"Non ti capisco cazzo. Io non riesco a crederci quando mi dici ti amo. Non c'è la faccio."
"Sascha, lo so che sono stato uno stronzo e che ho fatto cose di cui non sai quanto mi pento. Ma per favore, dammi una seconda chance"
"Io non lo so Stefano... Non lo so."
"Sascha io ho prenotato quell' operazione e domani mattina sarò a Parigi. Starò via un mese e spero che tutto questo tempo ti serva a riflettere...lo spero."
Stefano mi guardò con uno sguardo malinconico, aveva gli occhi lucidi. Uscì dalla stanza di fretta e non ci volle molto prima che entrasse Salvatore. Lui si sedette accanto a me nel letto e mi guardò negli occhi. Dopodiché mi abbracciò ed io ricambiati ovviamente. All'inizio non capii il perché di quel gesto ma lo capii dopo che mi parlò.
-Secondo me ti ama sul serio ora. Lui lo sta facendo per te...solo per te-
Mi sussurrò all'orecchio ed io mi strinsi a lui cercando di trattenere il pianto ma non ci riuscii. Iniziai a piangere mandando in frantumi il silenzio dell'intero ospedale.
-Lui rischia di morire cazzo. Tutto per colpa mia.-
Non dire questo...non è colpa tua.-
-Se muore come faccio senza di lui? Senza i suoi occhi, senza il suo sorriso...-
Nessuno dei due parlò più, la stanza era riempita dai miei singhiozzi ai quali si aggiunsero più tardi quelli di Salvatore. Lui iniziò a calmarsi e si alzò dal letto. Si asciugò le lacrime sulle guance rosse e si avvicinò alla finestra.
-Sai, voglio sposare Sandra. Anche perché penso che Isabella abbia bisogno di un padre a tempo pieno, non di un padre part-time.-
Salvatore si girò verso di me, quasi come se cercasse una conferma per ciò che aveva appena detto.
-Fallo. Prima che sia troppo tardi. Prima che tu la perda per questo. Fallo Sal.-
Dopo aver annuito con la testa si rigirò per guardare fuori dalla finestra.
