VENTOTTESIMO CAPITOLO...

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Nate si stava preparando per andare a scuola mentre fra i suoi pensieri galleggiavano ancora quegli strani pensieri...
Dei gemiti, di Akira, attirarono la sua attenzione. Nate si voltò, notando l'albino stiracchiarsi come un gatto. Lo distrasse per qualche secondo da quei suoi pensieri.
Sospirò sistemandosi i capelli, pur di non pensarci era meglio guardare Akira nudo... O quasi...
Si guardò allo specchio, che era di fronte a lui, mentre l'aria che entrava dalla finestra gli accarezzava la pelle.
Sospirò di nuovo quasi soddisfatto, si avviò verso la porta afferrando il suo zaino contro il muro, accanto ad essa.
Stava per scendere al piano di sotto ma sentì uno strano rumore provenire proprio da quella porta alla fine del corridoio. Incuriosito camminò verso essa, trovandola socchiusa. Si sorprese.
Aprì lentamente la porta, nella speranza di non farsi beccare. Ma un cigolio fastidioso glielo impedì.
Trovò un Akira meraviglioso. Appena svegliato.
Lo sguardo concentrato in una piccola tv davanti a lui. Nate si fermò sulla soglia della porta.
Akira non lo aveva ancora notato È così concentrato... Pensò affascinato da quegli occhi che per una volta non erano su di lui.
Sul suo viso c'erano alcune tracce di preoccupazione e stanchezza, come se non avesse dormito molto. Nate notò del colore sul suo viso, un verde stupendo messo contro la sua pelle candida e pallida.
Oh Akira, sei vero? Si chiese il ragazzo in agonia per paura che fosse una menzogna quella davanti a lui.

Finalmente il falso albino alzò lo sguardo verso il castano. Incrociando i loro sguardi e i loro occhi.
-Hey...- lo salutò insieme ad un dolce sorriso, evidentemente sforzato -ciao- rispose semplicemente l'altro un po' in imbarazzo -ti ho disturbato?- fece un passo in avanti entrando per la prima volta nella stanza. Sentì una aria diversa, più fresca e nuova. Pulita, nonostante l'odore del colore la caratterizzasse.

-Tu non disturbi mai- sussurrò dolcemente, posò velocemente qualcosa che teneva saldamente fra le mani, per poi voltarsi completamente verso di lui.

Nate era curioso di vedere ciò che stava facendo. Era curioso anche riguardo i suoi lavori. Si avvicinò guardando con un piccolo sorriso il ragazzo dai capelli bianchi davanti a lui. -Posso vedere?- chiese, indicando in modo flebile il dipinto dietro Akira. L'albino sorrise come sollevato -certo- si alzò da quel piccolo sgabello su cui era seduto e che il castano non aveva notato poco prima. Seduto o alzato è sempre altissimo.

Nate osservò subito quel miscuglio di colori: Un rosso. Acceso e vivo che aveva già visto, familiare ma stupendo. Poi un azzurro, che sfumava su un verde prato. Evidentemente quello che aveva macchiato la pelle di Akira. Il mio ragazzo... Pensò mentre un lungo brivido gli percosse la schiena.

Le braccia di Akira avvolsero il castano, prendendolo in parte alla sprovvista. -Ti piace?- nessuna malizia nella voce, semplice curiosità. Appoggiò il mento sulla spalla del ragazzo che teneva fra le braccia aspettando una risposta. Nate sussurrò un piccolo "sì". Detto appena.
Non sapeva perché ma quel quadro gli suscitava un emozione talmente grande da fargli battere il cuore a mille.
-Cosa rappresenta?- domandò curioso, -l'unione di due cose diverse. Distinte.
Nessuno le potrebbe mai metterle insieme... Eppure... Se messe insieme...- si fermò per qualche secondo -insieme sono magnifiche. Capaci di stravolgere il mondo e l'universo- le sue parole erano sincere e pulite, vere e sentite. Nate sapeva che era così.
In quel momento i suoi dubbi scomparvero. Come se il vento li avesse fatti volar via.
Sorrise in modo sincero a quel dipinto che teneva davanti agli occhi -perfetti- sussurrò veritiero.

-Questi siamo noi...- confessò l'albino, liberando il castano dalla sua presa.
Lo fece voltare dalla sua direzione e gli accarezzò una guancia mentre quegli occhi spaesati e commossi incrociavano i suoi.
Un rosso intenso e acceso, proprio come quello che c'era su quella tela.
-Ti amo Shonen... Non ho mai amato niente e nessuno così tanto in vita mia- confessò, per poi lasciargli un bacio a stampo.
Lo baciò ancora. Nate, notò quella malinconia che assunse dopo quelle parole. Dolce sì, ma così malinconico.
-anch'io...- sussurrò il castano esitando.
Si sbagliava, il vento non aveva portato via nulla, c'era solo una leggera nebbia che gli faceva credere ciò. Una nebbia che era scomparsa all'improvviso.

-Devo andare a scuola Akira- sforzò un sorriso -mi potresti macchiare di colore- cercò di nascondere l'amarezza con un tono giocoso, l'altro sorrise divertito allontanandosi -hai ragione- sussurrò.
Poi iniziò a guardarlo confuso -oh- esclamò -sei macchiato- sussurrò quasi sorpreso.
-Dove?- domandò l'altro agitandosi, Akira si avvicinò velocemente dandogli un veloce bacio e subito dopo sussurrò: -scherzavo- sorrise divertito mentre Nate mise su un piccolo broncio -cretino...- brontolò. Akira ritornò a baciarlo, cercando di levar via quel broncio. Cercando quella lingua inesperta che era solo sua.

Spazio autrice:

Nyaaah
Passereste a leggere "Jäger"? Per chi non l'avesse capito è una Ereri~

𝙻𝚘𝚜𝚝 𝚆𝚒𝚝𝚑𝚘𝚞𝚝 𝚈𝚘𝚞 - YAOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora