Capitolo 14

611 48 13
                                    

"Allora, hai capito dove devi andare e che metropolitana prendere?"
"Sì" il tono esasperato di Eleanor ormai mi è più che famigliare
"A New York è facile perdersi" la guardo mentre chiude il suo zaino
"Sopravviverò, il peggio che può succedermi è non riuscire ad arrivare a scuola e non è poi neanche una grande sfiga" ignoro la sua battuta cercando di controllare il nervosismo, non sono più così sicura a farla girare per la cittá da sola, mi mordo il labbro
"Forse è meglio che ti accompagni"
"Zia, posso cavarmela"
"È solo il secondo giorno, ti accompagno" decido tornando in camera mia per vestirmi
"Vado al liceo, non alle elementari" la sento protestare, ma ignoro ancora una volta le sue parole ed indosso i jeans.
Scendo la scale di corsa cercando di non cadere, è come se il mio equilibrio sui tacchi si fosse completamente smaterializzato, ho le gambe talmente stanche che non riesco a stare in piedi normalmente, figuriamoci con 7 centimetri in più sotto i talloni. Tengo forte la mano di Charlotte mentre salta gli scalini due a due e arriva alla fine saltandone ben tre, sono costretta ad appoggiare una mano al muro per non cadere addosso a lei.
Afferrò il portone prima che si chiuda dopo il passaggio di Eleanor, con un colpo del braccio mi ristemo la borsa che era scivolata giù dalla spalla e mi sposto i capelli dal viso con un soffio
"Oh dio, no" rimango imbambolata a fissare il lato opposto della strada
"Se non ci muoviamo faremo tardi" Eleanor mi si avvicina e mi passa una mano davanti agli occhi, ma io resto a fissare Logan appoggiato alla sua macchina mentre si guarda attorno. Ha le mani nascoste nelle tasche dei jeans sbiaditi dal tempo, indossa una semplicissima maglia grigio scuro a maniche lunghe e ha i suoi bellissimi occhi azzurri nascosti dietro agli occhiali dal sole, ha un aspetto così anonimo e normale, ma in questo momento per me esiste solo lui.
Quando si accorge della mia presenza alza una mano per salutarmi e si avvicina attraversando la strada velocemente evitando le macchine
"E tu che ci fai qui?" Il mio tono è più aspro di quanto volessi, ma ce l'ho ancora con lui per il suo comportamento senza senso, penso ancora al bacio che mi ha dato e a come lo ha ignorato senza alcuna difficoltá, alle sue scenate per un professore che mi chiede di uscire e alla sua mancanza di spiegazioni logiche
"Buongiorno" risponde come se non avesse notato il mio tono acido, si toglie gli occhiali e mi rivolge il suo adorabile sorriso storto "mi occupo dell'istruzione di Eleanor e Charlotte"
"Beh, stavamo proprio uscendo per accompagnare Ellie"
"Se restiamo qui ancora per un po' farò tardi sul serio" mia nipote incrocia le braccia al petto ed appoggia il peso su un piede spazientita
"Esatto, quindi dobbiamo muoverci, grazie per essere passato" sono pronta a riprendere a camminare, ma il ragazzo mi interrompe
"E per quanto riguarda Charlotte?" Torno a guardarlo, credevo che questa storia fosse chiusa
"Come scusa? C'eri anche tu ieri se non sbaglio"
"Certo che c'ero e ricordo di averti dato un consiglio"
"Sì, ma non credo sia un buon consiglio" Logan sposta lo sguardo verso la bimba e le rivolge un sorriso ancora più largo
"Ehi principessa, ti va di tornare all'asilo?"
"No" Charlie risponde senza esitazione aggrappandosi alla mia gamba
"Ma questa volta resterò con te e resterá anche la zia" lei alza lo sguardo su di me per cercare qualche conferma, ora non posso assolutamente dirle che volevo farla restare a casa, Logan ti odio
"Resterò anche io, per tutto il tempo che vorrai" la bimba abbassa lo sguardo sui suoi piedi
"Sará divertente, giocheremo assieme come abbiamo fatto al mare, ti ricordi?" Il tono dolce di Logan attira l'attenzione di Charlotte, che annuisce e piega leggermente la testa di lato considerando la proposta
"Okkei" ammette timidamente
"Zia, ancora 5 minuti e poi sarai costretta a farmi stare a casa"
"Adesso andiamo"
"Posso darvi un passaggio"
"No, grazie Logan, ci vediamo da Libby più tardi"
"Con la macchina facciamo prima"
"Io posso anche andare da sola, è lei che vuole per forza accompagnarmi" Eleanor mi indica con un veloce cenno del capo, sospiro
"Allora andiamo con Logan, così sono sicura di non farti fare tardi"
"No grazie, preferisco perdermi nella metropolitana di New York che stare in macchina con voi due che vi ignorate come se non poteste parlarvi per qualche motivo stupido"
"Noi due non ci ignoriamo" la mia voce e quella di Logan si fondono pronunciando allo stesso momento la stessa frase troppo sulla difensiva
"Come volete, io vado" la ragazza è giá lontana prima che io possa fermarla
"Quindi?" Mi volto verso Logan, ha uno sguardo inespressivo
"Andiamo da Libby" rispondo.

In a minute all the world can changeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora