CAPITOLO 8

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Erano passati alcuni giorni ed Emily non aveva più parlato con nessuno.
Si sentiva solamente alcune volte per messaggio con Luke e Michael.
Con Ashton al lavoro non parlava quasi mai, seppur lui cercava di iniziare una conversazione, lei trovava il modo di chiuderla subito.
Non voleva vedere nessuno. Stava tutto il giorno a guardarsi serie TV e a pensare a quanto la sua vita fosse peggiorata.
Luke e Michael erano preoccupati.
-io non ce la faccio più. Non risponde neanche più ai messaggi ormai- disse il biondo
-devi darle tempo. È stata pugnalata alle spalle da persone troppo importanti per lei. Non può superare tutto in un secondo- rispose Michael
-lo so, lo so- sospirò Luke
-solo che non voglio si autodistrugga. Le voglio bene e tutto questo dolore non se lo meritava cazzo. Devo aiutarla- continuò Luke
-e che vuoi fare?- chiese Michael
-devo parlare con Genn e Alex. Io so che Genn è ancora innamorato di lei-
-come fai ad esserne così sicuro?-
-lo vedo da come la guarda, da come la protegge. Lui la ama e devo capire che cosa sta nascondendo-
-capito. E quand'è che ci vuoi andare a parlare?- chiese Michael
-adesso- rispose Luke
-ma sei cretino? Tra 5 minuti inizia la lezione-
-non me ne frega un cazzo della scuola. Io vado, tu coprimi-
-d'accordo- sospirò Michael
Luke arrivò a casa di Alex e Genn. Suonò il campanello ed ad aprire fu Alex
-Luke? Che ci fai qui?- chiese Alex sorpreso
-devo parlare con te e Gennaro- rispose Luke
-Gennaro non c'è. Vorrei sapere anch'io dove cazzo è finito. Comunque andiamo a fare un giro, la casa è tutta disordinata- disse Alex
-oh ma non c'è nessunissimo problema- disse Luke
-no. Andiamo a fare due passi- lo fermò Alex e a quel punto anche Luke capì che quello che stavano nascondendo era nella casa.
Emily era sul divano a guardarsi the OC, amava quella serie TV, ormai la conosceva a memoria. Un rumore di fuori da casa sua, la fece alzare dal divano.
Guardò fuori dalla finestra e sgranò gli occhi alla vista delle condizioni del ragazzo davanti alla sua porta.
Aprì velocemente la porta e l'aspetto del ragazzo non era per niente bello.
Le ferite erano ben vedibili su tutto il corpo e la pioggia non aiutava di certo.
-Genn, ma che ti è successo?- chiese Emily spaventata
-posso entrare?- disse Genn con un filo di voce
-certo, ti aiuto- e così fece. Lo aiutò ad accomodarsi sul divano
-vado a prendere qualcosa per disinfettarti- disse Emily che si alzò dal divano, ma Genn la prese per un braccio
-io non volevo venire qua- disse sempre con un filo di voce
-ma come vedi, sei seduto sul mio divano. Quindi pensa bene ad una spiegazione per tutto questo- ed Emily andò in bagno a cercare il disinfettante.
Nel frattempo, Gennaro, cercava una soluzione per uscire da quella casa. Non voleva affrontare Emily, non oggi.
Ma non riuscì a fare niente perché quest'ultima rientrò subito in salotto.
-hai pensato a quello che devi dirmi?- chiese Emily mentre curava la ferita al braccio
-è stato un lantaride- disse Genn abbassando lo sguardo
-te lo leggo in faccia che stai mentendo Genn. Mi vuoi dire una volta per tutte che succede?- chiese Emily, sperando in una risposta sincera almeno questa volta.
Genn alzò lo sguardo e la guardò dritta negli occhi.
Le mancava, dio se le mancava, ma non doveva lasciarsi andare. Doveva proteggerla dagli altri e dal mostro che era diventato.
Ma quelle labbra, quei occhi, quel sorriso, gli mandavano tutto il cervello a puttane. Lui non poteva, non poteva rovinare anche la sua vita.
E anche se sapeva che quello che avrebbe fatto successivamente sarebbe stato l'errore più grande della sua vita, non gli importò. Scacciò tutti i pensieri che che non lo lasciavano vivere e si avvicinò alla ragazza.
Le mise una mano sul fianco e l'altra sulla guancia e la baciò e in quel momento, pensava di essere finalmente tornato a vivere.
Le emozioni che provava Emily non erano cambiate, le stesse di un anno fa e si sentiva bene, dio se si sentiva bene.
Il bacio si faceva sempre più intenso e anche se non voleva, allontanò Genn da lei.
-io non so che mi è preso...è meglio se vado- disse il ragazzo che lentamente si stava alzando dal divano, ma Emily non glielo permise e lo fece sedere nuovamente accanto a lei
-tu non te ne vai da nessuna parte- disse Emily che riprese a curargli le ferite.
-sto bene, non c'è bisogno che mi aiuti- disse Genn
-ti sto solo dando del tempo per pensare a tutto quello che devi dirmi-
Genn sospirò.
Non voleva raccontarle tutto perché sapeva che le avrebbe procurato ulteriore dolore e non voleva rivederla stare male per colpa sua, ma con quel bacio aveva capito di amarla, forse l'amava ancora di più e forse era egoista, molto egoista, ma voleva Emily di nuovo nella sua vita, anche se sapeva di non meritarselo per niente.
Dopo qualche minuto di silenzio, Genn iniziò a parlare.
-quando me ne sono andato via da qui, andai a trovare mia madre in Italia. Lei mi aveva sempre detto che stava benissimo e che non c'era bisogno che io venissi a trovarla. Quel giorno, ero davvero felice di rivederla e appena bussai la porta avevo un enorme sorriso stampato in faccia, ma nessuno mi aprì. Ero preoccupato, potevo semplicemente pensare che fosse andata a fare la spesa, ma dentro di me sapevo che c'era qualcosa che non andava. Rompii la finestra e con un salto entrai in casa.
Mi si gelò il sangue alla vista di mia madre a terra, con una bottiglia di vodka in mano e altri alcolici sparsi attorno a lei.
Non la portai all'ospedale, forse sbagliai, ma non volevo che me la portassero via. Quando si svegliò, mi fece capire che la colpa era mia e aveva ragione. In tre anni che mi ero trasferito a Londra, ero venuta a trovarla solo una volta. Stetti lì poco meno di un mese con lei, ma le cose non cambiarono molto.
Quindi chiamai Alex che mi disse che potevo stare con lui quanto voleva e gli supplicai di non dire niente a te.
Il giorno dopo eravamo già a casa sua, mia mamma, anche se con molta fatica, smise di bere, ma io comunque non stavo bene. Sapevo di essere stato un coglione ad averti lasciata sola- Finì Genn. Emily non poteva immaginarsi tutto questo.
-e Calum Hood?- chiese Emily
-i soldi per continuare a comprare gli alcolici non bastavano e non so come, trovò questi tizi, che le prestarono dei soldi, ma ovviamente non glieli può ritornare e spesso, ci fanno qualche visita-
-è stato lui a farti questo?- chiese Emily
-magari fosse stato solo lui...erano una decina-
-dovete restituirgli i soldi, così mettiamo fine a questa storia-
-e dove li trovo i soldi?-
-te li presto io-
-non li accetterò mai-
-guadagno un po' al bar e un po' di soldi li avevo tenuti via-
-Emily, perché mi vuoi ancora aiutare? Io, non me lo merito-
-già, non te lo meriti per niente, ma non voglio vederti sempre in queste condizioni- rispose Emily
-ti preoccupi per me?- chiese Genn sorridendo
-non dovrei?-
-non voglio che facciano del male anche a te. Abbiamo già tanti problemi con i Lantaridi-
-me la so cavare da sola-
-lo so, lo vedo-
-tra poco devo andare a lavorare al bar- cambiò discorso Emily
-con Irwin?- chiese con un pizzico di gelosia Genn
-già. Se arrivò in ritardo anche questa volta, mi uccide-
-non potresti restare qui, con me?- chiese Genn
-perché?- chiese sorpresa Emily
-vorrei solo passare un po' di tempo con te- rispose Gennaro sorridendo
-avresti passato molto tempo con me se non te ne fossi andato- rispose Emily
-vado a farmi una doccia, finisci di curarti da solo- continuò quest'ultima, che si avviò verso le scale del piano superiore
-cazzo- disse Genn.
Emily chiuse la porta del bagno e si accasciò per terra. Non ce la faceva, non ce la faceva a dimenticare...
Quando tornò in salotto Genn non c'era, se n'era andato un'altra volta.
Sospirò, che cazzo stava succedendo a quel ragazzo? Era questa la domanda che si continuava a chiedere Emily.
Era consapevole che Gennaro non le avesse raccontato proprio tutto, insomma, non era stupida, ma era comunque sollevata, almeno le aveva raccontato qualcosa; sperando che almeno questa volta non avesse mentito.
Iniziò a pulire le varie gocce di sangue che avevano macchiato il tavolino.
Luke e Alex si sedettero su una panchina.
-che dovevi dirmi? Non ho molto tempo- disse Alex
-voglio farti una semplice domanda. Perché?- chiese Luke.
Alex aggrottò la fronte, non capendo.
-che intendi?-
-perché cercate in tutti i modi di distruggerla?-
-ma che..senti, se sei venuto qui per parlare di Emily, puoi benissimo andartene-
-sto solo cercando di capire-
-non c'è nulla da capire- disse Alex. Luke si mise a ridere
-vuoi dirmi che non state nascondendo nulla tu e Gennaro?- chiese nuovamente Luke
-si può sapere che cazzo vuoi da noi? Ti sei innamorato di Emily per caso?- Luke rimase un po' spiazzato da quella domanda. No, non era chiaramente innamorato di Emily, ma le voleva davvero tanto bene e avrebbe fatto di tutto pur di vederla felice. Non era solo una amica, era come una sorella per lui.
-mi sto comportando da vero amico, cosa che voi due non avete mai fatto- ora Luke era veramente incazzato
-ma che cosa ne vuoi sapere tu di noi- disse Alex che si alzò dalla panchina, pronto ad andarsene. Luke si alzò dalla panchina
-smettetela, davvero, smettetela di comportarvi così. Lo volete capire che anche lei ha un cuore e che è stanca di essere ferita da voi? Tirate fuori le palle e ditele una volta per tutte come stanno le cose perché avete veramente rotto il cazzo- era inutile girarsi intorno, quindi il biondo decise di essere diretto e di dire come la pensava su questa storia.
Alex si voltò verso di lui.
-se ci conoscesse bene, saprebbe che la stiamo solo proteggendo-
-da cosa?-
-statene fuori, sia tu che Emily, se non volete uscirne distrutti- Alex si voltò e riprese a camminare.
Luke capì che la situazione era più grave del previsto.
Andò a casa di Emily per spiegarle tutto, ma quando davanti casa sua, spalancò gli occhi alla vista della finestra rotta. Entrò subito in casa e trovò un biglietto.
"Come state prescelti? Io molto meglio ora che ho rapito Emily e che la ucciderò con le mie mani. Non preoccupatevi, sarete uccisi tutti. A meno che non vi uniate a noi.
Buona serata.
A."
-cazzo- fu l'unica parola che disse Luke

Eccoci con il capitolo 8
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Alla prossima🙈

People don't change 2||gennaro raiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora