Cap. 3

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Finita la lezione e mentre tutti si stavano alzando per andare a quella successiva, quel ragazzo fece per parlarmi, lo vidi fermarsi e voltarsi verso di me, ma proprio quando stava per aprir bocca, dei suoi amici lo chiamarono e gli dissero di andare da loro, così mi sorrise e mi salutò aggiungendo: <<.. a presto Scar. >> Gli sorrisi, ma dalle mie labbra non uscì una parola, ero praticamente in trans. Il suo aspetto, il suo modo di parlarmi e guardarmi e di evitare poi il mio sguardo per tutta la lezione, mi facevano andare nel pallone. Dio che mi stava succedendo? Sbaglio o mi stavo prendendo una cotta per quel ragazzo? Nah.. mi erano sempre piaciuti i ragazzi mori e con gli occhi scuri e mi sceglievo sempre quelli più stronzi.. come poteva piacermi un tipo come lui? Biondo, occhi chiari, aria dolce e innocente e per niente vanitoso! Strano a dirsi, di solito i ragazzi come Jason sanno di essere belli, ma aveva quel qualcosa che faceva pensare.. o innamorare, e mi aveva chiamata Scar, le uniche persone che mi chiamavano così erano i miei genitori. Mi rattristai all'istante. Misi da parte quei pensieri che continuavano a tormentarmi e mi preparai per la lezione successiva. Verso metà mattinata incontrai Ronnie per i corridoi. << Ehi ciao bella! >> esclamò appena mi vide. << Ciao Ronnie! >> risposi andandole incontro. << Allora come ti trovi al tuo secondo giorno? Spero bene, non voglio che tu te ne vada prima ancora di averti conosciuta e prima ancora di aver fatto shopping con la sottoscritta naturalmente! >> esclamò prendendomi sottobraccio. << Sai per piacere ai ragazzi di questa scuola, un po' di abbigliamento sexy non guasterebbe! >> commentò guardando com'ero vestita. Risi a quella sua affermazione. << Che ci trovi di male nei jeans e felpa? >> domandai ancora sorridendo << sono comodi e carini >> aggiunsi subito dopo. << Già. Carini. Qui ci vuole un aggettivo migliore tipo.. provocanti ! >> Le tirai un buffetto leggero sulla nuca e aggiunsi << mmm.. ok allora che mi consiglieresti di indossare mia cara personal shopper? >> Ronnie mi guardò con aria compiaciuta. << Non ti preoccupare. Tu fatti trovare davanti all'ingresso oggi dopo scuola, al resto ci penso io >> mi disse con sguardo malizioso. << Ora devo scappare, a dopooo!! >> e se ne corse via da me sparendo poi dalla mia vista. La campanella suonò la fine dell'ultima lezione. Presi la mia borsa, che già al secondo giorno cominciava a pesare e mi avviai verso l'uscita; arrivata al portone mi appoggiai allo stipite e mentre osservavo tutti gli altri ragazzi uscire, presi il mio ipod e mi misi le cuffie.. mi sentivo in imbarazzo a starmene lì con tutti quelli che mi fissavano, perciò scelsi una canzone e pigiai il tasto play. Fui immediatamente più a mio agio. Dalla mia posizione vedevo chiunque mi capitasse a tiro e mi divertivo a immaginare i discorsi di alcuni ragazzi mentre fissavano delle ragazze o a guardare semplicemente i comportamenti di ognuno.. avevo sempre avuto questa particolarità di osservare le persone; mi piaceva capirle e scoprire cose su di loro senza mai conoscerle veramente. Aguzzando la vista vidi anche Jason Grant, stava salendo nella sua auto, una Jeep credo, ma non badava a guardarsi in giro come me, salutò solamente i suoi amici e se ne andò via. Mentre pensavo a come e a che carattere potesse avere un tipo come lui, una figura mi si parò davanti e dovetti mettere a fuoco prima di capire che era Ronnie che mi stava chiamando già da mezz'ora! Mi tolsi una cuffietta. << Eri immersa nel mondo delle favole signorina McLean? È da un po' che ti stavo chiamando ma non rispondevi. >> disse quasi seccata. << Si scusami, ero altrove con la testa! che si fa? >> << Andiamo al centro commerciale ovviamente! >> esclamò di nuovo felice Ronnie. << Su seguimi! Guido io e poi ti riporto qui al parcheggio della scuola quando finiamo. Hai la macchina qui? >> << Si, è proprio lì. >> dissi indicandogliela. << Quella gialla? Pensavo fosse di un ragazzo! >> esclamò stupita. << No, è mia e si, so che non è molto femminile, ma è la mia bambina, non si tocca ne si giudica. Chiaro? >> dissi sorridendole. << Ok capo! Ai suoi ordini, ora andiamo! >> si limitò a rispondere. Un quarto d'ora dopo eravamo già nel terzo negozio d'abbigliamento del centro, mi fece provare di tutto! Dai pantaloni di pelle, a minigonne cortissime.. da vestitini mozzafiato a tubini e top troppo scollati per un seno striminzito come il mio. Alla fine mi convinse a comprare solo tre delle cento cose provate e riprovate: un vestito nero di tulle senza spalline e corto fin sopra il ginocchio, una maglietta di pizzo e cotone da mettere sotto una giacchetta e infine quei troppo e dico troppo imbarazzanti pantaloni di pelle nera. Mi aveva fatto sudare sette camice prima che gli dicessi il fatidico si, aggiungendo poi: li compro solo perché così la smetti di assillarmi con i tuoi commenti da pervertita! Ma mi piaceva il modo che aveva di parlarmi e soprattutto la sua compagnia. Ronnie era una ragazza dolce e impulsiva, più bassa e con qualche chilo in più di me ma era carina, bionda con occhi verdi e con un abbigliamento da vera donna, delicata e sempre alla moda, completamente il mio opposto diciamo, ma soprattutto era sicura di sé! Ed io l'ammiravo molto per questo. Tornate al parcheggio della scuola non ci salutammo subito, era ancora tardo pomeriggio, così Ronnie mi chiese se avevo voglia di stare ancora un po' con lei e così finimmo per incamminarci verso quel piccolo bosco che si trovava non molto lontano da lì. Mi raccontò tantissime cose .. compreso che i suoi genitori erano separati e che aveva un fratello adottivo da non molto tempo. Lei viveva con la madre in centro città, ma comunque restava in buoni rapporti con il padre che distava da lei solo tre chilometri, esattamente la mia stessa distanza da casa sua. A quel punto io le raccontai dei miei e del perché mi ero trasferita qui; parlarne mi fece sentire più libera e quel posto era fantastico, pieno di colori e di luce, infatti mi promisi che ci sarei andata di nuovo per scattare alcune fotografie. Si. Fotografare era uno dei miei tanti hobby, mi consideravo un po' un'artista in tutto e per tutto! Tornai a casa verso le otto di sera, smontai dalla mia splendida auto con la borsa contenente quei tre vestiti che forse non avrei mai messo, salutai zia Emily che era appena tornata dal lavoro e volai in bagno a farmi una bella doccia calda. Jason, chissà cosa voleva dirmi dopo quella lezione e mamma quant'era bello! Mm.. adesso magari sarà in casa. Lo immaginai al di là dei pochi metri che ci separavano intento a leggere un libro, non so perché me lo immaginai così, forse perché non mi sembrava tipo da videogiochi o altre cose idiote che fanno i maschi; o forse era semplicemente in compagnia di una ragazza .. pff. O più ragazze! Tipi come lui non hanno certo problemi a trovarsene una, al contrario di me che arrossivo per tutto o ero incapace di fare conversazione.

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