2.

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Ripensavo a Stefano. Giorno dopo giorno, passò un mese dall'arrivo della lettera e pensai che forse Stefano fosse cambiato. Che in fondo mi mancava la sua amicizia. Che in fondo mi mancavano i suoi occhi, il suo sorriso, la sua voce. Chiamai Salvatore, per chiedergli se fosse ancora a Milano.
-Oi Sal-
-Sascha! Da quanto tempo! -
-È vero.. senti Sal tu sei ancora a Milano, giusto?-
-Si, perché? -
-No, avrei intenzione di venire lì e vorrei ri imcontrarti.-
Sistemato tutto del viaggio e dell'alloggio, una settimana dopo ero in aereo aspettando di arrivare a Milano. Uscito dall'aeroporto c'era Salvatore insieme con un altra persona. Avvicinatomi meglio capii che era una donna. Appena Salvatore mi vide mi corse in contro e ci abbracciammo.
-5 anni, cazzo. Non potevi venirmi a trovare prima?-
Sorrisi leggermente.
-Vieni, ti voglio presentare qualche persona.-
La ragazza appoggiata alla macchina, evidentemente di Salvatore, si scostò e si avvicinò a lui.
-Sascha, lei è Sandra, la mia ragazza. Sandra, lui è Sascha.-
Ci stringemmo la mano e vidi finalmente il suo sorriso. Aveva i capelli ricci e castani e gli occhi verde smeraldo. Salvatore entrò in macchina e ne uscì con una bambina in braccio.
-E lei è Isabella. Nostra figlia.-
Mi avvicinai alla bambina che mi accolse con un gran sorriso.
-Che dolce...non sapevo avessi una figlia-
-Non ci sentiamo da 5 anni!-
-E...Stefano? -
Lo dissi così, senza pensarci e subito dopo me ne pentii.
-Stefano...-
-Cosa?-
-Ha avuto un incidente un paio d'anni fa-
Ma come poteva essere? E la lettera allora da chi mi era stata mandata se Stefano era morto? Non era possibile tutto questo. Salvatore continuava a parlare ma io non lo sentivo. Stefano era morto. E con lui anche la mia parte migliore. La parte di me che sapeva amare. E cosa dovevo fare? Dovevo forse scoprire chi fosse stato a mandarmi la lettera?
-Sascha? Mi hai ascoltato? -
-No, scusa che hai detto?-
-Ho detto che Stefano è sopravissuto per miracolo ma ha avuto un' emorragia cerebrale ed ora è sordo. Quindi si esprime a gesti.-
Tirai un grande sospiro interiore sentendogli dire quelle parole uscire di bocca e quasi non lo abbracciai dalla felicità.
-Vieni ti accompagno all'Hotel, sarai stanco dopo il viaggio-
-Ah, si grazie-
Salimmo in macchina e Salvatore mi portò all'Hotel dove avrei alloggiato. Velocemente entrai nella mia camera dopo che fu pronta, ancora scosso per la notizia ricevuta.

Remember me •Stascha•(#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora