Capitolo 11

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Il sole mi sta bruciando la schiena, sento il calore sulla pelle e spero di non diventare un'aragosta pronta per essere mangiata.
Resto con gli occhi chiusi sdraiata sull'asciugamano, mentre lascio che una leggera brezza mi accarezzi le gambe.
Finalmente trovo un momento per rilassarmi e non pensare a niente, anche se i pensieri mi girano velocemente nella testa, ma oggi non voglio pensare a nulla, voglio staccare da tutto quanto.
Charlotte è vicino a me a giocare con la sabbia. Indossa il suo costume, rigorosamente a due pezzi, rosa con dei fiocchetti gialli come decorazioni, ha i capelli raccolti in due codini e le ho fatto indossare un cappellino per ripararla dal sole.
Eleanor invece è...dov'è?
Alzo la testa guardandomi attorno, mi tolgo gli occhiali da sole e scorgo un gruppo di ragazzi poco più lontano, tra loro c'è mia nipote che ride e parla con ragazzi della sua etá, da una parte sono contenta che riesca a socializzare così facilmente, ma dovrei anche tenerla in punizione per quello che è successo l'altra notte, dentro di me non riesco ad impedirle di divertirsi, va contro i miei principi morali, quindi decido di non dirle nulla.
Socchiudo nuovamente gli occhi e lascio che il rumore delle onde mi culli in uno stato di dormiveglia, dove non c'è nulla.
I miei pochi minuti di riposo mi vengono portati via dall'acqua gelata che mi cade sulle gambe e bagna anche il telo su cui sono sdraiata
"Charlie!" Mi metto a sedere e guardo mia nipote, ha ancora il secchiello in mano che poco prima era pieno d'acqua
"Scusami" miagola guardandomi
"Non preoccuparti, ma la prossima volta butta l'acqua lontano dalle persone, ok?" Annuisce sedendosi sulla sabbia
"Charlotte, perchè non vai a giocare un po' più lontano? Così io e la zia possiamo stare tranquilli" la piccola guarda Simon con gli occhi sbarrati
"No che non deve andare a giocare più lontano" fisso il ragazzo "voglio che resti vicino a me"
"Ma continuerá a darci fastidio, pensavo dovessimo rilassarci assieme" porta una mano sul mio fianco e comincia ad accarezzarlo
"Ed è quello che stiamo facendo, lei non ci sta dando fastidio" lui aggrotta la fronte guardandomi, credo che non abbia ancora compreso le dinamiche della mia nuova vita e penso non le capirá mai "tesoro, resta a giocare qui vicino a me, che ne dici se facciamo un castello assieme?" Ignoro la reazione scocciata di Simon e mi concentro su Charlotte, che è felice di giocare un po' con me
"Credo andrò al bar a vedere se c'è qualcuno di interessante" ignoro anche la sua richiesta di attenzione e comincio ad aiutare mia nipote a riempire il secchiello con la sabbia per poter costruire un castello.
Mi passo un polso sulla fronte cercando di non sporcarmi la faccia con la sabbia, non ricordavo che un castello fosse così faticoso da costruire e il sole mi sta sciogliendo lentamente, ma nonostante il caldo il lavoro sta venendo abbastanza bene, forse è un po' storto e un muro non riesce proprio a stare su, ma Charlie dice che è giusto che sia così ed è lei che comanda
"Mi ospiterete nel vostro castello?" Alzo lo sguardo strizzando gli occhi per ripararmi dal sole, riesco a distinguere il volto di Logan
"Ehi" gli sorrido, si siede accanto a me in modo che possa vederlo meglio "pensavo non saresti più venuto"
"Avevo un impegno, ho cercato di liberarmi il prima possibile" sento una strana sensazione allo stomaco a sentire quelle parole, è qualcosa di piacevole
"Sono contenta che tu sia riuscito a venire, ti serve un po' di sole, sei un po' pallido" si mette a ridere ed io faccio lo stesso
"Allora, mi inviterete nel vostro castello?"
"Devi chiedere alla principessa" faccio un cenno verso la bimba che è ancora concertrata a scavare una grossa buca contro i ladri che vorranno entrare per rubare il tesoro
"Principessa Charlotte, potrò venire a trovarti nel tuo castello?" Lei lo guarda decidendo attentamente cosa dire, con i suoi occhioni azzurri fissi in quelli blu del ragazzo
"Va bene" torna di nuovo a scavare
"Grazie" comincio a giocherellare con alcuni granelli di sabbia umida, mi trovo stranamente senza parole, è una cosa impossibile per me, io parlo sempre
"Eleanor dov'è?" Mi chiede Logan, alzo di nuovo lo sguardo verso i ragazzi sdraiati sulla sabbia
"È laggiù a parlare con ragazzi della sua etá" anche lui la guarda per un momento e poi torna su di me
"Avete parlato?"
"Sì, ci siamo chiarite, più o meno. Mi ha assicurato di non aver toccato un goccio d'alcol, mi ha ripetuto che se avesse saputo della birra se ne sarebbe andata subito e mi avrebbe chiamata, ma è successo tutto in fretta"
"E tu le credi?"
"Certo!" Rispondo, forse più duramente di quanto avrei voluto
"Non intedevo dire che non dovresti" Logan si scusa immediatamente
"Non preoccuparti, mi dispiace"
"Quindi le cose sono tornate normali?"
"Le ho detto che è ancora in punizione e non l'ha presa molto bene, ma dopo un paio d'ore le è passata" rimaniamo in silenzio guardando Charlotte che completa la sua opera, è ricoperta di sabbia e i codini ormai sono completamente spettinati e sfatti
"Ti ho prenotato un appuntamento all'asilo per Charlotte" guardo Logan, non puó averlo fatto
"Lo avrei fatto io"
"Lo so, ma vedo che sei sempre così impegnata, pensavo di darti una mano" in fondo penso abbia capito che non avevo nessuna intenzione di chiamare quella scuola, ma cerco di sfoggiare un sorriso pieno di gratitudine
"Hai fatto benissimo, ti ringrazio"
"Allora ci andremo domani mattina"
"Verrai anche tu?" Se avevo una minima possibilitá di scamparmela, adesso non ce l'ho più
"Certo" continuo a sorridere
"Bene, ma domani mattina devo andare ad iscrivere Eleanor a scuola, non posso proprio"
"Non preoccuparti, posso chiedere a Libby di spostare l'appuntamento al pomeriggio" ha sempre una soluzione per tutto, è una delle cose che mi piacciono di lui, ma in questo momento smettesse di essere così efficiente.
Sospiro e torno a guardare mia nipote, arrendendomi all'idea di doverla lasciare in una scuola
"Allora ci vedremo domani"
"E lui che ci fa qui?" Simon torreggia su di noi coprendo la luce del sole, si siede accanto a me cingendomi i fianchi con un braccio, io lo guardo immeditamente, cercando di incenerirlo con gli occhi
"L'ho invitato io, ti crea qualche problema?"
"Me ne devo comunque andare" l'assistente sociale poggia le mani a terra per darsi la spinta ed alzarsi, ma gli metto una mano sul braccio per fermarlo
"No, resta"
"Lascialo andare" torno a guardare Simon
"Ma che ti prende?"
"Assolutamente niente" si trattiene dal dire quello che pensa "ero venuto a dirti che ho conosciuto una ragazza e questa sera esco con lei" il suo tono è secco
"Lo sai che non devi dirmi con chi esci, non mi importa" uso anche io un tono scocciato, mantenendo gli occhi nei suoi e giurerei di aver visto un velo di delusione, ma sparisce immediatamente.
Il ragazzo si alza, afferra il suo zaino e si allontana dalla spiaggia.
Evito di guardare Logan per la vergogna e mi accorgo che Charlotte era proprio lì ad ascoltare
"Mi dispiace" sussurro rincominciando a giocare con la sabbia
"Ehi Charlie, ci serve altra acqua, ne vai a prendere ancora un po'?" La bambina si alza eseguendo la richiesta dell'assistente sociale e quando si allontana cala di nuovo il silenzio
"Avrei potuto evitare tutto questo andandomene"
"Non è colpa tua, di solito non si comporta così"
"Charlotte non dovrebbe assistere a queste cose"
"Lo so!" La mia voce è fin troppo alta, ma ogni volta sbaglio qualcosa, c'è sempre qualcosa di sbagliato in me quando si tratta di Eleanor e Charlotte
"Non ricapiterá più" continuo a guardare la sabbia, incapace di guardare i suoi occhi blu, resta in silenzio per qualche secondo
"E comunque non so come tu riesca a farlo uscire con altre ragazza" alzo nuovamente lo sguardo, sembra veramente confuso
"Ci riesco perchè non mi importa di quello che fa, non stiamo assieme, è libero di uscire con chi vuole, non provo nulla per lui" non ho mai provato niente di più forte di un'attrazione fisica per Simon e lui lo sa, siamo sempre stati chiari l'uno con l'altro, niente coinvolgimenti, è solo un passatempo, come io lo sono per lui.
Logan mi guarda ancora confuso, ma in parte sembra sorpreso della mia spiegazione, decide di evitare ogni commento ed io sono sollevata di far cadere l'argmento, ogni volta che parlo di Simon mi sembra che lui sia lì per giudicare come conduco la mia vita sentimentale, proprio come faceva Felicity.
Charlotte torna con il secchiello pieno d'acqua e lo versa immediatamente a terra, faccio un respiro profondo cercando di allentare il nervosismo e l'imbarazzo
"Che ne dici se chiediamo a Logan di darci una mano? Magari riesce a capire perchè quella torre non è dritta" mi nipote sembra più che felice di avere un'altra persona da comandare a bacchetta e tutti e tre ci mettiamo a lavorare.
Fa veramente troppo caldo per guocare con la sabbia, mi alzo per andare verso il mare, mi lavo le mani e poi mi passo l'acqua fresca sul viso.
Mi volto a guardare Charlotte e Logan, continuano a giocare e lei sembra così a suo agio con lui, sorrido istintivamente e penso di essere stata fortunata ad aver incontrato Logan, so che dovrei vederlo come un semplice assistente sociale, so che quando avrá finito il suo lavoro non ci vedremo più, ma io non voglio che succeda.
Dopo essere tornata a casa ed aver fatto il bagno a Charlotte, mi preparo per sprofondare nella vasca e restarci per almeno un quarto d'ora senza che nessuno mi disturbi.
Mi tolgo i vestiti e mi avvolgo un asciugamano attorno al corpo, apro l'acqua ed aspetto che diventi tiepida, ma prima di riuscire a mettere un piede nell'acqua il citofono comincia a suonare insistentemente
"Ziaaa! Suonano alla porta"
"Ho sentito, potresti vedere chi è?"
"No" Eleanor ha la gentilezza pari a zero, ma anche io ero così alla sua etá? Sì, forse anche peggio
"Chi è?" Sbotto scocciata
"Io, aprimi"
"Io chi?"
"Muoviti!"
"Rachel?"
"Apri questa stramaledetta porta, è urgente!" Faccio salire in casa la mia amica, cominciando a pensare a che tipo di urgenza si riferisca.
Appena entra nell'appartamento si dirige verso il divano e fa cadere pesantemente almeno una decina di vestiti
"E questi?" Chiedo mentre chiudo la porta
"Ricordi quel ragazzo a cui ho detto di no un po' di volte prima di uscirci?"
"Mmh mh" annuisco avvicinandomi alla montagna di abiti
"Tra poco sará qui"
"Perchè qui?"
"Gli ho detto di venirmi a prendere sotto casa tua, devi aiutarmi a scegliere il vestito da indossare" la fisso inarcando le sopracciglia
"Tu vorresti il mio aiuto? Tu che non mi hai mai chiesto consiglio su come vestirti in tutti questi anni?"
"Sì, sono nel panico" i suoi occhi scorrono dalla mia testa ai miei piedi "eri mica impegnata? C'è Simon?"
"No, volevo farmi un bagno"
"Nulla di importante quindi"
"La zia e Simon hanno litigato oggi" mi volto verso Charlotte che è intenta a giocare a terra con alcune bambole, ma a quanto pare riesce ad ascoltare e a comprendere tutto il resto, devo ricordarmelo
"Non abbiamo litigato, abbiamo solo avuto una discussione" la correggo mentre mi siede sul divano
"E come mai?" Mi chiede la modella
"Avevo chiesto a Logan di raggiungerci alla spiaggia e a quanto pare lui non era d'accordo"
"Hai seriamente chiesto a Logan di raggiungervi? Credevo vi sareste visti solo qui per discutere dell'affidamento" scrollo le spalle non sapendo esattamente cosa rispondere, a volte lo considero per quello che è, un assistente sociale, altre volte dimentico tutto e lo vedo come un semplice ragazzo che mi piace avere attorno e che sa come aiutarmi
"La zia sorride sempre con Logan"
"Charlotte, perchè non giochi in silenzio?" Sento le guance diventare calde
"Oh mio dio, Alexandra Daddario arrossisce, che ti è successo?"
"Assolutamente nulla, non è vero"
"Invece sì, se ne accorgono tutti, anche Simon, infatti è geloso" anche Eleanor si infilia nel discorso
"Simon non è geloso ed io ho solo preso troppo sole" il mio tono particolarmente isterico è un chiaro segno di difficoltá, ma perchè dovrei esserlo? Non ne ho motivo
"Questo vestito è bellissimo" vedo Eleanor che si sta provando un abito di Rachel appoggiandolo sopra il suo corpo
"Giá e costa piú di questa casa, mettilo giù" la riprende la mia amica
"Esagerata" borbotta la ragazza posando il vestito sopra gli altri
"Alex, scegline uno" grazie a dio l'attenzione si è spostata altrove.

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