"Caro, che succede?"
"Il bamb-...ino"
"Sta nascendo?"
"Non...so. Cha...r...aiuta..mi."
"Ho capito, dove sei?"
"A c...asa"
"Arrivo subito, tu respira profondamente, ricordati del corso preparto, la respirazione da fare" Chiusi la telefonata e in dieci minuti esatti, mi lavai, indossai una tuta pre-maman e chiamai Matt. Per me era impossibile guidare, il pancione era diventato il doppio rispetto a due settimane fa. E a ogni movimento che facevo, combinavo sempre qualche guaio. Una volta, stavo cercando le chiavi nella borsa e mi trovavo in una strada molto affollata. Durante la disperata ricerca, riuscii a dare cinque gomitate a cinque persone diverse in un misero minuto. Ma si poteva? Nemmeno Caro che stava al ottavo mese inoltrato era così goffa e maldestra, tutt'altro...Riusciva a essere aggraziata in tutto quello che faceva. Il rumore del clacson della macchina di Matt arrivò alle mie orecchie così mi precipitai ad uscire, non prima però di aver preso una mela dal cestino della frutta. Non avevo fatto ancora colazione.
Mi sedetti sul sedile dell'Audi A6 e ricevetti un caldo sorriso da parte dell'uomo che amavo. Cazzo, quanto era bello! Non smetterei mai di guardarlo e di accarezzare le sue fossette. Mon dieu, sto fantasticando su di lui, quando Caro sta male! Che razza di amica!
"Buongiorno! Parti immediatamente e per favore vai più veloce che puoi." Sapeva già dove andare perché mi aveva accompagnato un'altra volta a casa di Caroline.
"Ai suoi ordini, mademoiselle. Ma si può sapere cosa sta succedendo? Non ho capito molto dalla telefonata."disse mettendo in moto la macchina.
"Niente, stavo a letto quando lei mi telefona. Faceva fatica a parlare così non le ho chiesto molti dettagli, mi ha detto solo che forse il dolore ha a che fare con il bambino, spero solo che non sia grave." Mi mossi agitata sul sedile attirando involontariamente l'attenzione di Matt.
"Char, stai calma, non sarà niente di grave. Un minuto e arriviamo. Ma il marito non c'era?"
"Beh se mi ha chiamata non penso ci fosse, no?"risposi nervosa. Ma che cazzo stavo facendo?
"Scusa, sono solo agitata. Non è colpa tua. Anzi non ti ho ancora ringraziato per tutti questi scarrozzamenti. Quindi, grazie di tutto."
"Non c'è di che."rispose semplicemente, in un tono che stroncava tutte le mie possibilità di fare conversazione e rimediare al danno.
Lo sapevo, si era arrabbiato. Ma quanto ero stupida?
"Siamo arrivati"
***
Scusate il ritardo, ma sto scrivendo contemporaneamente tre storie quindi sono un po' indaffarata. Comunque ecco qua la continuazione...che ne pensate della storia?
:) Alessia
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Sei sempre nel mio cuore
RomanceCharlotte. 26 anni. Infermiera. Calma e professionale. Tutti requisiti per definirla una persona felice. Ma lei non è felice. Ancora vittima del suo passato, quando scopre di essere incinta, non si lascia prendere dal panico, tutt'altro... Sarà arri...