13 - SCIOGLIERSI

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Sabato 7 Novembre.
La luce del sole mi illumina il viso svegliandomi.
É una bella giornata, lo deduco dal fatto che ci sia un grande braccio tatuato appoggiato al mio fianco, e un'erezione niente male che mi pulsa sotto la schiena.
Mi viene da sorridere a questo pensiero.
Mi volto verso il mio angelo, ma per lo spavento cado dal letto.
Cameron mi sorride.
"Buongiorno amore mio" striscia verso di me.

"Svegliati! Alexis svegliati"
Apro gli occhi, era un sogno, solo un sogno.
Respiro a fondo e mi asciugo una lacrima.
Arkel mi accarezza la guancia mentre mi fissa le labbra. Prende una ciocca di capelli biondi e se la avvolge intorno al dito.
"Mi hai fatto spaventare" afferma con un tono infantile che mi fa venire voglia di stritolarlo.
"Tranquillo, a giudicare dalla tua erezione stavo facendo un sogno alquanto reale"
Mi guarda confuso e io scoppio a ridere, finché non mi prende una mano e se la porta proprio li, stringendogliela intorno.
Sono sicura di essere un pomodoro ora come ora, mi sento andare a fuoco.
Ora é lui che sorride.
Muove la mia mano su e giù lentamente giocherellando col piercing al labbro. 
"Io ieri non avevo finito" parla tra un bacio e un altro sul mio collo sensibile.
"Anzi, in realtà non avevo nemmeno cominciato"
La sua voce roca mi fa capire quanto é eccitato. Mentre pronunciava quelle parole faceva più pressione sulla mano.
Stringo le cosce cercando un po' di sollievo, ma non mi serve, perché ci sta già pensando Arkel.
Si sposta sopra di me e mi allarga le gambe con un ginocchio.
Dio quanto é sexy con i muscoli tesi sopra di me, che risaltano ancora di più la v sull'inguine.
Mi morde con dolcezza le labbra, in modo lento, per poi passare a mordermi il collo e sotto la clavicola.
Mille emozioni si scontrano dentro di me provocandomi un brivido.
Appoggia le mani sui miei fianchi e mi sfila la felpa, le dita fredde mi fanno venire la pelle d'oca.
Mi esce un mugolio e sento lui ricambiare.
Il mio corpo si sta sciogliendo sotto di lui, ma non posso permettergli di fare ciò che vuole quando vuole.
"Arkel... No. Non puoi pensare di fare ciò che vuoi e che io ti perdoni sempre in questo modo" non voglio che si fermi, ma deve capire che non sono un burattino.
Mi metto a sedere e mi infilo la felpa caduta affianco al letto.
Fermi tutti... Ma se Arkel é ancora qui con me, vuol dire che mia madre lo ha lasciato stare da noi.
Mia madre che lascia un ragazzo dormire con me? Dopo quello che é successo con Cameron non ha permesso a nessuno, oltre a Tate, di rimanere qui.

Torno a concentrarmi sull' "uomo nero" che é sdraiato a pancia in giù occupando più di metà del mio letto matrimoniale. Sbuffa e affonda la faccia tra le coperte.
Mi porto le ginocchia al petto e le stringo mentre fisso ogni parte del suo corpo. Alza la faccia e mi guarda sorridente, piombando su di me e abbracciandomi.
"Sono felice di essere qui con te" credo abbia detto questo prima di lasciarmi un bacio sulle labbra, aveva la bocca appoggiata alla mia spalla, quindi non ne sono sicura.
"Buongiorno piccola" sussurra al mio orecchio mentre mi passa una mano lì sotto facendomi scattare in piedi.
Alzo gli occhi al cielo, questo ragazzo é un pervertito di prima classe. 
La sua risata si fa spazio nella stanza.
La mia testa torna alla fatidica domanda a cui non riesco a rispondere.
"Arkel... Hai parlato tu con mia madre ieri? Non fa restare qui nessun ragazzo a parte Tate, in genere"
"Tate?" pronuncia quel nome a denti stretti.
"Perché Tate dovrebbe restare a dormire qui?!"
"Arkel, è il mio migliore amico da quando ero alle elementari, può restare qui quando vuole"
"Beh adesso non più" afferma con tono egocentrico.
"Scusa? Decido io chi può o non può restare a casa mia"
Incrocio le braccia al petto e lui mi tira per i fianchi mettendomi a cavalcioni sopra di lui.
"Ho solo paura che qualcun altro possa volere l'unica cosa che mi fa felice" si appoggia al mio petto e istintivamente inizio ad accarezzargli i capelli.
Questa sua affermazione mi fa sciogliere.
"Eh, in effetti c'é una gran fila di ragazzi che vogliono avermi" ironizzo però in modo serio.
Mi scruta un secondo, poi mi butta sul letto e inizia a farmi il solletico.
"Arkel! Basta!" cerco di togliermelo di dosso scalciando ma non ci riesco, così contrattacco, ma per poco, visto che riesce a prendermi entrambi i polsi con una mano.
Mi butta le braccia sopra la testa, tenendole ferme, e mi fissa dalla testa ai piedi, soffermandosi sul fianco scoperto dalla felpa.
Si china e mi da un lento bacio sull'osso del bacino.
Una scossa mi fa inarcare la schiena.
Mi sorride e mi lascia andare i polsi, alzandosi in piedi come non fosse successo niente.
"Andiamo a preparare la colazione?"
Mi alzo e lo faccio indietreggiare fino all'armadio, inginocchiandomi davanti a lui.
"Alex... Cosa stai.." la voce tremolante gli si blocca in gola quando lentamente gli alzo la maglietta, per baciarlo appena sopra i jeans.
Passo la lingua da un fianco all'altro lentamente.
Sbottono i pantaloni, e li abbasso leggermente, so di essere vicina alla sua erezione. Lecco anche li, torturandolo per un po'.
Ansima sottovoce, é il suono più dolce che io abbia mai sentito.
"Merda..." lo sento rabbrividire sotto la mia bocca.
Scendo ancora un po', ma non arrivo mai lì.
Gli tiro su i pantaloni, e, mentre ha ancora gli occhi chiusi, gli lascio un bacio sulle labbra.
"Si, direi proprio che é ora di andare a fare colazione" sorrido soddisfatta.
"Sei una stronza" lo sento dire mentre esco dalla camera.
"E tu un coglione" alzo la voce per farmi sentire, mentre mi dirigo in cucina.

Brayden é seduto su uno sgabello, mentre mangia i suoi soliti cereali.
Se provi a mangiartene anche solo uno ti fucila, i suoi cereali non si possono toccare. Per questo, ogni volta che li sta mangiando gli passo affianco prendendone una manciata e mettendomela in bocca, proprio come ho fatto ora.
"Alex!" mi guarda indignato e io mi metto a ridere, sputandone metà. É incredibile come voglia più bene ai suoi cereali che alla sua famiglia.
Si alza e mi rincorre intorno al bancone di marmo grigio scuro.
"Vieni qui stronzetta" mi raggiunge e mi carica in spalla, col sedere per aria.
Arkel esce dal corridoio e resta per un attimo sconvolto, ma poi si mette a ridere.
Brayden si gira verso di lui e come se fosse una cosa normale dice :" Questa stronza ha mangiato i miei cereali!"
Arkel ride ancora di più, e segue mio fratello che si dirige in giardino.
Oh merda.
Non dirmi che vuole davvero...
"Senti un po' com'é l'acqua sorellina"
"Bray! Bray mettimi giù!" tiro pugni sulla sua schiena, ma mio fratello é un palestrato del cazzo, e i miei pugni non li sente nemmeno.
In meno di due secondi mi ritrovo col corpo immerso nell'acqua fresca.
Risalgo subito e vedo mio fratello con un bel sorriso in volto.
"La prossima volta non prenderai i miei cereali"
"Vaffanculo Brayden!"
Mi fa il terzo dito di spalle mentre rientra in casa.
Arkel é piegato in due dal ridere, ma si blocca quando, uscita dall'acqua, mi tolgo la sua felpa bagnata rimanendo in intimo bianco.
Si siede sullo sdraio e deglutisce.
Rientro in casa camminando in modo sexy, per punirlo.

Entra in camera mia mentre sto prendendo dei vestiti per poi andare a farmi la doccia.
Mi spinge contro il muro di faccia, e si appoggia a me.
"La devi smettere di farmelo venire duro, Alexis"
Arrossisco violentemente. Sono fatta così, a volte sono audace, altre volte troppo timida.
"Sennò?" mi giro e gli sorrido.
"Sennò mi tocca spogliarti e scoparti in qualsiasi luogo ci troviamo"
Non mi piace che usi quel termine, io non voglio scopare, voglio fare l'amore con lui.
"Fare l'amore, scusa, é che non sono abituato ad usare quella parola" probabilmente aveva notato che mi si era spento il sorriso.
"Grazie" lo bacio prendendogli il viso tra le mani e alzandomi in punta di piedi.

Questo ragazzo si sta facendo spazio nel mio cuore ogni giorno di più. Non so se ho paura di lui, o di me stessa, ma ho paura. Ho paura di soffrire e ho paura di tornare a fare ciò che facevo mesi fa. Ho paura di cadere nel baratro un'altra volta.
Voglio solo essere felice, stare bene con me stessa e stare bene con lui. Voglio potermi svegliare accanto a lui ogni mattina ed essere fiera che sia il mio uomo. Vorrei che lui fosse fiero di me, ma prima di tutto voglio essere io fiera di me stessa.
Adesso basta guardare il passato, da oggi ricomincerò a volermi bene, ad essere fiera di aver trovato le forze per andare avanti nonostante tutto.
Io sono ciò che sono, e non permetterò più a nessuno di mettermi in discussione. Solo io so ciò che ho passato e ciò che ho provato, e mi sono perdonata. Che gli altri pensino quello che vogliono, io sono una brava persona, chi mi vuole mi cerca, altrimenti, posso cavarmela da sola, come ho sempre fatto.
Io sono fiera della donna che sto diventando.

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Scusate se questo capitolo non é un granché, mi rifarò con il prossimo, promesso!
Presto si spiegheranno un bel po' di cose sia di Alexis che di Arkel!
Il loro passato verrà a galla? Riusciranno a capirsi?
Riuscirà Arkel ad aprirsi con una persona?
Chi é Cameron?
I nostri segreti verranno svelati tra non molto. Restate aggiornati😘

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