Emily se ne stava in camera ad ascoltare la musica. Non sapeva che canzone mettere, quindi schiacciò riproduzione casuale e uscì una canzone che non si ricordava di avere, non l'aveva mai sentita. Lesse il titolo "d'improvviso".
"Centomila vite fa, inseparabili
ora dove sei, adesso cosa fai?
D'improvviso penso a te
d'improvviso penso
che ti vorrei sentire anche per un istante
ti vorrei abbracciare come ho fatto sempre
ti vorrei guardare senza dire niente
lasciare indietro quello che non serve
anche se qui infondo non è così male
e anche se non è il giorno di Natale
ti vorrei sentire anche per un istante
capire che anche per te è importante"
Di colpo Genn si fece spazio nella sua mente e i ricordi vennero a galla.
Iniziò a piangere. Com'è possibile? Come è possibile che una canzone sia riuscita a farmi piangere? Sono queste le domande che si chiese Emily.
Gli mancava, una mancanza che le faceva male, un dolore che era troppo forte per lei che è sempre stata debole.
Voleva dimenticarlo, e come se voleva dimenticarlo, ma non ci riusciva, era più forte di lei.
Non capiva perché l'avesse lasciata sola dopo tutti quei ti amo perché lei ci credeva veramente, lei pensava davvero che lui l'amasse, ma forse si era sbagliata, l'aveva solo illusa e ferita. Lo credeva diverso, invece si era comportato come tutte le altre persone.
Ma...non riusciva a dimenticare l'amore che provava per lui, perché si, era innamorata ancora; innamorata di una persona che di lei non gliene frega nulla.
L'aveva ferita, un'altra volta, una ferita che non si chiudeva da un anno e bruciava, bruciava e faceva male, un dolore che non ce la faceva più a sopportare. Voleva spegnere tutto, una volta per tutte.
-Emily, è pronta la cena- urlò fede dal piano inferiore. Emily si asciugò velocemente le lacrime
-arrivo- urlò come risposta, cercando di essere il più convincente possibile.
Andò in bagno, si struccò e scese in cucina dove Fede stava già mangiando.
-perché ci hai messo così tanto?- le chiese fede
-stavo sistemando la stanza- mentì Emily senza guardarlo in faccia
-Emily?-
-si?- alzò lo sguardo
-che ti è successo?-
-nulla, perché?- disse lei sorridendo
-hai pianto?-
-che? No, certo che no-
-viviamo nella stessa casa da un anno Emily, so quando menti- disse serio fede
-ti sbagli fede, io non sto mentendo- fede sospirò
-si tratta di Genn?- chiese ancora lui
-non tutta la mia vita gira in torno a Genn, fede. Lui se n'è andato, e io devo accettarlo-
-questo mi fa capire che lui c'entra-
-possiamo cambiare argomento?-
-no. Ogni volta che parliamo di Genn, vuoi sempre cambiare argomento, ma questa volta no. Affronta l'argomento e..-
-affronta l'argomento? Ti rendi conto di quanto faccia male? Non passa giorno che io non pensi a lui e non è bello, non è bello pensare alla persona che dopo tutti quei ti amo è sparita senza lasciare tracce, non è bello ogni sera pensare a quella persona e sperare in un suo messaggio, non è per niente bello.
Mi fa schifo pensare che dopo tutto questo tempo io lo ama ancora e fa male sapere che questo amore non è ricambiato- disse in lacrime Emily e a fede gli si spezzò il cuore a vederla in quelle condizioni, non pensava stesse così tanto male.
-questo non lo puoi sapere-
-Infondo se sei innamorato non te ne vai, resti e lotti. Se sei innamorato non sparisci per un anno senza farti vivo. Se sei innamorato non lasci la persona che ami- disse Emily
-ma questo tu forse non puoi capirlo- continuò lei che tornò in camera sua.-Emily, non hai mangiato niente- le disse Greta, guardando il suo piatto che era ancora tutto pieno
-e neanche tu- continuò lei indicando fede
Ma oggi per loro era davvero un giorno brutto perché era un anno esatto dalla morte di jessica
-non ho fame- dissero entrambi nello stesso momento
-si può sapere che avete, vi è morto il gatto?- chiese Enrico che era accanto a Emily
Fede ed Emily si guardarono, entrambi capirono che avevano sbagliato ad uscire a cena con gli amici di Greta
-forse è meglio se andiamo a casa- disse fede e Emily annuì
-c'era d'aspettarselo- questa volta a parlare fu un ragazzo di cui non si ricordavano nemmeno il nome -mi spieghi perché li continui a invitare, sai perfettamente come sono- disse ancora lui a Greta e a quel punto Emily lo guardò
-e sentiamo, com'è che siamo noi?- chiese quest'ultima
-Luca, per favore lascia perdere- disse supplicante Greta
-come vuoi- disse lui
-no che non lascia perdere. Parla.-
-e va bene, ti accontento. Siete tornati qui in Italia e non ci avete mai detto perché, state sempre in silenzio e andate via sempre prima degli altri. Siete così strani, che certe volte tutti ci chiediamo se siate delle persone vere- disse ridendo il ragazzo -allora, ci volete raccontare qualcosa?-
-stai pure certo che non vado a raccontare i fatti miei ad una persona di cui conosco solo il nome. Andiamocene fede è stato uno sbaglio venire qui- disse Emily
-che c'è? Sei ancora triste per il ragazzo che ti ha mollata o per la tua amica che è morta?- disse sorridente il ragazzo
-Luca, ti ho detto di stare zitto. Per favore, lascialo perdere Emily- disse Greta, notando lo sguardo furioso di Emily
-che hai detto?- lo sguardo di Emily non prometteva nulla di buono
-oh, allora sono questi gli argomenti che ti fanno parlare ragazzina-
-non ti azzardare a parlare di loro-
-intendi della ragazza che è morta e del ragazzo che se n'è andato?- disse ancora con quel sorrisetto, che però non ebbe più quando Emily gli diede un pugno in faccia.
-Emily- urlò fede con l'intento di fermarla, ma non ci riuscì. Un altro pugno fece cadere Luca per terra e Emily non si voleva fermare, vedeva tutto nero e voleva solamente sfogarsi
-Emily dannazione fermati- ma neanche questa volta Emily ascoltò fede, ma si dovette fermare quando si sentì trascinare via.
-fede, per favore-
-no Emily, adesso ti calmi-
-hai sentito quello che ha detto?-
-si, e si meritava peggio di quello che hai fatto-
-perché mi hai fermata allora?-
-guarda te stessa- disse fede indicando Luca. Emily lo guardò
-ti prego, dimmi che non è vero- disse Emily
-ti assicuro che vorrei non fosse vero, ma forse, forse è falso come quello degli altri- le disse fede pensando alla squadra
Tutti erano intorno a Luca e guardavano Emily e gli sguardi che riceveva, non erano per nulla carini; Emily andò nuovamente verso Luca
-Emily, vattene via- disse Greta
-credi me ne freghi qualcosa di quello che dici?- disse Emily che prese il braccio di Luca alzandogli la manica della felpa
-tu sei strana ragazza- disse Luca ridendo, ma Emily non rispose, stava toccando il segno
-chi ti ha fatto questo segno?- chiese lei
-non lo so- rispose lui
Emily si girò verso fede
-è vero, è lui il sesto-
-ok, ora sono sicuro del fatto che tu non sia umana- disse ancora Luca
-mi dispiace dirtelo, ma neanche tu lo sei- gli rispose Emily
-che intendi?- chiese lui
-che la tua vita non sarà più normale, d'ora in poi-
-eh dai Luca, non vorrai mica ascoltarla, ma la senti?- disse una ragazza facendo ridere tutte le sue amichette
-il fatto che le persone parlino senza sapere le cose, mi dà un tale fastidio- disse Emily a fede
-andiamo a casa fede- disse ancora lei
-col cazzo, vorrei capirci anch'io qualcosa- disse Luca
-non penso tu sia pronto per capirci qualcosa- gli disse emily
-ma per favore. Ho capito, mi stai solo prendendo per il culo-
-l'hai capito ragazzo, allora non sei così stupido come pensavo- disse Emily sorridendo
-Emily, secondo me dovremmo diglielo- disse fede
- e a cosa serve? Ci siamo sciolti tutti- disse lei
-ti ricordi la lettera? Diceva che il sesto prescelto si sarebbe fatto vivo solo quando ci sarebbe stata una situazione molto difficile, forse questo è un segno- disse lui
-la lettera diceva anche che dovevamo essere completi, tutti e sei e in questo momento siamo in 3. Quindi, è tutto inutile-
-dio santo Emily, non si è prescelti per caso-
-se ci tieni così tanto a diglielo, allora fallo, ma non cambierà comunque nulla- disse Emily, ma notava gli sguardi strani degli altri
-che avete tutti da guardare?-
-ehm...Emily- disse fede indicandole la sua mano e la tazza che stava fluttuando senza che lei la toccasse
-è...è sempre stato il potere di jessica- disse Emily con voce tremante
-si, ma ora ce l'hai tu. Questo vuol dire che qualcosa sta per succedere- le disse fede, ma Emily scosse la testa, lasciò cadere la tazza e uscì dal locale con ancora tutti gli sguardi degli altri sconvolti
-Emily, dannazione fermati- disse fede, ma Emily non lo ascoltò, continuò a correre, non sapendo dove stesse andando; voleva solo scappare, ma sapeva che dai ricordi non ne sarebbe mai uscita, non senza la sua metà.Eccovi il primo capitolo, spero vi sia piaciuto
Commentate e votate se volete il secondo
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People don't change 2||gennaro raia
FanfictionUn anno era passato e tutto era cambiato....