Capitolo 18

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  "Benissimo! Siete stati meravigliosi, ragazzi! Tutti in pausa!", gridò Mrs. Sophie con un grande sorriso.
Justin sospirò e osservò Alysonallontanarsi, come ormai faceva da qualche giorno, consapevole che lui non le avrebbe rivolto la parola. Prese la sua bottiglietta e bevve qualche sorso.
Una ragazza si avvicinò a Mrs. Sophie parlando, ma quest'ultima la cacciò via con un gesto brusco della mano, perché concentrata su Justin che si stava avvicinando a Alyson.
Il ragazzo si accorse di essere fissato e aggrottò le sopracciglia quando Mrs. Sophie lo incoraggiò a parlarle.
Alysonsi sedette sulla cattedra, spostando dei fogli al lato opposto. Arrossì quando incontrò gli occhi color nocciola di Bieber, che si sedette accanto a lei.
I due rimasero in silenzio per qualche istante. Poi lui tentò di dire qualcosa. "Senti... Io... Tutta questa storia...".
Riprovò più volte, ma con scarsi risultati. La biondina scoppiò a ridere, delusa. "Sei così bravo in genere con le parole, e adesso non trovi quelle giuste?".
Quella domanda lo stupì, anche perché infondo sapeva che era vera. "Mi dispiace. Io...".
Lei alzò una mano per bloccarlo. "Non dire niente".
"Perché?", domandò senza volerlo.
"Non mi importa più", rispose dolcemente. Si lasciò scappare un sorriso.
Justin spalancò gli occhi. "Che vuol dire?".
"Sei il mio idolo. Colui che mi ha insegnato a non dire mai, anche se l'ho già fatto", ridacchiò. "Mi hai fatto credere nei miei sogni. Sei sempre stato la mia ancora di salvezza. Tu, la tua musica, la tua voce e il tuo magnifico sorriso. E la sai una cosa? Se non mi vuoi credere quando ti dico che sono io la vera ragazza della chat, puoi anche andare a farti fottere. Con un po' di fortuna Cheyenne non lo starà già facendo con qualcun altro".
Si allungò e schioccò un bacio sulla guancia di Justin, che non aveva osato dire nient'altro. Non la fermò nemmeno quando si allontanò dalla sala, con le lacrime negli occhi.
Alysonera convinta che non ci sarebbe più stata un'altra occasione per chiarire. Ormai lui aveva fatto la sua scelta: aveva deciso di credere a Cheyenne. Cosa rimaneva a lei? Dimenticare tutto e farsene una ragione.

Tony era seduto in un tavolo, da solo, in mensa. Osservava il cibo che c'era sul suo vassoio. Doveva mangiarlo? Bo. Non lo sapeva.
Cheyenne piombò davanti a lui. "Cosa diamine hai fatto, Tony?!", esclamò sillabando bene ogni parola.
Lui la fissò con i suoi occhietti a mandorla. "Di cosa stai parlando, Cheyenne?". Sinceramente? Non ne poteva più di quella strega. E la cosa peggiore era che non poteva dare la colpa a lei. Ci era cascato lui nel tranello.
"Alyson! E' venuta a dirmi che ora sapeva tutto. Anche di te. Hai confessato?!", sibilò.
A Tony parve una iena dai capelli biondi. "No. Lo ha scoperto. Mi ha sentito parlare con Mrs. Sophie, che aveva capito tutto".
Cheyenne arricciò il labbro. "Ma perfetto!", scoppiò a ridere.
Si sporse verso il ragazzo, indifeso. "Ti sto avvertendo, Tony. Non osare dirlo a Justin, perché sei finito. Chiaro?".
Lui deglutì e annuì.
La cheerleader sorrise. "Benissimo. Au revoir". Si fermò. "Anzi. Adieu e grazie per l'aiuto".
Non la sopportava. Era ufficiale. Perché l'aveva aiutata? Si sentiva uno schifo.
Guardò la sua amica, che stava seduta da sola. Mangiava, ma si vedeva che non ne aveva la minima voglia. Quanto le mancava...
A questo punto, piuttosto che il silenzio, avrebbe preferito rimanerle solo amico.
Come si poteva far perdonare?
Prese coraggio e si diresse verso Alyson. Lei lo oltrepassò con lo sguardo.
Tony si sedette accanto a lei.
"Ash...", sussurrò. "Mi dispiace".
Ash non rispose subito. "Credi che dispiacerti possa cambiare le cose?".
"No. Però vorrei non averlo mai fatto".
"Credi che voler non averlo mai fatto cambi le cose, Tony?", ribatté sempre più acida.
Lui si fissò le mani. "Non voglio perderti".
"L'hai già fatto".
"Mi basta la tua amicizia. Non tirerò mai più fuori l'argomento".
"Non riavrai mai la mia amicizia".
"Ti prego".
Alysonsi mise in piedi. Gli concesse un'occhiata, in modo tale che lui potesse vedere la rabbia nel suo sguardo. "Vai in Chiesa a pregare, Tony".
Uscì dalla mensa sotto lo sguardo anche di un secondo spettatore: Justin.

Cheyenne poggiò il braccio di Justin intorno alle sue spalle. "Me lo dai un bacio?", gli domandò.
Lui sorrise e la baciò a stampo. Non come voleva lei.
Rimase in silenzio, con un brutto presentimento. Tony gli aveva parlato?
Poi Bieber scoppiò a ridere. Lei lo imitò, divertita dalla scena. Era carino quando rideva. "Ché, te lo ricordi sweeto? Da dove te l'eri tirato fuori?".
Lei socchiuse gli occhi. Sweeto? Di cosa parlava? "Sweeto? Che cosa sarebbe?".
Justin si voltò verso di lei. La guardò dritto negli occhi. E all'improvviso capì di non provare più nulla per lei.
Adesso, finalmente, iniziava davvero a capire tutto.  

Shakespeare J. and the girl with the blonde hair.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora