Capitolo 17.

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Stavo tremando.

Lauren ancora non tornava ed io me ne stavo seduta sulla sedia, davanti al tavolo apparecchiato per due.

Fra poco arriverà.

Mi dissi, anche se erano due ore che lo ripetevo.

Decisi di chiamarla al telefono ma quando sentii una suoneria riecheggiare nella casa capii che Lauren doveva averlo lasciato lì.

Sbuffai e sospirai contemporanea mentre giocavo, nervosa, con i miei anelli.

Diversi colpi al portone mi fecero sobbalzare, erano dei battiti insistenti, forti.

Mi alzai timorosa dalla sedia e mi recai nel soggiorno, avvicinandomi alla porta.

Avevo paura dato che quei colpi non cessavano di battere.

-Chi è?- domandai con voce bassa.

Ma nessuno rispose.

Mi feci coraggio ed abbassai la maniglia.

La persona al di fuori della casa aprì la porta e si buttò su di me.

Era Lauren.

Finalmente.

-Tesoro scusami ma il supermercato qui vicino era chiuso, ho dovuto prendere l'auto ed andare ad uno molto più lontano.-

Sospirai contenta che stesse bene.

Ero troppo paranoica.

Mi fiondai così fra le sue braccia mentre lei faceva scivolare a terra le due buste cariche di cibo.

-Sono contenta che tu stia bene!- esclamai con voce rotta mentre la stringevo sempre di più.

-Certo che sto bene piccola, che pensavi!?- mi rispose sganciando uno di quei suoi meravigliosi sorrisi.

Ci avviammo in cucina e preparammo insieme il pranzo.

Eravamo felici, spensierate, ci riempivamo di baci.

L'amavo.

Mi amava.

Non ero mai stata così bene in vita mia.

-Faccio schifo a cucinare.- ridacchiò alla sua stessa frase mentre prendeva un boccone di pasta.

-Manno, ho decisamente mangiato di peggio.-

Mi prese la mano e la accarezzò.

-Prima quando non c'eri ho chiamato mia mamma, dice che un ragazzo è andato a casa sua e ci cercava. Ha detto che era furioso, penso sia stato Brad.- dico un po' spaventata.

-Immaginavo ci stesse cercando.- risponde guardando poi sul suo piatto.

-Sei pentita di quello che hai fatto?-

-Scherzi Camz? Sono pentita di non averlo fatto prima.-

Le sorrido e poi mi butto su di lei.

La bacio, la bacio intensamente, con passione, con amore.

Mi siedo sulle sue gambe, a cavalcioni, senza mai staccare le mie labbra dalle sue.

-Credo che le tue labbra siano diventate la mia nuova ossessione.- ammetto una volta essermi staccata da lei giusto per riprendere fiato.

-Le tue lo sono state dalla prima volta in cui ci ho messo occhio.-

-Dio quella volta nello studio di Brad, eri stata una totale stronza ma mi eccitavi da morire.- mordicchio il labbro arrossendo di poco.

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