Emily, con molta fatica, portò suo padre nella sua camera da letto, poi tornò in cucina dove si trovava Genn.
-si può sapere che ci fa lui qui?- urlò Genn
-abbassa quella cazzo di voce- rispose Emily sospirando
-allora?-
-mi ha chiesto scusa, per tutto. Ha detto che vuole ricominciare da capo con me e che vuole starmi accanto-
-e tu?-
-e io nulla, è mio padre ed ora è qui-
-un padre non sparisce per tutti questi anni. Un padre non ti obbliga ad uccidere qualcuno. Quest'uomo non può essere chiamato padre-
Emily era furiosa
-chi sei tu per dirmelo eh? Tu non sei tanto meglio di lui- ok, forse aveva esagerato. Ma infondo era vero.
Genn era rimasto un po' spiazzato, forse colto alla sprovvista. Sapeva che Emily aveva ragione, non era stupido. Ma faceva comunque male sentirselo dire in faccia e soprattutto dalla persona che ami.
-cosa...cos'altro ti ha detto?- chiese lui
-l'avevano rapito e l'hanno minacciato, dicendogli che se non mi avrebbe portata da loro, lo avrebbero ucciso e che ovviamente, poi, sarebbe toccato anche a me-
-come fai a sapere che non ti sta prendendo in giro? Che quando meno te l'aspetti ti porterà da loro? Come fai ad esserne così sicura?-
-sarà lo sguardo di una figlia che dopo tanti anni rivede il padre, ed è diverso, vestito bene, senza quella barba, senza più la costante paura di vederlo sempre fatto e ubriaco. È bello vedere che qualcuno è cambiato, è diventato migliore e forse lo ha fatto per te. O forse l'ho perdonato solo perché è mio padre e non ho mai smesso di volergli bene- disse Emily con uno stupido sorriso sulle labbra e le lacrime agli occhi e con lo sguardo basso
-io lo faccio per te- disse Genn. Emily lo guardò e lui si mise davanti a lei, asciugandole con il pollice una lacrima che era appena caduta
-voglio cambiare, voglio diventare migliore e lo voglio fare solo ed esclusivamente per te. Perché ti amo e so di essere un completo disastro e che ti meriti qualcuno migliore, ma so anche che sei la persona più importante della mia vita e forse sarò egoista, ma ho bisogno di te per diventare un uomo migliore-
-non mi farai uscire distrutta da tutta questa situazione, vero?-
-te lo prometto-
Emily sorrise.
-non sei arrabbiata con me per avergli dato un pugno-
-no, se lo meritava, come te lo meriteresti tu- disse sorridendo Emily
-mh...quindi tu vorresti picchiare questa bellissima faccia?- disse sarcastico Genn. Emily alzò gli occhi al cielo e si mise a ridere
-ti amo così tanto piccola- e le mancava quel nomignolo pronunciato dalle sue labbra.
-ti amo Genn- e lei la vide, la scintilla negli occhi di Genn, la vide eccome.
Si baciarono e ora sì che si sentivano completi.
-scusate, non volevo disturbare- disse il padre che si trovava sulla porta della cucina.
Emily e Genn si staccarono
-invece lo hai fatto- disse Genn scontroso. Emily gli diede uno schiaffo sul braccio
-cerca di essere più carino, ti prego, per me è importante- sussurrò Emily in modo da farlo sentire solamente a Gennaro. Lui sospirò, ma annuì.
-ti fa tanto male l'occhio?- chiese Emily al padre
-un po', ma passerà. Infondo me lo sono meritato-
-almeno ne è consapevole- disse a bassa voce Genn. Emily lo guardò malissimo
-scusa- disse
-vado a prendere qualcosa per disinfettarlo e tu fai il bravo- disse Emily a Genn mentre si incamminava verso il piano superiore
-vi siete rimessi insieme, allora- disse il padre
-Emily può anche essere così ingenua da crederci, ma io no. Se scopro che tutto questo è inventato solo ed esclusivamente per ferirla un'ulteriore volta, sappi che non la passerai liscia- disse Genn serio
Il padre si mise a ridere
-è strano, di solito è il padre che minaccia il ragazzo della propria figlia-
-io non sto scherzando-
-lo so, lo vedo-
-comunque sono contento che tu sia il suo fidanzato- disse il padre
-eh?- chiese sorpreso Genn
-sei un bravo ragazzo e vedo quanto tieni a lei. Sono contento che abbia qualcuno che la protegga-
-pff, ho fatto solo dei casini con lei. Si è sempre protetta da sola, io l'ho continuamente ferita-
-siamo umani. Facciamo tutti degli sbagli e lei trova la forza di perdonare, nonostante noi non lo meritiamo, ma è più forte di lei. Vuole aiutare le persone a cui vuole bene. Ma purtroppo alcune volte ne esce distrutta lei-
Genn lo guardò, pensò che infondo non era così male, ma poi smise di pensare.
Iniziò a grattarsi il braccio, con una foga impressionante e il padre di Emily capì, capì eccome
-Emily, vieni assolutamente qui. Ho bisogno di te- urlò il padre che aiutò Gennaro a sdraiarsi sul letto
-che succe...oh mio dio- disse Emily
Quel giorno Hanna si pentì tantissimo di essere arrivata a scuola in anticipo. Era abituata a vedere quella scena, ma in un certo senso non era più abituata.
Forse pensava che sarebbe cambiato qualcosa dalla chiacchierata della notte precedente, ma si dette della stupida da sola per aver pensato una cosa simile.
Lo guardò ancora un attimo Luke, baciarsi con quella ragazza. Michael ed altri ragazzi e ragazze erano accanto a loro, le sorrise e lei ricambiò. Ma non era un sorriso vero, neanche questa volta.
Iniziò ad avviarsi verso l'entrata della scuola, ma andò a sbattere contro qualcuno, o meglio, contro lei.
Era quella che Luke si stava baciando, era quella che tutti volevano, era quella che accontentava tutti, era lei, era Lizzie.
Lizzie che aveva detto quelle brutte cose su Emily, non conoscendola nemmeno e ovviamente inventandosi quelle brutte cose. Ma tutte le credevano, perché lei era Lizzie. E non capiva come Luke potesse ancora vedersi con una persona così.
-stai attenta a dove metti quei cazzo di piedi- e fu lì che si ammutinarono tutti e guardarono la scena divertiti perché stava parlando Lizzie. Le solite ragazze che le vanno dietro solo per farsi dare degli stupidi consigli su come fare con un ragazzo e i soliti morti di figa che le vanno dietro solo per...beh, per quello
-scusa- disse a bassissima voce Hanna e abbassò la testa, in quel momento avrebbe voluto scomparire
-stupida bambina- disse Lizzie voltandosi e tutti riniziarono a parlare
-sempre meglio che essere una troia- di nuovo tutti zitti e sorpresi, ma mai sorpresi quanto Luke ed Hanna stessa.
-che cazzo hai detto?- era furiosa Lizzie ed Hanna spaventata. Lizzie si avvicinò a lei e le diede uno schiaffo.
Ora anche Hanna era furiosa. Era pronta per sferrargli un pugno o qualcosa del genere, ma venne fermata da due mai sui fianchi, da quelle mani.
-lasciami stare- disse lei
-non farlo, potresti pentirtene-
-sarei solo felice di spaccare quella faccia di merda- disse ad alta voce per farsi sentire da lei. Non sembrava neanche lei in quel momento
-smettila di comportarti come una bambina di tre anni e andiamo da Emily, ha bisogno di noi- Hanna lo guardò
-lasciami- lui lo fece e uscirono da scuola con ancora quei gli occhi puntati addosso su HannaEccomi tornata, scusate davvero per la lunga assenza.
Ma i gemily sono tornati insieme....che sarà successo a Genn? E questa Hanna cattiva?
Commentate e votate, a presto
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People don't change 2||gennaro raia
FanficUn anno era passato e tutto era cambiato....