Capitolo 13

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 Justin era appena entrato in teatro. Quando si accorse della chioma bionda di Alyson, poggiò piano il giubbotto su una poltroncina a caso e si avvicinò lentamente, in punta di piedi.

I'm overboard and I need your love
Pull me up
I can't swim on my own
Its to much

Stava cantando.
Sorrise involontariamente: gli piaceva la sua voce, era dolce.

Feels like I'm drowning without your love
So throw yourself out to me
My life saver.


Continuava a voce sempre più alta, e nel mentre scorreva con il mouse del computer.
Gli bastò sporgersi un po' in avanti per vedere cosa stava guardando: era la home page della chat che usava anche lui come 'Shakespeare J.'.

My life saver, concluse con un sospiro.
My life saver, intonò a sorpresa Justin senza volerlo.

La vide arrossire e chiuedere lo schermo. "Oh, ciao", lo salutò.
Justin l'affiancò preso da un'ispirazione improvvisa.

Never understand you when you say, wanting me to met you half way, le fece cenno di continuare con un sorriso sghembo.

Felt like I was doing my part
Get bringing your coming up short
Funny how these thing change
'Cause now I see

So crazy in this love we call love
And now that we got it
We just can't give up
I'm reaching out for ya

Got me out here in the water and I

Ripresero insieme. I'm overboard and I need your love pull me up
I can't swim on my own
It's to much.

Feels like I'm drowning without your love
So throw yourself out to me
My life saver

Alyson cantò la nota finale. My life saver.

Sorrisero contemporaneamente, stupiti di aver trovato qualcosa in cui andassero d'accordo. "Non pensavo cantassi", parlò per primo Bieber colpito.
"Infatti. Giusto sotto la doccia".
Annuì trattenendo un sorriso e andò a sedersi accanto a lei. "Dovresti. La tua voce non è male", adesso non voleva esagerare con i complimenti.
Alyson abbassò lo sguardo imbarazzata. Le stava facendo un complimento? "Ehm, comunque ho visto che usi anche tu chatlog! Dimmi il tuo nickname che ti aggiungo", cambiò discorso e tirò fuori il suo cellulare ultra tecnologico dalla tasca dei jeans.
Lei stava per rispondere 'ragazzadaicapellibiondi', quando Tony li spaventò spuntando alle loro spalle. "Ehi, ragazzi!", urlò.
Justin si tappò un orecchio facendo una smorfia. "Amico, trattieni l'entusiasmo, per favore".
Il ragazzo si mise in mezzo ai due abbracciandoli. "Dite che è troppo? Sono così la mattina. Vero Aly? Stavo pensando: i costumi sono quasi pronti, però manca quello della nuova Giulietta. Ti devo prendere le misure, biondina", aveva già in mano il metro.
"Ma che bel Romeo e che incantevole Giulietta!", rimbombò la voce di Mrs. Sophie facendo spaventare tutti e tre.
"Buongiorno", salutò Tony.
La donna si precipitò da lui facendolo uscire. "Oh, Tony! Mi servi urgentemente. Ho invertito le parti di Helena e Tanya. Di conseguenza i vestiti sono sbagliati. Devi venire con me dal sarto", lo afferrò per le spalle e lo spinse verso l'uscita.
Tony tentò di liberarsi. "Ma... Devo prendere le misure a Alyson".
A Mrs. Sophie la cosa non sembrava interessare parecchio. "Può farlo Justin. Non è mica stupido, no? Su, muoviti", non gli diede tempo di dire altro che erano già fuori.
I due rimasti si fissarono confusi. Bieber prese il metro e fece cenno alla ragazza di alzarsi. "Dai".
Alysonaggrottò le sopracciglia. "Come? Tu non mi tocchi", si mise a braccia conserte.
Il canadese alzò gli occhi al cielo. "E poi cosa ti metti? Jeans e maglietta? Tranquilla, non mi interessa palpare le tue zone private".
"Farà tutto Tony".
Sbuffò. "Perché lui può e io no? E' sempre maschio".
"Lui è mio amico, tu no".
"Ah, giusto. Tu non vuoi la mia amicizia però la sua si. Capito".
"Si. Non voglio l'amicizia di un ragazzo che mi fa buttare il suo vassoio in mensa o mi incarica di prendergli una pasta e di portargliela entro ventidue minuti!", urlò arrabbiata.
Justin sbatté il metro sul tavolo, ma poi rise. "Hai una buona memoria".
"Be', sono cose successe quattro giorni fa, idiota".
"Io tengo impresse nella mente solo le cose importanti. Quelle poco rilevanti le cancello completamente, stalker", la sfidò.
"Mi chiamo Alyson", sibilò.
Lui alzò le mani in avanti. "Te lo avevo detto che mi ricordo solo le cose che mi interessano".
Alysonafferrò la sua borsa. "Bene. Ricordati questo, allora". Senza pensarci gli mollò uno schiaffo sulla guancia, così forte da fargli girare la testa di lato.
Si allontanò a grandi passi lasciandolo lì immobile e incredulo. Era abituato a ricevere baci dalle ragazze, ma non schiaffi.
Si massaggiò la guancia e con il cellulare entrò su twitter per scriverlo alle fans. "Ho sempre pensato che una ragazza non mi avrebbe mai dato uno schiaffo. Never say never!".
Quandò andò a sedersi, notò che Alysonaveva lasciato il suo computer lì. Lo aprì e aspettò che si accendesse.
La connessione era andata, ma le pagine di internet aperte c'erano ancora.
Frugò un po' dappertutto trovando solo sue foto con video di live e ufficiali. Rimase colpito nel vedere su un file le 'Cinquanta cose che amo di Justin Bieber'. Mancava la cinquantesima, però.
Quando aprì la pagina della chat per vedere il suo nickname, un avviso lampeggiò sullo schermo: Batteria scarica, ricaricare!
E poi nero.
Era riuscito a leggere solo 'ra...'.
Prese il pc e il suo cappotto e si incamminò verso l'armadietto della ragazza per darglielo.

Shakespeare J. and the girl with the blonde hair.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora