capitolo 7.

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-Mhmh. – la voce di Dinah ci fece separare immediatamente e realizzai solo poco dopo che stavo per baciarla, e lo avrei anche fatto se non ci fossero state le sue amiche.

Passammo la serata a parlare del più e del meno, scoprii cose abbastanza interessanti su Lauren e il suo sguardo timido circondato dalle gote rosse la rendeva davvero molto dolce.

-Oh non può mancare quella volta che andò a letto con la sua professoressa, Lauren è un vero uragano a letto. – la frase di Dinah mi spiazzò.


Una professoressa? Lauren era stata con una donna?


-Eh si, posso confermare. – aggiunse Normani con un velo di malizia nello sguardo mentre portava il bicchiere di birra alle labbra.

-Ragazze smettetela, perché dovete raccontare tutte queste cose imbarazzanti su di me e tu Dinah smettila di andare a vociferare il mio passato da lesbica a chiunque. – la sentii sbuffare giocosamente, abbassò lo sguardo a terra sorridendo fra se e se.


Mio dio Lauren aveva un passato da lesbica?

All' improvviso l'aria in quella stanza si era fatta più pesante, non me ne capacitavo il motivo, ma quell'informazione mi fece arrossire parecchio, forse c'era qualche possibilità.


Ma possibilità per cosa?


Smettila Camila sei ridicola.


Stavo pensando troppo e le ragazze lo notarono.

-Tutto bene Cam? La notizia del passato oscuro di Lauren ti ha per caso eccitata? – strabuzzai gli occhi alla frase della ragazza di colore, mi sorrise spavalda mentre notavo il piede di Lauren colpire la sua gamba da sotto il tavolo, cosa che la fece gemere di dolore.

-Non farci caso Camz, queste ragazze sono pazze! – sottigliò la frase guardandole male, specialmente Normani.

-Umh non ti preoccupare. – risposi del tutto imbarazzata, portai un pezzo di pizza alle labbra ed iniziai a mordicchiarlo lentamente.

-Camz? Da quando dai dei nomignoli al tuo personale Lauren? – domandò Ally mentre poneva uno sguardo complice alle altre due.

-Da adesso, è un problema per voi? –

Le ragazze scossero il capo non curanti del tono di voce che Lauren aveva utilizzato, del tutto infastidita dal loro comportamento.





Finimmo di mangiare e tutte e cinque ci dirigemmo verso la zona disco, era pieno di gente che ballava, il caldo cominciava a farsi sentire a causa del poco spazio tra una persona e l'altra, inoltre la musica picchiettava i timpani, era estremamente alta.

Sentii la mano di Lauren posarsi su un fianco mentre avvicinava il suo viso al mio, cercando il mio orecchio con la sua bocca. – Vuoi ballare? – mi domandò un istante dopo con voce particolarmente alta e roca.

Annuii alla sua proposta e in men che non si dica mi ritrovai al centro della pista, andando ogni tanto a sbattere contro qualcuno accidentalmente.

La mia attenzione era totalmente focalizzata su di lei, sul suo corpo, sulle sue curve mozzafiato, sui suoi occhi smeraldo che illuminavano quel volto perfetto, sulle sue labbra schiuse che ogni tanto leccava.

Si muoveva selvaggiamente, a perfetto ritmo con la musica ed io mi sentivo inerme sotto il suo sguardo pungente, prese i miei fianchi con entrambe le mani e mi invogliò a ballare.

Premette il suo corpo contro il mio, ero completamente andata, sentivo il profumo del suo shampoo invadermi le narici, pura estasi.

I suoi capelli solleticavano di tanto in tanto il mio petto e giurai di aver emesso un piccolo gemito quando il mio seno sfiorò il suo, fu un semplice tocco che accese in me una forte eccitazione.

Si accorse del mio totale appagamento così mi sorrise maliziosa, il suo sguardo mi pietrificava e, nonostante continuavo a muovermi, non avevo la più pallida idea di cosa stava succedendo.

In un piccolo ma veloce momento mi ritrovai girata di schiena contro di lei, la sua mano sul mio ventre mentre l'altra ora mi stava toccando sensualmente la coscia.

Cercai più volte di pizzicarmi, sperando che tutto quello non fosse un sogno, un solo frutto della mia immaginazione, ma per fortuna o forse sfortuna stava accadendo realmente.

Il mio posteriore era poggiata contro il suo bacino, il suo seno sfiorava la mia schiena e la sua mano continuava ad accarezzarmi la pancia.

Chiusi gli occhi per godermi maggiormente quel momento, continuavo a muovermi, sentivo il suo corpo pressato contro il mio, i brividi si fecero spazio lungo tutta la spina dorsale ed un leggero tepore si faceva spazio dentro di me, in particolar modo nella mia intimità.

Ero così presa da quel momento, che non mi accorsi dell'irregolare battito del mio cuore e, anche di quella strana sensazione alla bocca dello stomaco.

Posò la mandibola sopra la mia spalla mentre continuava a torturarmi con le sue mani, il suo naso solleticò la mia guancia e riaprii gli occhi improvvisamente, quando lasciò un leggero morso sul mio lobo.


Ora si che ero eccitata.


-Ti piace Camz? –


Dio aveva anche il coraggio di chiedermelo?


Ma io non risposi, forse perché non volevo dargliela vinta o forse per il semplice fatto che non riuscivo a proferire parola, l'unica cosa che sarebbe potuta uscire dalle mie labbra in quel momento sarebbe stata un gemito.

Così presa alla sprovvista, sentii la sua mano strattonarmi un seno, con violenza e supremazia.

-Quando faccio una domanda devi rispondermi, allora ti piace? –

-Cazzo! S-si –


Furono le uniche parole che riuscii a dire. 

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