Capitolo 12 pt. 1.

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Volevo farvi un regalino postando due capitoli in un solo giorno perché davvero non so come ringraziarvi.
Siete stupendi, leggere i vostri commenti mi rende davvero tanto felice.
Vi avverto che la seconda parte del capitolo la posto domani e vi ucciderà, io vi ho avvisati.
Anyway, buona lettura.




Poggiai prepotentemente diversi baci sulla sua mandibola, senza sfiorare le sue labbra, quelle non volevo assolutamente toccarle, mi avrebbero mandato fuori rotta altrimenti e tutto ciò che io volevo fare era vendicarmi.

Sentii le sue mani posarsi sul mio fondoschiena, palpandolo con foga tanto da farmi emettere un piccolo mugolio, che cercai di reprimere mordendomi il labbro.

Tutto d'un tratto però la vidi lanciarmi indietro tanto da farmi cadere sul letto, di schiena.

-No Camila, non possiamo, potrebbe scoprirci qualcuno. – disse mentre si alzava per avvicinarsi alla porta.

Il mio sguardò si fermo sul suo fondoschiena, sembrava sodo e morbido allo stesso tempo.

Mi alzaii così anche io sbuffando.

-Non la pensavi così l'altra sera però eh. – risposi divertita mentre portavo, nervosa, i capelli all'indietro.

La vidi esitare, per poi chiudere la porta a chiave e con un gesto veloce avvicinarsi a me per sbattermi contro il muro.

-Fanculo. – esclamò per poi, poco dopo, divorarmi le labbra.

Era un bacio passionale, focoso, desiderato, non come quello di due sere fa.

Lo sentivo, sentivo che c'era qualcosa di più, qualcosa tenuto nascosto fino ad ora.

Schiusi le labbra così da poter far entrare la sua lingua a contatto con la mia, lasciando che si intrecciassero formando una danza liberatoria e bagnata.

Succhiò le mie labbra, ormai già rosse e gonfie, mordendole più volte.

Ci staccavamo solo per riprendere fiato, ormai era una gara a chi muoveva più velocemente le labbra su quelle dell'altra.

Sollevò con le mani le mie gambe in modo da poter intrecciarle dietro la sua schiena, aveva una forza incredibile.

Mi teneva forte, per non farmi scivolare a terra.

Mi scansai però, smettendo di baciarla.

Non volevo ricaderci nuovamente.

-Cos'hai? – mi chiese con sguardo quasi colpevole.

-Non possiamo Lauren, ti stai per fidanzare. –

Indietreggiò rammaricata mentre mi poggiava lentamente a terra, tornò poi verso il letto per cominciare a rivestirsi.

Rimasi lì a guardarla per diversi minuti, scossi così il capo e mi avviai verso la porta.

-Forse è meglio se per oggi, io non la aiuti. – sospirai mentre giravo la chiave nella serratura per poi allontanarmi da quella stanza, senza vedere la sua reazione.




LAUREN'S POV.
Camila mi faceva perdere completamente la ragione, averla così vicina a me era una vera e proprio tentazione ed io, c'ero ricascata di nuovo, per la seconda volta.

Non credo, che se non fosse stato per lei, mi sarei potuta controllare, le sue labbra erano pura estasi, nirvana.

Così come i suoi occhi, i suoi capelli, il suo sorriso.

Fidanzarmi con Brad sarebbe stata la cosa giusta, ma non era lui ormai quello che volevo.

Quello che avevo fatto a Camila qualche sera precedente non mi rendeva onore anzi, era l'unica scusa plausibile che avevo per poter farla allontanare.

Non dovevo baciarla, non dovevo toccarla in quel modo, eppure quando le mie labbra entrarono per la prima volta a contatto con le sue, sentii un magone allo stomaco, una scintilla, come se tutti i baci dati fino a quel momento non avevano avuto alcuna importanza, compresi quelli di Brad.

Poi qualcosa in me si bloccò all'istante, realizzando che quello che stavo facendo era un'assoluta pazzia e che io mi sarei sposata a breve con l'uomo dei miei sogni, cioè con l'uomo dei sogni di mia madre.

Ricco, bello, galante.

Le dissi quindi che la volevo solo per il suo corpo, notando il suo sguardo ferito.

Mi si spezzò il cuore quando se ne andò via correndo, ma non potevo fare altrimenti.

Ed oggi, un'altra volta, ci ero ricascata.

-Signorina Lauren, è pronta? – James mi risvegliò dal torpore, mentre la truccatrice davanti a me finiva il suo lavoro.

Mi alzai dalla sedia leggermente intorpidita dato che erano circa due ore che ero seduta.

Mi posizionai poi davanti lo specchio.

Ero bellissima, senza ombra di dubbio.

-Si, sono pronta. – risposi a gran voce uscendo poi dalla stanza, per recarmi, lentamente in giardino dove mi aspettavano tutti con ansia.

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