia, io non posso toccarla.- disse M. E il Conte si inginocchiò personalmente per togliere la freccia dal braccio di Ursula.
-Ora o Timothy o il Conte devono fargli bere un po' di sangue pulito. È necessaria una trasfusione o questo metodo.- continuò a spiegare M.
-No la freccia non è un AN qualsiasi. È di uno dei 12 mostri.- replicò il Conte. Indicando un disegno sulla freccia, il simbolo della bilancia.
-Ora sappiamo chi sono gli attentatori- concluse il Conte mentre M si avvicinava ad Ursula per guarirla. Ma nel guardare la scena Gaia, Timothy, Gioia e Mirko vedettero facce preoccupate. Chi erano dunque quei 12 mostri da poter inquietare anche il conte Dracula? Il caso si infittiva sempre più. Mille domande e poche risposte. Un giallo che sapevano che avrebbero risolto, con loro sfortuna solo col tempo.

La Magica Storia di Gaia 2:La magica vacanza di GaiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora