14 - PROTEZIONE

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Il pomeriggio é passato in fretta, io e Arkel abbiamo girato un po' Los Angeles, l'ho portato a visitare la città, dato che da quando é arrivato é stato o a casa, o a scuola, o da me.
Abbiamo chiarito la storia di Trish, più o meno, gli ho esplicitamente detto che non voglio più che succedano queste cose, sembrava sincero quando mi ha promesso che sarà così.

La sera sono rimasta a casa mia con Tate, Sum e i miei fratelli, dato che i miei non c'erano. Abbiamo riso tutto il tempo, eravamo strafatti e ogni due secondi qualcuno tirava fuori un discorso stupido.
Sto cercando di vedere tutti i lati positivi della mia vita.

"Ehilà" mi sorride Sum venendomi ad abbracciare.
Siamo sedute in un bar al centro di Los Angeles, sono le 10.30, e come sempre Tate é in ritardo.
"Ma dov'é Tate?" chiede lei scocciata.
"Sarà ancora a casa come al solito" ironizzo.
"Allora, com'é andata l'altro ieri?"
Bella domanda.
Ho fatto la vasca con lui, poi ha baciato Trish, sono stata in giro per la città da sola fino a sera, l'ho lasciato, lui ha dormito da me e poi ci siamo chiariti.
Non saprei proprio come spiegarlo.
"Beh.. Diciamo che ha avuto alti e bassi, ma ora é tutto apposto" lo dico come per rassicurare lei, ma in realtà cerco di rassicurare me stessa.
"Ehilà!" Tate saluta entrambe con un bacio sulla guancia.
"Ciao finto biondo" lo prendo in giro.
"Scusa se non siamo tutti fortunati come te!"
Ridiamo insieme e Tate si siede accanto a me.
"Allora ragazze mie, sta sera c'é una festa a casa Davis, ci sarete, vero?"
Ho proprio bisogno di una festa, sono stati giorni pesanti e voglio svagarmi.
"Certo che ci saremo" risponde la mia migliore amica al posto mio.
"Puoi invitare anche l'emo stronzo se vuoi"
"Tate, smettila di chiamarlo emo stronzo" lo avverto.
"É stronzo ed é anche un metallaro depresso, più emo stronzo di così"
Alzo gli occhi al cielo e tiro una sberla sul braccio al mio migliore amico, che ride mentre Sum cerca di trattenere un sorriso.
"Siete voi i due stronzi qui!" non riesco a trattenere una risata nemmeno io.

"Alexis, Tate!"
Una voce maschile mi chiama alle spalle, la riconosco subito.
Casini in vista.
"E Sum" chiarisce lei scocciata.
"Hermann, ciao!" forzo un sorriso e vado ad abbracciarlo.
Ha ancora la mandibola violacea per il pugno di Arkel.
Mi sento molto in colpa, Arkel non aveva motivo di pestarlo.
Da un cinque e un pugno a Tate e chiede se può sedersi.
Ovviamente si siede al mio fianco, come se non bastasse il fatto che é a meno di un chilometro da me.
Se Arkel ci vede insieme ammazza lui e poi me, anche se in effetti non ne ha motivo, ma quell'"emo stronzo" non ha mai un motivo per cui giustificare le azioni che fa.

"Allora, ci sarete anche voi sta sera?"
Annuisco, ben sapendo che visto che ci sarà Hermann, Arkel combinerà qualche casino.
La serata sarà un completo disastro, me lo sento.

Nel pomeriggio mando un messaggio ad Arkel per chiedergli che farà sta sera, la sua risposta mi lascia stupefatta.
Niente piccola, a meno che tu non venga da me, allora si che avrei qualcosa da fare ;)

Sei un pervertito!
Rispondo col sorriso stampato in faccia.

Ti aspetto tra mezz'ora a casa mia, a dopo biondina.

Preparo le cose per sta sera e, dopo aver avvisato i miei, mi incammino a casa di quello sbandato.
É appoggiato al cancello grigio scuro con un sorriso stampato in faccia. Mi viene incontro e mi prende una cuffietta, mettendosela all'orecchio.
Ascoltiamo insieme la versione punk di Just The Way You Are tra un bacio e un altro.
"Ho preparato una sorpresa" mi dice come un bambino sovraeccitato, mi fa tenerezza.
Mi prende per mano e mi trascina dentro, al piano di sopra.
Nella camera dell'altra volta, ci sono dei petali di rosa sparsi sul pavimento e sul letto.
Al centro del letto c'é un pacchetto regalo verde mela.
Lo guardo sconcertata per un secondo prendendo il regalo in mano.
Ho paura di aprirlo, ma sono curiosa di sapere cosa sia.
Lo scarto lentamente, anche se vedo che Arkel é agitato.
All'interno di una scatolina nera c'é una collana con un ciondolo a forma di ombrello.
"Ha un significato simbolico.. Ti deve fare da scudo da tutte le cose cattive che ti piovono addosso" si dondola sui talloni arrossendo.
"E beh assomigliava a quello sull'album dei Bring perciò immaginavo ti piacesse. Perché ti piace, vero?"
Sono senza parole. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me.
Con le lacrime agli occhi gli salto addosso circondandolo da un mio forte abbraccio.
"É bellissima"
A questa mia affermazione ricomincia a respirare, é tenerissimo quando fa il timido, per quelle poche volte.
"Sei sicura?"
Mi alzo in punta di piedi e gli prendo il viso con le mani.
"Certo che sono sicura. Arkel Bray sei un inguaribile romantico, anche se non lo fai vedere"
Faccio scontrare le nostre labbra in un bacio lento.
"Non é vero!" ribatte con la faccia offesa.
"Oh si invece" gli sorrido io allontanandomi.
"Non sono romantico, non lo sono mai stato con nessuna!"
"Tranne che con me" lo punzecchio ridendo.
"Okey, l'hai voluto tu"

The Angel with Green EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora