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Urlò il suo nome. Solo la sua voce si sentiva in tutto l'ospedale. Salvatore e Sandra tentavano di calmarlo, di trattenerlo...
-Porca puttana che cazzo ho fatto... -
Disse piangendo. Lui si riteneva il solo ed unico responsabile di tutto, nonostante sapesse come fossero andate veramente le cose.
-Ste stai calmo! Vedi che si risolve tutto ma ora calmati!-
Disse Salvatore, che lì in mezzo non era di certo il più calmo di tutti. Aveva una gamba rotta e 7 punti dietro la testa. Sandra era seduta su di una poltroncina in sala d'attesa, piangendo. Apparte un braccio rotto non aveva altre ferite. Arrivarono dei poliziotti da Stefano, per farlo calmare. Lui si dimenava, urlava, piangeva davanti alla grande porta di ferro, che lo separava da lui. Si lasciò cadere a terra, appoggiato al muro, oramai stremato.
-Signor Lepri dobbiamo medicarla. Ha una ferita alla testa.-
-Invece di pensare a me- Disse con voce calma -Perchè non pensa al Signor Burci? Quel ragazzo in sala operatoria CON IL TORACE DISTRUTTO, EH?!-
Solo la polizia lo riuscì a trascinare via da lì per portare tutti in centrale.
-Allora Signor Cinquegrana, mi può spiegare cosa è successo?-
Salvatore si schiarì la voce ed asciugò le ultime lacrime che gli stavano scendendo sul volto.
-Eravamo in macchina, molto tranquillamente. Eravamo diretti al cinema qui vicino. Improvvisamente un'auto... ci venne addosso. Ha colpito il lato del passeggero davanti...proprio dov'era seduto Sascha.-
-Infatti in quell'auto c'erano due ragazzi ubriachi. Ed è per questo Sascha che il suo amico si stava agitando in ospedale?-
-Sì esatto, sono fidanzati-
-Mi scusi ma in sala operatoria c'è un ragazzo -
-Sì, è lui.-
Il poliziotto rimase un po' stranito dalla risposta, lo si capiva dalla sua espressione.
Ritornarono in ospedale giusto in tempo.
Dalla sala operatoria stava uscendo un chirurgo che guardandoli e capendo che loro erano con il ragazzo in sala, tolse la mascherina. La sua non era di certo l'espressione di chi ha salvato un ragazzo. Aveva gli occhi lucidi, era quasi sull'orlo del pianto. Cercava di guardarli il meno possibile mentre si toglieva i guanti insanguinati.
-Dottoressa...-
Stefano sperava sempre in qualche specie di scherzo. Nonostante sapesse ciò che era successo, non voleva accettarlo. Lui sperava che da quel lettino si sentisse la voce di Sascha.
-Il paziente...- cominciò a parlare la dottoressa -Non è sopravvissuto all'intervento. Mi dispiace moltissimo-
-Mi dica che è uno scherzo, mi dica che in realtà e vivo...-
-Vorrei che lo fosse... mi dispiace -
Stefano restò lì impalato, davanti alla porta della sala operatoria. Non piangeva più, era talmente scosso da non riuscire più a piangere. Si disperava dentro, ma apparte qualche lacrima...
Quando il cadavere di Sascha fu portato fuori dall'ospedale, Stefano iniziò a disperarsi. Non gli importava più di niente, in quei momenti Stefano avrebbe voluto morire...

Il funerale si tenne dopo nemmeno 5 giorni. Erano tutti raggruppati nella piccola chiesetta. C'erano Salvatore, i suoi genitori, Sandra, Stefano con i suoi...
"Siamo tutti qui oggi per celebrare la scomparsa di un grande. Sascha è stato per tutti coloro che l'hanno conosciuto praticamente un'ancora. Lui, che sempre e comunque nelle situazioni difficili ha cercato di rallegrare chi gli stava intorno. Lui che ha saputo battere i mille pregiudizi attorno a noi. Lui che è stato la vera e propria anima dell'amicizia tra noi, che un tempo eravamo in quattro."

Remember me •Stascha•(#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora