Capitolo 20

495 41 12
                                    

Finisco di appendere l'ultima foto al muro di mattoni in camera mia, mi allontano appena dalla parete ed ammiro il mio lavoro. Ho appeso alcune foto di mia sorella e ho recuperato anche quelle che avevo staccato poco dopo la sua morte, inoltre ho aggiunto qualche immagine di Eleanor e Charlotte e quelle che Logan mi ha scattato durante il servizio fotografico del compleanno della mia bipotina.
Sono rimasta sveglia praticamente tutta la notte, ho cambiato troppe volte la disposizione delle foto, le aggiungevo, le toglievo, ma ne è valsa la pena e comunque non riuscivo a dormire, almeno ho impiegato il tempo per qualcosa di costruttivo.
La sveglia suona, abbandono il mio progetto ed esco dalla camera per dirigermi in bagno per farmi una doccia veloce.
Dopo aver acceso la macchina del caffè vado a svegliare le due bambine. Charlotte è sempre la più facile da convincere ad alzarsi, le basta un bacio sulla fronte per farle aprire gli occhi. Sua sorella ha bisogno di qualche incentivo più, ma alla fine riesco ad ottenere la sua attenzione
"Posso parlarvi un attimo?"
"Devi proprio?" Mugugna Eleanor
"Sì, voglio cambiare un po' di cose, voglio che tutto migliori" le loro facce stanche e confuse continuano a fissarmi
"Quindi? Pensi che cominceremo a vivere come una famglia felice?"
"No, non sto dicendo questo, ma ieri mi hai detto che devo essere me stessa e comportarmi normalmente e così farò, ma questo non vuol dire che non vi punirò o vi lascerò fare ciò che volete, voglio occuparmi di voi nel modo migliore" non mi rispondono, mi guardano, la più grande sospira e si toglie di dosso la coperta, si alza e trascina i piedi fuori dalla camera. Guardo Charlotte, ha i capelli aggrovigliati e il segno del cuscino su una guancia
"E tu che mi dici?" Inclina appena la testa di lato
"A me mancano mamma e papá"
"Lo so piccolina, mancano molto anche a me" mi vado a sedere vicino a lei e le accarezzo la guancia
"Ma sono contenta di essere qui con te e voglio fare la brava"
"Tu sei giá bravissima, Pulce"
"Sei consapevole dell'ospite sul tuo divano?" mi giro a guardare Eleanor sulla soglia della camera
"Sì, lasciala dormire, la sveglierò più tardi, adesso aiuta tua sorella a prepararsi, dovete andare a scuola".
Mi verso una generosa dose di caffè in una tazza e mi siede al tavolo
"Ma sta bene?" Guardo Rachel addormentata sul mio divano, sta respirando, sta solo riposando dopo aver bevuto una bottiglia e mezza di vino da sola
"Sì, ha solo bisogno di dormire e grazie a lei abbiamo un passaggio per la scuola" mi alzo e prendo la borsa della mia amica, trovo subito le chiavi della macchina, oggi niente metropolitana.

Charlotte ha espresso il suo disappunto nel doversi fermare all'asilo anche per il pranzo con un solo sguardo, ma non potevo fare altro, è giusto così, è difficile ammetterlo ed io me ne sono resa conto tardi, Logan ha sempre avuto ragione.

Parcheggio la macchina di Rachel, l'ho riportata senza un graffio, potrebbe non accorgersi mai del piccolo prestito, potrebbe non accorgersi neanche del parcheggio diverso.
Entro in casa e noto che la mia amica sta ancora dormendo, ha solamente cambiato posizione, la bocca è semiaperta ed i capelli biondi le ricadono disordinatamente sulla faccia.
Mi avvicino a lei, mi siedo sul tavolino e comincio a picchiettare un dito sulla sua guancia
"Rachel, è ora di svegliarsi" le dico con tono cantilenante, sposto il dito e comincio a farle il solletico nell'orecchio e finalmente ottengo una sua reazione. Manda via la mia mano con un gesto secco e gira la faccia in modo da nasconderla nel cuscino "forza, devi alzarti non puoi continuare a dormire sul mio divano"
"Mmmh" ricevo un unico suono gutturale
"Il caffè è pronto" mi alzo consapevole di poterla corrompere con una grossa tazza di caffè forte.
Sembra distrutta, continua a sbadigliare e ha quasi finito la bevanda nera nella tazza
"Cominci a non reggere più come prima"
"Stai zitta" mi risponde bruscamente "mi dispiaceva lasciare quelle bottiglie mezze piene e tu non mi hai dato una mano"
"Qualcuno mi ha detto che dovrei darmi una regolata" cerco di sistemare meglio che posso la cucina e poi torno a sedermi accanto alla modella
"La mia testa, ho bisogno di qualcosa" si massaggia lentamente le tempie. Le metto sul tavolo un paio di pillole e la invito a prenderle, entro un'ora dovrebbe sentirsi meglio
"A parte la testa, tutto bene?" Annuisce lentamente ed ingoia un generoso sorso di caffè
"È orribile bere da soli" accenno una risata
"Comunque se vuoi puoi farti una doccia, hai impegni per oggi?"
"In realtá dovrei andare in palestra, sempre se riesco a trascinarmi sin lá"
"Forse anche io dovrei tornare a fare qualcosa, mi sento come se avessi preso almeno 5 kg in una settimana" mi lascio sprofondare sul divano e mi passo una mano sulla pancia
"Vuoi metterti in forma per Logan? Avrò anche bevuto, ma ricordo esattamente il tuo appuntamento di questa sera" ammicca leggermente
"No, lui non c'entra nulla, voglio solo tornare alla mia vecchia vita" il suo sguardo sorpreso si posa su di me
"Vecchia vita?"
"Non posso dimenticarmi di tutti i cambiamenti che ci sono stati, ma non voglio perdere di vista chi sono" Rachel posa la tazza, ormai vuota, sul tavolino e continua a guardarmi sorridendo
"È bello sentirtelo dire"
"C'è solo un grosso problema" mi passo le mani sulla faccia e faccio un lungo sospiro "ho veramente bisogno di lavorare, non riesco a stare a casa e ho bisogno di soldi, dimmi che puoi raccomandarmi per qualche servizio" la guardo supplicante, la sua espressione si tinge di dispiacere ed io conosco la sua risposta
"In questo momento no, sai che se c'e qualcosa te lo faccio sapere subito" annuisco
"Ho paura di dover cercare altro, in vita mia ho sempre fatto una sola cosa, ma non posso più permettermi di andare avanti così" mi raddrizzo
"Questa mattina puoi venire con me e poi penseremo a come risolvere le cose, mi aspetta una lezione di yoga in pieno dopo sbronza e ho bisogno del tuo aiuto" non posso trattenere una risata ed alzo lo sguardo verso di lei, mi sta guardando dolcemente, è bello sapere di poter contare su qualcuno, essere certi che ci sará sempre qualsiasi cosa accada. Annuisco alla sua proposta e prendo le chiavi della sua macchina dalla tasca dei pantaloni, gliele lancio, non mi aspettavo riuscisse a prenderle
"E grazie per avermi prestato la macchina"
"Spero sia sana e salva".

In a minute all the world can changeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora