Osservando in eterno

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                                                                                                (1)

Pensiero di Erica osservando il presente:

"Si perde la ragione quando tutto quello che dai per scontato si dissolve e ti lascia vagante come una stella alla deriva!".

I passi di Erica erano lenti, aveva il peso della chitarra sulla spalla destra, la borsa a tracollo con del buon whisky, un libro di poesie e dei fogli per scrivere. Niente di più.

Continuava a camminare con i suoi soliti anfibi consumati, su quella spiaggia dove aveva vissuto gioie e dolori.

Il volto serio.

I suoi capelli svolazzavano nella frescura del tramonto. Erano a caschetto, una sola tinta scura.

Si mise a suo agio ed iniziò ad accordare la chitarra. Lentamente.

Poi le prime note di un canto malinconico.

Con un filo di voce e con un nodo in gola iniziò a cantare. Non passò molto che i ricordi fiorivano. Non passò molto che le lacrime scesero senza controllo. Non c'era nessuno con lei. Non c'era più nessuno. Tutto aveva preso la propria via: Gianna era sprofondata nel vortice dell'inferno chimico e nella sua ossessione per le feste house e tecno. Alessandro era partito in cerca di fortuna in Spagna con pochi vestiti e pochi soldi. Carlo, appena compiuti diciotto anni, era scappato da casa senza dire niente a nessuno, nemmeno ai suoi amici, dopo si seppe che era in Inghilterra e viveva per strada. Matteo era chiuso da mesi in una comunità di tossicodipendenti; Emilia, dopo una cura disintossicante dall'eroina, era partita per l'Olanda. Di Lina non aveva avuto mai più notizie.

Era rimasta solo Erica su quella spiaggia ad osservare in eterno i ricordi. Solo lei a osservare quel tramonto.

Fine.



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⏰ Ultimo aggiornamento: May 05, 2016 ⏰

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