VENTIDUESIMO CAPITOLO

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Le nove di sera. Nate guardava il soffitto della sua stanza. Aspettava, era avvolto in una fascia di nervi. Non aveva cenato, non riusciva a mangiare... Aveva deciso di andare a dormire, ma.. Non riusciva a fare neanche quello. Guardò il telefono ancora una volta, aspettando un messaggio o una chiamata. Ma lo schermo del telefono rimaneva vuoto, privo di qualsiasi cosa che desse segno di vita di Akira.

Sbuffò di nuovo tornando a guardare il soffitto.

Perché non mi chiama? Aveva detto che tornava tardi questa mattina... no che non torna. Si girò su un fianco, guardando il muro in modo assente. Non bastava Yoko a complicare la situazione, ci si deve mettere anche lui... Si mise seduto sul letto, passandosi una mano da davanti al viso. Era esausto, eppure non riusciva a chiudere occhio

Sentì una vibrazione familiare. Scattò, afferrando subito il telefono per poi portarselo all'orecchio dopo aver riconosciuto il numero. -Akira!- rispose immediatamente agitato, il respiro affannato. La sua mente aveva elaborato ogni possibile evenienza.

-Hey piccoletto, sono Yui- Nate si sorprese nell'ascoltare la voce del biondo. Ma questo... è il numero di Akira... -Volevo solo avvisarti che Akira dorme da me...- sussurrò il ragazzo dall'altra parte del telefono, -dov'è Akira- aveva le lacrime agli occhi, sentendo una paura. Una paura pronta a spiazzarlo completamente. -È a letto, sfinito...- rispose l'altro. Nate non riuscì più a parlare, sentiva un vuoto dentro. Come se una voragine gli avesse portato via tutto. Riattaccò, guardando il nulla davanti a se. Con lo sguardo basso, mostrando solo i capelli castani, si alzò dal letto. Mostrando la sagoma della sua tristezza sul materasso. Camminò nel corridoio buio, ma tanto conosceva a memoria la strada, aprì la porta per poi precipitarsi sul letto poco lontano. Il letto di Akira. L'aroma di vaniglia lo invase subito, non chiuse gli occhi, quel profumo era riuscito solo a far accelerare il battito del suo cuore.

Si nascose sotto le lenzuola, ispirando ancora il profumo dell'altro. Calmava la sua ansia, la sua paura. Come se Akira fosse con lui.
Che non fosse lontano.
Che non fosse con Yui.
Che non lo avesse tradito.
Che non lo avesse lasciato.

Arrivò il senso di colpa. Quel bacio. Yuko. Non che fosse stato volontario. Insieme ad esso il dolore diventò la sua tortura personale, divorava fino all'ultimo momento. Non lo avrebbe lasciato andare, e Nate... era sicuro di meritarlo in un certo senso.
Afferrò il cuscino di Akira, lì il profumo era accentuato. Lo strinse a se, come quella mattina. Quella strana mattina in cui Yoko era venuto a prenderlo per andare a scuola.
Anche se, avrebbe preferito passarla con Akira. La presenza di Yoko era solo... Lasciò perdere quel pensiero.
Annaspò singhiozzando, la vaniglia. Se prima era riuscito a calmarlo, in quel momento lo faceva sentire peggio.

Mezza notte era appena passata. Era appena passata, eppure Nate non aveva chiuso occhio.

Si alzò contro voglia dal letto di Akira. Camminò, sapendo di sembrare uno zombie.

Camminò con passo smorto verso la cucina e mise l'acqua a bollire, con l'intenzione di prepararsi una tisana. Versò l'acqua dentro una tazza, immerse una bustina e si sistemò davanti al tavolo. La stanchezza era troppa. Troppa per tenere gli occhi aperti. Poggiò le braccia sul tavolo, accoccolandosi fra loro e lasciando la tazza lontana dalle sue candide mani. Chiuse gli occhi, stanco e sbadigliò. -Akira...- pronunciò prima di cadere finalmente nel sonno.

𝙻𝚘𝚜𝚝 𝚆𝚒𝚝𝚑𝚘𝚞𝚝 𝚈𝚘𝚞 - YAOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora