...Falling inside the black
Falling inside falling inside the black...
(...Precipitare nell'oscurità
Precipitare, precipitare nell'oscurità...)L'ultima cosa che vide, mentre gli legavano i polsi con delle spesse corde, furono le armature volare via, lasciando nel tetto di legno del magazzino 5 grossi fori. Poi sentì il colpo di un calcio di fucile alla testa, e il buio lo avvolse facendo cadere su di lui in suo nero sipario.
~o~
«Dobbiamo tornare a riprenderlo.» fu la prima cosa che disse Steve, appena uscito dall'armatura, nel laboratorio dell'inventore.
«Toglitelo dalla testa.» replicò asciutto il Soldato, uscendo anch'egli dall'Iron Man. «Sarebbe un suicidio, e lo sai. Stark in qualche modo è riuscito a farci tornare a casa incolumi, e di questo gli sono grato, ma è stato comunque un azzardo. Non possiamo fare niente per lui.»
«No. Lo uccideranno. Tu non hai visto la luce che brillava negli occhi di Stane, mentre sigillava l'accordo. Non avrà alcuna pietà.» ribatté il Capitano, infilandosi rapidamente la propria divisa.
«È stato Stark a volersi consegnare, e farti uccidere sicuramente non gli farà piacere... Ascolta. Lo so che non è da te lasciare soldati indietro, ma si è immolato lui stesso. Dobbiamo apprezzare il suo sacrificio e continuare a vivere la nostra vita...» Bucky gli si avvicinò, poggiandogli una mano sulla spalla, il tono consolatorio.
Steve se la scrollò di dosso, girandosi verso di lui e guardandolo dritto negli occhi. Nello sguardo cristallino del Capitano, brillava una luce che sapeva di determinazione. E di disperazione.
«Come puoi parlare così? Se non fosse per lui e la sua cocciutaggine tu saresti ancora nelle mani dell'Hydra e io probabilmente mi sarei fatto ammazzare nel tentativo di salvarti. Il minimo che posso fare per sdebitarmi è salvarlo da un destino che sarà sicuramente peggiore di quello che sarebbe stato il nostro senza il suo intervento!» insistette, senza dar alcun peso alle parole dell'altro.
Il suo tono era salito di più di un ottava, e il suo sguardo trasmetteva quasi un accusa. L'accusa di non voler capire quanto essenziale per lui fosse rischiare la vita per salvare quel singolo uomo.
«Non lo libererai facendoti ammazzare!» ripeté ancora il Soldato, alzando anch'egli il tono. Poi fece un piccolo sospiro, imponendosi di calmarsi «E di sicuro lui non vorrebbe una cosa del genere. È vero, non conosco per niente Stark, ma ho visto come ti guarda e, per quanto mi dolga ammetterlo, ho capito che prova ancora qualcosa di profondo per te. E ci scommetto che non vorrebbe vederti morto così come non lo voglio io. Quindi... Lascia stare. Ci ha dato una seconda possibilità, con il suo sacrificio, non sprechiamola...» fece per afferrargli il braccio, il tono conciliante, ma Steve si sottrasse nuovamente.
«Io non lo abbandonerò lì.» ripeté caparbiamente «Chiamerò anche gli altri Avengers e insieme...»
«"Gli altri" chi, Steven? Thor è ad Asgard, la Romanoff è appena partita per una missione, Banner è chissà dove... L'unico rimasto a disposizione è Clint, e tu vuoi davvero condannare a morte insieme a te il padre di tre bambini?» il tono del Soldato si era fatto incalzante e accorato.
Steve scosse lentamente la testa, e la disperazione spazzò ciò che rimaneva della speranza nel suo sguardo.
«Non posso non provarci, Buck. Non posso.» mormorò il Capitano, abbassandolo lo sguardo sulle proprie mani strette in pugno portate all'altezza del petto.
Alzò la testa di scatto e, senza temporeggiare oltre, fece per uscire dal laboratorio e raggiungere il parcheggio che ospitava la sua moto.
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Lost Creatures //Stony//
Fanfiction/Seguito di "Lost Time"/ [Stony!] Forse avrebbe vinto. O forse no. Forse sarebbe sopravvissuto. O forse no. Forse lo avrebbe salvato. O forse no. L'unica cosa certa, è che aveva bisogno di riverdere colui che aveva perso in quel dannato disastro. {...