𝙻𝚘𝚜𝚝 𝚆𝚒𝚝𝚑𝚘𝚞𝚝 𝚈𝚘𝚞 - YAOI

DODICESIMO CAPITOLO...

Nate notò lo sguardo perso di Akira, ancora nella porta. Lo vedeva mentre nel suo viso un espressione addolorata si faceva sempre più strada.
Rise guardando il foglio che Yoko gli aveva dato, non sapeva neanche lui come poteva ridere nonostante Akira. Nonostante quel suo sguardo malinconico gli facesse male.
Strinse istintivamente il cuscino, è il suo profumo spuntò dal nulla accarezzando le loro natici.
Nate guardò di soppiatto Akira. Yoko osservò la sua occhiata, e la seguì.
Lei guardò il fratello preoccupata, si avvicinò a lui guardando gli passò una mano fra i capelli scompigliandoli e lo rese ancora più bello agli occhi di Nate.
Akira sorrise a quel gesto e, istintivamente, anche Nate fece un piccolo sorriso.
-Hai fame?- domandò Akira fermando la sua mano, le sorrideva come non aveva mai fatto. In modo sincero e dolce, Nate invidiò quel momento sentendosi anche a disagio e fuori luogo.
Yoko annuì alla domanda che Nate neanche ricordava dopo aver visto quel sorriso. La ragazza fece un piccolo balzo dopo che Akira le aveva detto qualcosa nel linguaggio dei segni.
La ragazza corse verso Nate, gli afferrò una mano e lo portò con se.

Ognuno di loro era seduto, i Dorayaki in un solo piatto sistemato al centro della tavola. Nate col viso ancora stanco, teneva energicamente il cuscino accanto a se avvolto da un braccio.
Yoko era seduta davanti a lui, attendendo l'arrivo di Akira che stava preparando il tè.
-Yoko...- la chiamò il ragazzo, mentre la possibilità di avere una risposta ad una domanda balenò nella sua testa. -Cosa significa "ich liebe dich"?- domandò mentre la curiosità lo divorava. Lei dovrebbe saperlo se è la sorella di Akira...
Il viso di Yoko diventò rosso, mentre un colpo di tosse fece voltare Nate. Yoko guardava in basso imbarazzata da qualcosa che Nate non capiva.
Akira si sedette con un vassoio d'argento fra le mani e tre tazze di porcellana su esso. Catturò l'attenzione di Yoko, gesticolando ancora, evidentemente era qualcosa che Nate non doveva sapere. Akira poteva perfettamente parlare, per far capire anche l'altro, ma non era fra le sue intenzioni.
La ragazza lo guardò confusa per poi scuotere la testa, gesticolò contro il fratello per poi alla fine indicarlo. Akira sbuffò guardando di soppiatto Nate, che provava ad ignorare la discussione fra i due.
Il ragazzo dai capelli bianchi roteò gli occhi, tornando a guardare la sorella. -Probabile...- sussurrò servendo il tè.
Yoko esasperata scosse la testa alzando gli occhi al cielo. Non mi dirà cosa significa... Constatò guardando la sua tazza di tè.
Stava amaramente rimpiangendo il non aver imparato il linguaggio dei segni.
La colazione fu silenziosa, anche quando Yoko aspettava impaziente Nate per andare a scuola.
Nate si trovava davanti al suo armadio, non aveva la più pallida idea di cosa prendere.
Il braccio di Akira gli avvolse il collo, sorprendendo il ragazzo -devo farti una domanda Shonen...- sussurrò Akira come se Yoko lo potesse sentire dal piano di sotto. -Per caso... Ti piace mia sorella?- il suo tono era pacato ma estremamente freddo e distaccato.
Nate sentì di nuovo il suo profumo con quel avvicinanza. Mmh... Vaniglia...
Quel profumo lo stava mandando in estasi da quella mattina, non faceva altro che stordirlo.
-Yoko...- sussurrò il nome della ragazza -lei è la mia migliore amica...- disse come se fosse ovvio, e per lui lo era. Inghiottì quella poca saliva che gli era rimasta -non... Non provo niente per lei... Se è questo che- ti preoccupa? Odiava estremamente la freddezza di Akira in quegli attimi in cui erano solo loro. Non la capiva e la desiderava lontana. Lontana da loro.
Anche se le sue parole potevano essere fraintese per il doppio significato, Akira poteva credere che lo diceva in base a Yoko, che poteva stare tranquillo e che non aveva brutte intenzioni poiché era la sua migliore amica. Oppure... Poteva pensare che lo diceva per lui. Per quel suo strano modo di comportarsi. Per quei secondi passati ad ignorarsi quasi a vicenda... Per le ferite nel cuore.