Capitolo 15

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Rimango seduta sul letto con le gambe incrociate, mi sostengo la testa con una mano posata sotto il mento ed il gomito appoggiato al ginocchio. Fisso l'armadio e scorro lo sguardo sui vestiti appesi, poi lo abbasso verso quelli accatastati disordinatamente sulla sedia poco più lontano. Sbuffo e mi butto all'indietro sdraiandomi 

"eccomi, ho fatto il prima possibile" la voce affannata di Rachel attira la mia attenzione, mi volto verso di lei

"finalmente, ci hai messo un'eternità"
"Quale sarebbe l'emergenza?" Butta a terra la borsa e si siede sul letto sospirando
"Devo uscire con Richard e non ho voglia di pensare a cosa mettermi, fallo tu" le sue sopracciglia si aggrottano e i suoi occhi mi fissano quasi confusi
"Perchè non ti metti un vestito a caso? Prendine uno ed indossalo" scrollo le spalle tornando a guardare il soffitto
"Non mi va, fallo tu" dopo un momento di silenzio si alza, si lega i lunghi capelli biondi e comincia a controllare il mio guardaroba
"Il tuo comportamento mi fa capire che tu non abbia molta voglia di uscire con questo professore, che, tengo a precisare, io non ho mai visto" "Da quando ti improvvisi psicologa?" 
"Guarda che io sono molto brava a capire le persone, ho capito anche parecchie cose che riguardano te e Logan"
"cosa c'entra adesso Logan?"
"la tua voce acuta dice tutto" sospiro seccata e raddrizzandomi, sedendomi nuovamente sul materasso
"lascia stare Logan, lui è uscito dalla mia vita, come assistente sociale, come persona, come..." vorrei dire come amico, ma lui è sempre stato uno sconosciuto "e comunque hai ragione, non ne ho voglia"
"telefonagli e digli che hai cambiato idea e non lo vedrai mai più" la mia amica si gira verso di me mostrandomi un vestito nero
"quello no, è troppo scollato" Rachel alza gli occhi al cielo e torna alla ricerca di qualcosa di più adatto "e non posso dirgli una cosa del genere, insegna al liceo dove va Ellie, sarà inevitabile incontrarlo"
"e allora perché cavolo hai accettato?" perché sapevo avrebbe dato fastidio a Logan, penso
"non lo so, sembrava una buona idea in quel momento e poi è diverso dai soliti ragazzi con cui esco, è più grande, più maturo, più stabile, magari è quello che mi serve, qualcuno che sappia aiutarmi con Eleanor e Charlotte" scrollo le spalle alzandomi e andando a raccogliere alcuni vestiti da terra
"tu hai solo bisogno di una buona dose di sano sesso"
"ma smettila"
"da quant'è che non lo fai? Sai che rilassa e toglie la tensione?" 
"sarà un mese e mezzo, circa" borbotto ispezionando altri due capi che mi ha steso sul materasso, prendo quello blu scuro, elegante e troppo serio per metterlo in qualsiasi altra occasione, che non sia un'uscita con un uomo che non mi interessa
"il che equivale ad un secolo, non so come tu possa aver resistito così tanto"
"beh, non ho avuto molto tempo e Richard non mi sembra il tipo da una notte soltanto"
"all'occorrenza potrebbe diventarlo" colgo l'occhiata maliziosa che mi lancia la modella "ma non accadrà mai se ti metti quel vestito da suora"
"lo hai scelto tu" protesto
"trovati tu un vestito non troppo scollato o non troppo corto" si siede sul letto incrociando le braccia e sfoggiando il suo broncio da bambina capricciosa. Scuoto la testa e comincio a spogliarmi per indossare il vestito
"spero solo che la babysitter arrivi in tempo, è la stessa della mia vicina, dovrebbe essere affidabile"
"come mai non ti sei rivolta a me?"
"mi fai da babysitter?"
"oddio, ma neanche morta!" Escalma indignata
"ecco perché" mi guardo allo specchio "potrei annullare tutto, non posso lasciare Charlotte ed Eleanor da sole" la mia faccia è tremendamente pallida, più del solito e i miei occhi sono contornati da profonde occhiaie, dovrò usare una doppia dose di trucco
"oppure potresti lasciarci da sole, senza babysitter, so badare a mia sorella" dalla porta spunta la chioma bionda di Eleanor
"ho già detto di no"
"ma..."
"no e vatti a mettere qualcosa addosso o ti beccherai un'accidente" le dico notando la sua canottiera scollata e i suoi pantaloncini. Non fa freddo, ma l'estate è veramente finita, il vento autunnale comincia già a dare segno della sua presenza e poi Felicity le ripeteva sempre di non andare in giro così scoperta per casa, quindi immagino di doverlo fare anche io
"non ho freddo" sbotta imbronciata e si allontana. Ho quasi l'impressione che mia nipote e Rachel siano sorelle, sanno imbronciarsi allo stesso modo. 
Mi trasferisco in bagno e mi metto davanti allo specchio per truccarmi, comincio a mascherare le occhiaie e il pallore, poi passo a definire gli occhi con la matita nera
"quindi, Logan?"
"Logan cosa?" 
"hai detto che è uscito dalla tua vita, è successo qualcosa?" sento le guance scaldarsi e sono contenta di averle già coperte con una leggera tinta color pesca e spero che il mio rossore naturale sia ben mascherato
"no, ha solo finito di occuparsi del caso, tutto qui"
"ma potreste continuare a sentirvi come un normale ragazzo e una normale ragazza"
"perché dovremmo?"
"beh, dimmelo tu" mi giro a guardare la ragazza seduta sul bordo della vasca, ha le gambe accavallate e si ispeziona accuratamente le unghie dipinte di celeste, apro la bocca per risponderle, ma vengo interrotta dall'arrivo di Charlotte
"ehi Pulce, hai bisogno di qualcosa?" la piccola scuote la testa
"sei bella" le sorrido e la prendo in braccio
"grazie cucciola, ma tu lo sei molto di più" le bacio la punta del naso. Il citofono suona e chiedo ad Eleanor di andare a sentire chi è e dopo alcune proteste, si alza dal divano. Sento aprire la porta e poi chiuderla con forza. Vado nell'altra stanza e guardo mia nipote che è tornata a sedersi alla sua postazione come se nulla fosse
"Allora? Chi era?"
"la babysitter"
"e perché hai chiuso la porta?"
"perché sì" si sente bussare, poso Charlotte a terra e vado ad aprire. Davanti a me si presenta una ragazza non molto alta, con capelli ricci che le incorniciano un viso leggermente tondeggiante e gli occhi coperti da grossi occhiali da vista
"ehm, se non avete più bisogno di me, devo comunque chiedere una parte dei soldi per avermi fatta venire sin qui" parla in modo serio e preciso guardandomi dritta negli occhi
"tu devi essere Alyssa, non badare a mia nipote, entra pure" le faccio spazio per farla entrare
"io mi rifiuto di avere una babysitter come lei, avrà la mia età" Eleanor si alza di scatto dal divano urlando tutta la sua disapprovazione
"ho 18 anni" risponde la ragazza
"bene, è più grande, quindi non vedo il problema" mia nipote mi guarda con gli occhi ridotti a delle fessure e mi accorgo della vera rabbia che arde dentro di lei
"la verità è che io potrei badare benissimo a Charlotte, ma sei tu che non ti fidi di me" senza aspettare una mia risposta, va a rifugiarsi in camera sua. Il mio stomaco si contorce e mi provoca una dolorosa fitta che fatico ad ignorare. Certo che mi fido di lei, vorrei che lo capisse, ma credevo fosse la cosa più giusta da fare
"Ellie..." il campanello suona ed io mi avvicino di nuovo alla porta per aprirla. Richard indossa un completo che fa risaltare le sue spalle larghe, ha la cravatta perfettamente annodata al collo ed un cappotto sotto il braccio
"buonasera, sei bellissima" fa scorrere il suo sguardo su di me "ma forse non sei pronta" abbasso anche io lo sguardo sui miei piedi, indosso ancora le ciabatte, ritorno a guardare l'uomo davanti a me
"ci metto un attimo" mi volto e corro in camera, prendo le scarpe che avevo preparato e le indosso
"sì, è un bell'uomo, ma è troppo vecchio per te, non so se potrà reggere una folle notte di passione" 
"noi non faremo sesso, Rachel" la vedo appoggiarsi allo stipite della porta
"sarà, ma se proprio dovevi lasciare Simon, tanto valeva che ti buttassi su Logan" mi metto di fronte a lei
"perché continui  a tirare in mezzo Logan? E già che hai nominato Simon, potevi evitare di dirgli che oggi avevo un appuntamento, non sono affari suoi"
"credevo non avesse importanza, gliel'ho detto e basta" scrolla le spalle, non riesco a sopportarla quando fa così. Prendo la borsa e torno nel salotto
"Alyssa, lei è Charlotte, come avrai capito Eleanor sa badare a se stessa, io non tornerò tardi, sul frigo ci sono alcuni numeri che potrebbero servirti, chiamami per qualsiasi cosa" sono consapevole di parlare troppo in fretta, ma sono parecchio nervosa
"ce la caveremo" il sorriso della babysitter mi rassicura leggermente. Prima di andare vita busso alla porta di Eleanor, ma non ricevo risposta, mi avvicino alla sorella più piccola, le bacio la testa e la saluto sorridendo, dopo di che mi concentro su Richard, che è rimasto sulla soglia ad aspettarmi, mi bacia una guancia e poi mi fa uscire dall'appartamento.

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