Capitolo quindicesimo

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Improvvisamente riprendo a vedere. I mobili della casa sono così diversi da questa prospettiva, mi sento più confusa. Perché mi sta slegando? Non trovo parole esatte da dire, e così aspetto che sia lui a fare la prima mossa. Si dirige verso la porta d'ingresso, rimane lì immobile per un po', mentre io lo osservo dal basso, come ormai sono abituata a fare. - Che aspetti?- domanda spazientito - Alzati, così ti riporto al campus.- Si è già stufato di me? Pensavo avrebbe provato a fare qualcosa di, non so, più forte. Ora mi attendono le mie amiche, pronte a farmi il quarto, anzi, il quinto grado. Faccio come mi è stato ordinato, e insieme ci dirigiamo in macchina. Non parliamo, nemmeno la dolce musica classica ci fa da sottofondo questa volta. Guardo l'orario dal telefono, stranamente ancora carico, e scopro che sono le tre di notte. Probabilmente Lucas è stanco, ecco perché mi sta riaccompagnando. Il tempo che abbiamo trascorso amabilmente a conversare, è passato così in fretta oggi, peccato. Siamo arrivati a destinazione. Slaccio la cintura, e Wright mi posa una mano sulla gamba, proprio nella parte non scoperta dal vestito. Ha le mani così fredde, mi fa venire i brividi; ma è anche capace di scaldarmi il cuore con il suo tocco.
- Sei stata brava. È bello quando stai al mio gioco. Ti sei meritata un premio.-
Sono stata al suo gioco, soltanto perché anche a me piace farlo, non per renderlo contento: non sono la sua schiava. Infatti, non ritengo nemmeno di meritare una qualche gratificazione; d'altro canto sembra essere gentile, e so che questo è il massimo della cordialità che posso ottenere da lui. Decido di approfittare della situazione.
- Allora? Cosa desideri? -
I suoi occhi appaiono più intensi del solito, più scuri e ammalianti.
- Hai fatto equitazione a Crinston, e lì hai anche un maneggio, giusto? -
-Sì, va avanti.-
-Portami a cavallo.-
Immediatamente mi sorride, e inizio a ridere anche io della mia stessa, bizzarra, proposta. Da bambina amavo andare in campagna, qualche volta, e dare da mangiare ai puledri e salire in sella per una passeggiata. È un'esperienza che non ripeto da molti anni, ormai, e vorrei riviverla.
-Va bene, principessina. Ti porterò a cavallo.-
Non smette di ridere, ed io arrossisco per come mi ha chiamata. Sta solo scherzando, non farti strane idee.
-Buonanotte, Lucas.- afferro la sua mano, e il mio cuore inizia subito a battere più forte. Gli do un bacio veloce, a stampo, e cerco di divincolarmi: ho troppo sonno ora. Invece in un semplice "bacio della buonanotte" sembra volermi divorare. La sua lingua cerca incessantemente la mia, mi morde il labbro, e intreccia le sue dita fra le mie. È come se volesse dirmi di non andare, di restare con lui.
-Ci vediamo. E va a dormire, tesoro.-
Tesoro?! Perché l'ho chiamato così?! Sto diventando troppo patetica. Schizzo via dall'auto, per non sentire la risposta, che arriva comunque.
-Oh, buonanotte anche a te, tesoro!- grida con tono ironico.

🎀

La settimana è scorsa veloce, fra esami, studio, chiacchierate con le amiche e messaggi che, di tanto in tanto, scambio con Lucas. Non siamo riusciti a vederci questi giorni, per via degli impegni universitari, ma questa mattina abbiamo appuntamento in un bar del campus, approfittando delle ore buche. Domani, finalmente, è sabato e potrò godermi un tranquillo e rilassato weekend.
-Swelly!- il richiamo di Wright mi attira verso il luogo designato.
- Ehi - rispondo cordialmente.
- Pronta per domani? - domanda entusiasta, cosa assai strana, siccome entusiasta non lo è mai.
- Perché? Che c'è domani? - non capisco cosa voglia dirmi.
- È sabato! -
- E allora? - forse ha in mente un appuntamento.
- Ti porto a Crinston, per il fine settimana! Mi avevi detto tu che saresti voluta andare a cavallo, ricordi? -
Oh mio dio! Non posso credere che abbia preso la mia richiesta alla lettera! Pensavo che se ne sarebbe dimenticato, e invece no, tutto il contrario.
- Sì, certo che ricordo. - È una bugia bella è buona, questa. Non posso deluderlo, a quanto pare è felice di passare due giorni con me. Mi coglie alla sprovvista, devo avere più informazioni.
- E chi ci sarà? -
- Solo io e te, Swelly. - il suo tono è così maledettamente suadente, sento le mie interiora sciogliersi per qualche secondo.
-Ti passo a prendere alle 9:00, non fare tardi e porta tutto il necessario.-
Annuisco come una bambina agli ordini di un maestro. Attendo che dica qualcos'altro, pendo dalle sue labbra, desidero sentire ancora il suono della sua voce.
-Ora scappo in classe, scusami. - cerca le mie labbra, ci baciamo, ma è un bacio sfuggente, vittima della fretta. Se ne va troppo presto, mi fa voler ancora un altro po' di lui, mi fa desiderare di restare un altro po' in paradiso. E pensare che solo con un bacio mi fa questo effetto! Mi fa essere romantica in modi che non sapevo di poter provare. D'altronde, non sapevo nemmeno di essere romantica. Lucas mi sta cambiando lentamente, ma inesorabilmente, e non so se sia un bene o un male.
Devo raccontare tutto alle mie amiche! Devono assolutamente aiutarmi a preparare le cose per domani, così le invito nella mia stanza alle 17. Luisa mi dice di essere impegnata con un esame, ma so che, in realtà, è impegnata con Andrea. Non la giudico, né mi arrabbio per questo. Chi sono io per emanare sentenze? Cosa sono le sue piccole bugie in confronto alle verità che celo?

Swelly the switch (#wattsy2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora