[Farewell]

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...You were my source of strength
I've traded everything
That I love for this one thing...
(...Eri la mia forza
Ho perso tutto quello che amo
Per questa unica cosa...)

Tre giorni.
Tre giorni passati in quella cella, sorvegliato da uomini armati che indossavano quelle divise alleate.
Tre giorni senza notizie di Tony.
Tre giorni senza sapere se l'inventore fosse ancora vivo oppure no.
Tre giorni in cui l'impotenza e la disperazione avevano lasciato posto ad una vuota apatia fatta di silenziosa agonia.

Il suo sguardo era spento, morto, mentre ripercorreva i preziosi ricordi che Steve serbava dello Stark.
Era solito spiarlo, il Capitano, osservarlo di nascosto in un angolo del laboratorio dell'altro, lì dove Tony Stark si mostrava realmente. Tony era così preso dal proprio lavoro che non si accorgeva mai della sua presenza. Poteva rimanere a guardare per ore le sue espressioni – che alla 'luce del giorno' sembravano quasi congelate nel suo solito sorrisetto – mutare e mostrare spicchi di uno Stark che aveva lentamente ma inesorabilmente iniziato ad amare: osservava le sue labbra inarcarsi nel suo sorrisetto sardonico e sentiva la sua risata quasi sprezzante quando nel suo laboratorio collaudava qualcosa che modificava il concetto di 'impossibile', prendendosi gioco del mondo; lo udiva imprecare contro quel braccio metallico che chiamava borbottando Ferro Vecchio; lo guardava passarsi una mano sulla fronte corrucciata mentre disegnava progetti su progetti; lo scorgeva mentre si sporcava d'olio da motori, quando si ficcava sotto le sue costosissime auto per dare loro un tocco Stark; lo spiava mentre sorrideva, si illuminava come un bambino mentre spacchetta i regali di natale, quando finalmente raggiungeva la formula perfetta; lo vedeva crollare assopito sulla propria scrivania, sui fogli sparsi ovunque e con un espressione talmente innocente da non poter essere associata in nessun modo a quella del Tony Stark che si mostrava alla luce del sole.
Poi tutte quelle piacevoli immagini furono ben presto sostituite dal corpo martoriato dell'inventore, dalle sue grida di dolore, dalle ferite inferte che difficilmente si sarebbero cicatrizzate dalla propria mente più che dal corpo dell'inventore. Immagini spietate che presero ben presto a fissarsi sulla sua retina oculare come aguzzi aghi che traevano godimento nello spillare sangue e lacrime.

Ed era colpa sua. Era tutta colpa sua.
Era stato lui ad averlo coinvolto in quella storia. Ma perché lo aveva fatto? Più ci ripensava più non sapeva rispondersi. Anzi, sì, lo sapeva, la risposta era ovvia, scontata: aveva bisogno di lui. Captain America aveva bisogno di Iron Man, Steven Grant Rogers aveva bisogno di Anthony Edward Stark, Steve aveva bisogno di Tony.
Si era sempre illuso che fosse il contrario, che fosse l'inventore a dipendere dal Capitano. Ma non era così, non era mai stato così.
Tony gli dava un motivo, qualcuno a cui guardare le spalle, da proteggere, di cui prendersi cura, e senza di lui si sentiva inutile. L'inventore in tanti indiretti modi, lo aveva lasciato fare, si era reso il suo motivo. Lo aveva salvato. Di nuovo.
Sì, si era sempre illuso di essere lui l'eroe, il paladino della libertà, invece non aveva fatto altro che prendersi quasi i meriti dell'altro.
Ripercorse velocemente tutte le loro battaglie, e si accorse che era proprio Iron Man ad essere sempre in prima linea contro il nemico, lui si era semplicemente preoccupato del fatto che non si lasciasse ammazzare.
E ora non era riuscito a svolgere neanche quel compito. Per la seconda volta.
Non era riuscito ad impedire a Tony di buttarsi in quel Portale che lo aveva tenuto prigioniero per 3 lunghi anni, e ora lo aveva consegnato all'Hydra.
Indirettamente, certo, e, come il Soldato d'Inverno aveva più volte affermato, era stato l'inventore a volersi immolare. Ma anche quella era stata colpa sua. Sapeva che l'altro provava ancora dei forti sentimenti per lui, e inconsciamente si era diretto proprio verso Tony, sicuro che avrebbe fatto di tutto pur di non vederlo in quel pietoso stato disperato. Lì per lì non ci aveva pensato, ma ora riflettendoci capì di averlo sfruttato, lo aveva egoisticamente sfruttato condannandolo a morte.
E ora non poteva fa niente per salvarlo.

Lost Creatures //Stony//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora