Capitolo 1

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"Driinn!!"è la mia sveglia che suona , vuol dire che devo alzarmi. Oggi è il primo giorno di scuola, inizierò il terzo superiore .Dopo queste riflessioni devo alzarmi altrimenti non farò in tempo a prendere l'autobus, mi alzo mi vesto e scendo per fare colazione. Scendo e mia madre mi dà una brutta notizia mi dice:"Ti ricordi Riccardo quel ragazzino con cui giocavi quando eri piccola?"annuisco con il capo e lei continua :"frequentera l'ultimo anno nella tua scuola i suoi si sono trasferiti, e pensavo che visto che da piccoli eravate molto amici potresti aiutarlo ad ambientarsi ." Cosa!?Io dovrei aiutare quel bastardo ad ambientarsi ?Non ci penso nemmeno.Tuttavia annuisco , esco di casa ,prendo l'autobus e metto le cuffiette nelle orecchie con la musica a palla;arrivata davanti alla scuola tolgo le cuffie e spengo il telefono .Entro a scuola e la mia amica Bea mi dice :"Hai visto quel figo dell ultimo anno ;ha degli occhi fantastici gli sbava dietro tutta la popolazione femminile della scuola !!!"
"Interessante" rispondo io con aria irritata .
Poco dopo..............
Le prime ore sono passate in fretta è appena suonata la campanella e tutta la classe si precipita fuori per la ricreazione;esco anche io insieme a bea e andiamo alle macchinette a prendere qualcosa da mangiare, c'è una fila lunghissima e quelli dell'ultimo hanno non hanno intenzione di farci passare avanti quindi siamo costrette ad aspettare ,ma io ho fame oltretutto una troietta dell' ultimo cerca di conquistare un ragazzo e invece di sbrigarsi considerare che c'è gente che ha fame gli infila la lingua in bocca e iniziano a toccarsi davanti a me e la mia amica, mi è quasi passata la fame ;ad un certo punto sbotto e me ne vado senza mangiare ....
Vado a prendere un quaderno e una penna in classe; la prof ci ha appena detto che dobbiamo andare a vedere una presentazione di storia per prendere appunti, mentre vado verso l'aula inciampo ; sto per finire a terra ; due braccia forti mi sollevano . Quando guardo negli occhi il mio salvatore vorrei salire la scale fino all ultimo piano e buttarmi di sotto; sono quelli maledetti occhi verdi che non vedo da sei anni e che visti da vicino mi provocano brividi in tutto il corpo; poi mi accorgo della sua mano che regge ancora il mio braccio, do uno strattone per farmi lasciare, raccolgo il mio quaderno che è caduto e mi dirigo a passo spedito verso l'aula senza degnarlo di un altro sguardo.le lezioni sono finite saluto bea, riprendo l'autobus e mi dirigo verso casa . Spero di non rivedere più quegli stupendi occhi verdi che mi fanno emozionare e allo stesso tempo mi irritano come poche cose al mondo.

Odiami Come Io Ti AmoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora