Capitolo 14

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Stanotte  ho fatto un sogno strano ;non ricordo cosa ho sognato  ma mi ha fatto venire qualche sospetto  sulla vita di Riccardo. Mi alzo dal letto non c'è ma dalla cucina proviene odore di caffè quindi lo raggiungo,
"Buon giorno  piccola" , dice baciandomi sulle labbra ,
"Giorno" , sono pensierosa per il sogno è lui se ne accorge,
"Che cos'hai? ",chiede facendomi sedere in braccio,
"Niente è  che stanotte  ho fatto un  sogno strano...."
"Che sogno?"
"Ecco non lo ricordo di  preciso ;ma nel sogno era come se tu mi mentissi  sul  tuo passato..";sono molto forse troppo  diretta  ma voglio  la verità ; lo guardo negli occhi ; rimane impietoso poi il suo sguardo si indurisce.
"Devi farti i cazzi  tuoi capito?" ; ringhia; ma se pensa che ho paura di lui si sbaglia  di grosso
"Non mi faccio  i cazzi miei ok?Se non hai fiducia  in me non possiamo  stare insieme. E non provare a dire che vuoi proteggermi  e minchiate  del genere perché non ti credo !" , prova ad avvicinarsi ma non glielo  lascio fare ,
"Prova solamente a fare un altro passo e..",sono vicino  alla finestra affero  le chiavi della  sua jeep,
"..E  ti giuro che lancio queste chiavi dalla finestra ",ha una faccia che esprime  puro panico ; prova a fare  un passo verso di me ma non mi ha detto  la verità  quindi  scaraventato  le  sue adorate chiavi dalla  finestra
"Porca troia  Jasmine  tu sei pazza " ,  dice lui guardandomi allibito,
"Dimmi che ce  l'hai ancora  in mano e era solo uno scherzo?!" ,ritenta ,
"No, puoi venire a controllare "
,chiaramente lo fa ma senza risultati ; non le ho veramente  lanciate ma questo  lo saprà in seguito  se mi dirà la verità,
"Allora? ", incalzo  io sapendo di  averlo in pugno ,
"Prima le chiavi",
"Le ho lanciate e poi non mi pare che sia tu ad avere  il coltello  dalla parte del manico" ,
"Vuoi saperlo veramente.Giura che non cambierà il nostro rapporto " , mi guarda  come se avesse  davvero  paura  di perdermi,
"In nessun  caso qualunque  cosa  sia successa ;nulla non può  cambiate il nostro presente" , dico per rassicurarlo,
"Siediti " , mi fa cenno di accomodarmi  sulle sue gambe,  mi siedo e inizia;
"Ti ricordi  di mio padre?",
"Sì più che altro i suoi  urli perché? " ,
"Sono molto contento  che tu non abbia mai avuto  a che fare con lui . Quando  ero piccolo tornava in casa sbattendo  la porta ubriaco  fradicio,mia medie era spesso fatta ; quella vita però non mi creava  problemi , ci ero abituato. Un giorno  sono entrato  in casa e ho capito  che qualcosa non andava. Sono andato in camera di mamma e li ho visto papà che la stuprava . Poi ho scoperto  da una delle loro discussioni...Non  ce la  faccio  mi sento  male" , sto per dirgli qualcosa  ma poi continua,
"Mi disse che gli piacevi  era un fottuto  pedofilo .Mi ha detto di allontanarmi da te .È stato messo in carcere qualche anno fa e visto  che i miei sono separati  ogni sabato devo andare  a trovarlo in prigione ." Ascoltando la sua storia  mi metto  a piangere  sulla  sua  spalla ,
"Piccola  è  passato ora ci siamo  solo io e te ",
"Lo so ma mi dispiace ..",
"Shhhh......Non devo dispiaceri non potevi immaginarlo...." dice; inizia a baciarmi ed io a rilassarmi tra le sue braccia,  che sono la mia casa....

Odiami Come Io Ti AmoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora