Capitolo 16 pt.1.

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Pensavo stessi vivendo un sogno e invece no, era tutto dannatamente reale.

Lauren aveva davvero lasciato Brad sull'altare per me, aveva scelto me e mandato monte il suo matrimonio, fregandosene di tutto e di tutti, perfino di sua madre che avrebbe tanto voluto vedere la figlia sposta con quel 'giovanotto' come lo definiva lei.

Stavamo davvero scappando, tralasciando ogni cosa alle spalle, non pensando a niente e a nessuno.

Lauren guidava, senza una meta precisa, ma guidava e nel frattempo sorrideva. Non l'avevo mai vista sorridere in quel modo, per così tanto a lungo.

Il vento che entra dai finestrini la spettina lasciando svolazzare i suoi capelli che aveva sciolto una volta entrata in auto. Era bellissima.

Una dea, una musa.

Accosta l'auto e solo ora mi rendo conto che siamo fuori città.

Gli alberi che ci circondano, l'asfalto mal ridotto a causa delle radici, l'odore di erba.

Scende dall'auto ed io la seguo.

-Dove siamo? – chiedo curiosa mentre poso lo sguardo su di lei.

Ho già detto che è bellissima?

-Fidati di me. – mi risponde porgendomi la mano ed io la afferro.

E' calda e morbida, mi provoca brividi lungo l'intero braccio, mi destabilizza.

Si incammina verso una piccola casetta di legno non molto lontana da noi.

Sembrerebbe abbandonata.

Si accuccia per alzare il tappetino e prende una chiave che usa poi per aprire il portone.

Resto senza fiato quando vedo l'interno della 'baita'.

Se da fuori poteva sembrare abbandonata, del tutto trasandata, il dentro dava un aspetto del tutto contrario.

Entrai quasi affascinata spalancando di poco la bocca, era davvero accogliente.

Era tutto rigorosamente in legno, c'era profumo di legno.

Chiuse la porta dietro di noi e poi mi fece strada verso la camera da letto.

Continuavo a guardarmi attorno meravigliata, notai delle piccole fotografie su delle mensole che ritraevano Lauren da piccola, sorrisi involontariamente.

Era un amore anche a quell'età.

La camera era abbastanza piccola, ma non per questo meno bella, anzi.

Un letto matrimoniale ed un armadio a muro la riempivano.

-Questa era casa di mio padre che da quando non c'è più...è diventata mia. – alza le spalle mentre la vedevo giocare, quasi nervosa, con le sue dita mentre mi guardava attentamente.

-E' fantastica Lau, davvero. – le rispondo sincera mentre mi siedo sul letto che mi fa rimbalzare di poco.

Apre l'anta dell'armadio cacciando fuori alcuni vestiti che dovevano sicuramente appartenere a lei e poi si sfila via il vestito poggiandolo sul letto.

L'avevo già vista in intimo ma ogni volta era un colpo al cuore.

Le sue curve mi rendevano instabile, frastornata.

Indossa poi gli indumenti dopodichè si avvicina a me, sedendosi al mio fianco.

-Non ci avevo mai portato nessuno qui, sei la prima e sono sicura sarai anche l'ultima. –

Tremo un po' a quella confessione, arrossendo di rimando.

Ero lusingata, felice, spensierata.

Tutto stava andando per il verso giusto.

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