SETTIMO CAPITOLO...

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Quale cazzo è la chiavee? Urlò nella sua testa, mentre lasciava il taxi che l'aveva portato fino al suo condominio. Si scontrò  contro qualcosa che fece un gran casino cadendo a terra, guardò l'oggetto non capendo cosa fosse e da dove diavolo era comparso. -Ssh fai silenzio!- urlò bisbigliando, tornando sui suoi passi intento ad entrare il prima possibile in casa. Riprese a cercare la chiave, mettendone una dopo l'altra nella serratura, provando ad aprire la porta.
Ma non si aprì grazie a lui.
Akira stropicciò gli occhi e sbadigliò -è davvero tardi- sussurrò, Nate non si perse nell'ammirare il suo petto nudo, anche se su accorse che era solo in boxer.
Entrò velocemente in casa -dov'è?- disse arrabbiato, Akira confuso lo seguì verso la camera da letto. Nate, notano le coperte disfatte, iniziò a cercare sotto il letto e dentro l'armadio.
-Nate cosa stai cercando?- chiese confuso appoggiandosi allo stipite della porta, rimanendo fermo a guardarlo. -Dov'è quella che ti sei scopato?- urlò furibondo -la caccio a calci in culo- sbraitando ogni parola cercava furioso dentro i cassetti, anche se era piuttosto assurdo che qualcuno si potesse nascondere lì dentro.
-Com'è lei? Scommetto che è stata anche brava- borbottò frugando ancora. Le braccia di Akira gli avvolsero la vita -cosa stai dicendo Shonen?- gli chiese con la voce ovattata per via delle sue labbra sulla sua spalla.
Nate guardò in basso, sentendo gli occhi bruciare e le guance calde -sei in boxer, e... E hai detto che ti saresti sfogato con qualcun altro- trattenne quelle poche lacrime che stavano per rigargli il viso.
Akira sospirò -ci hai creduto sul serio?- il suo naso sfiorava il collo di Nate, che si lasciava coccolare rimanendo in silenzio.
-Perché l'hai detto?- chiese sul punto di crollare -non voglio che mi dimentichi così- aggiunse sussurrando.
A quel punto la presa di Akira si fece più forte -non ti dimenticherò affatto- rispose sicuro. -Io voglio solo te, il tuo corpo, la tua anima, il tuo amore... Tutto. So che c'è amore per me- disse assaporando il suo profumo. -Sei il mio Shonen- aggiunse lasciandogli un bacio sul collo.
Nate gemette a quel contatto, e la reazione a quel gesto è quel gemito fu subito evidente. -Akira- sussurrò tirando indietro la testa mostrando l'intero collo, le mani di Akira accarezzavano i pochi addominali del castano, lasciando tracce invisibili. -I-Io...- sembrava una supplica del ragazzo, quasi disperata.

Akira capì ciò che voleva per dirgli, aspettò che quelle brevi parole trovassero la loro fine. Ma il silenzio sembrò l'unica cosa udibile.
Akira non aspettò ancora, lo prese e lo spinse sul letto. Iniziò a toccarlo, proprio come l'ultima volta. Gemendo insieme a lui. Ogni gemito, ogni volta che il castano faceva il suo nome... Sentiva un peso, che non aveva mai notato di portare, alleggerirsi.
La mano di Akira lo accarezzava in modo dolce, possessivo e irregolare, come i suoi baci. -Akira...- bisbigliò l'altro.
Il ragazzo dai capelli bianchi gli prese i fianchi, accarezzando un gluteo...
Nate gemette sentendo l'eccitazione prendere possesso del suo corpo e delle sue azioni. Strinse le lenzuola, sentendo l'erezione tornare. -Akira...- gemeva il ragazzo sotto di lui, sentendolo pronunciare il suo nome non resisteva più di tanto, -Nate... Vuoi...?- la voce di Akira era insicura, spaventata... Stava resistendo così tanto. Avrebbe voluto prenderlo e farlo suo in quel momento, come in molti altri.
Il viso del castano sbiancò e quello di Akira, vedendolo, venne pervaso dalla preoccupazione. -Stai ben- quella domanda venne interrotta dal vomito del povero castano, che si sporse dal letto, rigettando sul pavimento.

Nate appoggiò il viso sul materasso, esausto per tutto.
Alzò gli occhi verso Akira -scusa...- sussurrò dispiaciuto. L'albino gli sorrise accarezzandogli il viso e scansando qualche ciocca castana -non preoccuparti...- sospirò -per fortuna non mi sono eccitato- alzò le spalle, come se fosse una cosa da niente.
Nate abbassò lo sguardo, notando un rigonfiamento nei boxer dell'amante.
Iniziò a ridere -e quella cos'è?- continuava a ridere con gusto, -non troppo- si corresse l'albino ridendo con lui.
Ad un certo punto si fermò, rimase a guardarlo come un amante dell'arte guarda il quadro più bello in una galleria.
Nate smise di ridere, sentendosi osservato. Ricambiò lo sguardo di Akira, in modo innocente e confuso.
La mano di Nate stringeva le lenzuola, sentiva la paura e l'ansia invaderlo lentamente mentre il viso dell'altro lentamente si avvicinava. -Akira...- sussurrò il castano, sentiva le labbra di lui sfiorare le sue -Ho... Ho appena vomitato...- deglutì, pentendosi quasi subito delle sue parole. E se adesso si allontana...?
-Non m'importa...- mormorò l'albino, avvicinò le proprie labbra a quelle che aveva sempre ambito. Le toccò, finalmente.
Le accarezzò con la lingua. Lo avvicinò a se e giocò con la sua lingua fino a quando l'aria non era necessaria.
-Sei mio...- gemette Akira baciandolo -sei mio- lo baciò -mio- lo baciò ancora e ancora ripetendo quella frase.
-Akira... Ti amo- non dimenticherò niente. Farò qualsiasi cosa pur di averlo accanto.

𝙻𝚘𝚜𝚝 𝚆𝚒𝚝𝚑𝚘𝚞𝚝 𝚈𝚘𝚞 - YAOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora