capitolo 5.

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Una luce penetrante mi accecò facendomi sussultare dal letto, cercai di aprire gli occhi invano, i raggi del sole che entravano nella mia stanza erano troppo accecanti.

-Su sveglia Camila, ho bisogno di te! – rabbrividii quando mi accorsi che a parlare era stata Lauren.

Aprii immediatamente gli occhi fregandomene della luce, era in piedi affianco al mio letto, più meravigliosa che mai, baciata dal sole e con i capelli che le svolazzavano a causa del vento che entrava dalla finestra.

Mi sedetti stropicciandomi il viso ed accennando un piccolo sbadiglio, guardai la sveglia sul mio comodino, segnava le 8 in punto. Tornai poi a guardare la figura femminile di fronte a me che ora mi stava fissando attentamente la spalla, mi accorsi di essere completamente nuda, indossavo solo degli slip ma il petto era del tutto scoperto, per fortuna il lenzuolo copriva i seni.

-Emh, scusi, di solito dormo nuda. – le dissi accennando un sorriso malizioso mentre mi coprivo per bene col cuscino.

-Non preoccuparti, sono venuta ad avvisarti che oggi dovrai accompagnarmi a scegliere il vestito per le nozze. – rispose con voce roca.

-Oh umh, oggi è il mio giorno libero in realtà. – alzai le spalle mordendomi le labbra involontariamente.

Avevo una voglia matta di saltarle addosso.

Dio l'astinenza fa brutti scherzi.

-Non mi importa, avrai il giorno libero un'altra volta, oggi tu.. – si accucciò in avanti molto lentamente, potevo sentire i brividi percorrermi la schiena a causa dall'estrema vicinanza, poi con velocità prese il cuscino che mi copriva e corse verso la porta -..vieni con me! – aggiunse infine scomparendo, dopo avermi lanciato il cuscino praticamente addosso e regalatomi uno dei suoi stupendi sorrisi.

Sospirai lasciandomi cadere sul letto, annusando il profumo che aveva lasciato sul mio cuscino.

Ero completamente andata.











Ero impaziente di vedere come le sarebbe stato quel vestito, aveva impiegato circa un'ora per sceglierne uno, non riuscivo davvero ad immaginare quanto tempo ci avrebbe messo a trovarne un altro se una volta indossato questo non le sarebbe poi piaciuto.

Ero seduta su una poltroncina accanto alla commessa che dall'espressione del suo viso ero più che certa fosse esausta anche lei di girare per l'intero negozio.

Il rumore sordo delle tende mi risvegliò da quello stato di trance, spostai lo sguardo davanti a me e deglutii non appena Lauren si incamminò verso di me, o meglio, verso di noi.

Teneva lo sguardo fisso su di me mentre io non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso, era un vestito a sirena, le fasciava i fianchi, metteva in mostra il suo seno prosperoso e le faceva il sedere più invitante di quanto non lo fosse già.

-Allora, come sto? – chiese sorridente ad entrambe, il mio cuore fece una capriola quando si spostò i capelli di lato iniziando a giocarci con un dito.

-Sta davvero bene signorina. –

-Questo me lo tenga da parte allora, poi fra una settimana passerò per provarne altri dato che arriveranno abiti nuovi. Può dirmi quanto viene questo? –

Sentivo delle voci ma ero troppo concentrata a guardare Lauren per capire chi stesse parlando e di cosa.

-Certo vado a vedere, torno fra un attimo. –

-Camila, sei ancora con noi? – la mano di Lauren posata sulla mia spalla mi fece traballare, scattai in piedi girandomi attorno, la commessa non c'era più, c'eravamo solo io e lei e lì dentro si moriva di caldo.

-Si certo, mi dica. –

-Allora, non mi hai detto come sto. – mi guardava titubante aspettando un mio parere, mentre mordicchiava le labbra.

No non farlo ti prego.

-Sei bellissima. – sgranai gli occhi dopo essermi resa conto di quello che avevo detto.

-Cioè sta benissimo, questo vestito è stupendo. – scossi il capo maledicendomi tra me e me mentre lei tornava verso il suo camerino.

-Vieni a darmi una mano? –

-S-si – risposi balbettando mentre mi avvicinavo lentamente a lei, entrai dentro chiudendomi le tende alle mie spalle per poi guardare il suo riflesso nello specchio, ero dietro le sue spalle e potevo notare la differenza d'altezza che ci distingueva.

-Mi tiri giù la cerniera? – mi guardava negli occhi tramite lo specchio ed io mi sentivo imbarazzata al massimo, stavo sudando e di nuovo un certo calore si fece spazio nel mio basso ventre.

Con tutto il coraggio del mondo avvicinai le mani sulla sua schiena ed inizia ad abbassarle la cerniera del vestito mettendo sempre più in mostra la sua pelle, la sfiorai con le dita senza rendermene conto e la sentii tremare al contatto, vidi che chiuse gli occhi mordendosi nuovamente il labbro inferiore al mio contatto, così decisi di riprovarci, toccavo nuovamente molto lentamente fino a raggiungere l'estremità delle sue mutandine, erano bianche e di pizzo, arrossii a quella vista mentre lei aveva la pelle d'oca su tutta quella zona, sorrisi involontariamente.

-Ecco fatto. – sussurrai con voce tremolante guardandola tramite il riflesso, manteneva gli occhi socchiusi e la cosa mi stupì.

-Rifallo, toccami di nuovo come prima Camila. –

Non me lo feci ripetere due volte, il modo in cui pronunciò il mio nome mi eccitò da morire, così tornai su con la mano ripercorrendo di nuovo la sua spina dorsale con le dita lentamente facendola sussultare di nuovo.

Mi stavo eccitando solamente toccandole la schiena, roba da pazzi.

-E' così piacevole, dio. – quella frase mi uccise, potevo sentire le mie mutandine appiccicaticce, ero bagnata.

-Signorina è qui? –

Si staccò bruscamente facendo qualche passo in avanti per poi girarsi così da averla di fronte, aveva le gote rosse e le labbra screpolate.

-Sisi sono qui, Camila mi stava aiutando a togliere il vestito! – disse poi alla commessa che ci aspettava di fuori.

-Meglio se esci. – aggiunse mentre si scendeva il vestito così da mettere in mostra il corpo perfetto che aveva.

Mi imbambolai a guardarla, aveva un seno così bello e dio, la sua pancia era davvero piatta, avrei tanto voluto passarci la mano sopra.

-Camz ti prego esci! – mi ordinò non alzando però la voce per paura di poter essere sentita da chissà chi.

Annuii per poi uscire immediatamente ed andarmi a sedere sulla poltroncina di prima.

Ero completamente zuppa, non potevo credere a ciò che era appena successo, soprattutto a ciò che era accaduto nei miei slip.

Camz? Mi aveva dato un soprannome?

Arrossii all' idea, mentre qualcosa di sconosciuto mai sentito prima svolazzava nel mio stomaco.





RIECCOMI QUI, SCUSATE IL RITARDO, LO STUDIO MI TIENE PIUTTOSTO IMPEGNATA ULTIMAMENTE.

QUESTO CAPITOLO NON E' LUNGHISSIMO PERO' PERSONALMENTE MI PIACE MOLTO, SOPRATTUTTO PERCHÉ FINALMENTE SUCCEDE QUALCOSA FRA LE DUE PROTAGONISTE.

A PRESTO,

mics.

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