Capitolo diciottesimo

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Swelly's POV

Siamo in viaggio da ore, ormai Londra ed il tramonto sono vicini. Lucas guida, serio, immerso nel mare dei suoi torbidi pensieri, a cui a me è negato l'accesso. Non mi aspettavo certo baci, abbracci o smielate carezze; ma cazzo: almeno potrebbe parlarmi! Mi evita palesemente, ogni volta che lo fa mi chiedo se sia un trucco. Sono invisibile? Gli ho lasciato farmi tutto quello che voleva, l'ho compiaciuto, eppure non basta. È stato bello anche per me quello che abbiamo fatto prima, però non mi sono comportata in quel modo solo per divertirmi un po': voglio le attenzioni di Wright, che ostetnta a negarmi. Non sarò mai abbastanza per lui? Se prova qualcosa per me, perchè non lo dimostra? Perchè gestisce tutto con maniacale controllo e non si lascia andare?
Arriviamo davanti l'alto ed imponente palazzo di Lucas e  vi parcheggia davanti. Sono così insignificante per questo idiota che non si degna nemmeno di riportarmi al campus?!
-Perchè ti sei fermato qui?- domando, cercando di sembrare il più indifferente possibile. Non deve sapere quanto soffro, ogni volta che mi evita.
-Resti a dormire da me.- lo dice con tono pacato, tranquillo, non si rende nemmeno  lontanamente conto di quanto valore abbia questa affermazione per me.
-Eh?!- produco un suono acuto e squaiato, direi divertente, perchè ride.
- Hai abiti di ricambio, puoi restare tranquillamente a dormire a casa mia. Domani andiamo all'Università insieme, semplice.- in effetti è semplice, quadra tutto, però sono ancora un po' confusa riguardo alcune questioni.
- E dimorò sul divano? -
- Oh no! Che stupida! Sul divano, come no! - continua a ridacchiare, mentre lo seguo dentro l'edificio.
- Mica hai intenzione di farmi dormire con quel mostro?! Cioè, volevo dire...con Peach.- mi rimangio subito la parola mostro, so quanto  tiene a quell'inquietante animale; ma se vuole farmi passare la notte chiusa in una stanza con un serpente, torno al dormitorio a piedi!
- Ma che stai dicendo? Sei impazzita?! -
- Aspetta. Mi vuoi dire che dormiremo nello stesso letto? - non posso credere di averlo chiesto, specialmente dato che penso che la risposta sia un secco no.
- Certo, Swelly. - non posso capacitarmi di quello che ha appena detto. Vorrei mettermi ad urlare per la contentezza, ma non mi sembra il caso di farlo in un ascensore. Allora gli importa di me!
Entriamo nell'appartamento, Lucas va a sistemare le mie cose in camera sua.
- Se vuoi puoi farti una doccia, nel frattempo preparo la tavola e riscaldo il pollo che ho in frigo. - mi informa. Peccato: pensavo che avremmo potuto fare la doccia insieme. Ovviamente non sono così sfacciata da dirglielo.
- Va bene. - gli sorrido, cercando di sembrare il più serena possibile e di nascondere i miei pensieri decisamente poco puri.
- La potrai fare con me un'altra volta, tranquilla. Devi solo avere pazienza, Swelly. - non mi guarda nemmeno in faccia, eppure capisce tutto quello che mi passa per la testa. Come fa? Mi imbarazzo un po' e mi dirigo verso il bagno.
Un bagno normale, nulla di che. Faccio una doccia normale, nulla di che. Mi rivesto come sempre, nulla di che. Azioni quotidiane, spontanee, eseguite in luoghi totalmente ordinari; eppure pensare che sono a casa di Lucas, che sono circondata da cose che gli appartengono, mi fa sentire emozionata. Mi sento una ragazza qualunque, non sono più la bella ed eccentrica modella di una volta; nonostante ciò non sono mai stata così felice di vivere nella normalità. Lucas mi fa apprezzare la vita, le piccole cose, la sua presenza rende tutto speciale. Non so come definire tutto questo, forse è solo una specie di ossessione, forse sto solo impazzendo.
La cena procede in modo rilassante, chiacchieriamo del più e del meno, guaridamo la tv, discutiamo sull'interesse dei vari programmi che trasmettono. Ritiene che sia meglio guardare un documentario sul comportamento dei leoni nella Savana, invece di una vecchia serie poliziesca. Naturalmente devo dissentire.
- Sei proprio palloso, Wright! - lo stuzzico.
- E tu sei proprio superficiale! - sembriamo due bambini che bisticciano. Non stiamo litigando per davvero, è solo un battibecco che ci fa ridere. Alla fine mi lascia vincere:
- Eh va bene! Guardiamo questi pseudo detective degli anni '70 dare la caccia ad un serial killer. - è un po' scocciato, ma alla fine sembra godersi l'episodio.
- Non era poi così male...anche se c'è di meglio.-
- Devi sempre lamentarti? - domando divertita.
- Sì! - ridiamo insieme. Mi sembra di giocare a fare la fidanzatina felice, la cosa sorprendente è che non avrei mai creduto che questo gioco potesse piacermi.
Sono le unidici e domani le lezioni iniziano alle otto. Andiamo in camera. Per colpa di Clara non ho un pigiama con me, ma un un vestitino praticamente trasparente che non mi arriva neppure alle ginocchia. Mentre mi cambio, spero che Lucas non faccia commenti imbarazzanti.
"Quanto è sexy!" è tutto quello che riesco a pensare quando lo vedo con una t-shirt blu e dei pantaloni sportivi dello stesso colore, infilarsi sotto le coperte. Rimango immobile ad ammirarlo. Ho conosciuto tanto bei ragazzi, molto più muscolosi o più attraenti, ma Lucas...Lucas ha qualcosa di diverso. Ha un fascino particolare, unico, magnetico, un po' come quello che hanno gli psicopatici. Magari non dovrei paragonarlo a certe persone.
- Rimani lì a farmi una radiografia, oppure mi raggiungi sotto le coperte a farmi un po' di coccole? - il mio cervello esplode appena pronuncia queste parole. Il mio cuore inizia a battare all'impazzata. Ho quasi paura di sciogliermi. Ovviamente, non esito a mettermi affianco a lui. Spegne la luce della lampada che c'è sul comodino; vorrei non l'avesse fatto: mi piaceva osservare i suoi occhi scuri, assonnati così da vicino. Siamo a qualche centrimemto di distanza: il suo respiro caldo su di me, le nostre labbra quasi si sfiorano. Avvolge un braccio intorno alla mia vita. La sua presa è come al solito, forte e decisa. Mi spinge su di lui. Le mie mani contro il suo petto, le gambe intrecciate fra loro, i cuori che battono all'unisono. Niente sesso o cose simili: è solo tutto fottutamente innocente e romantico. Non ero mai stata in una situazione del genere, ero abituta a scopare e scappare via, persino Edoardo non mi coccolava tanto. È tutto nuovo per me.
- Buonanotte, Swelly. - sussurra, prima di darmi un lascivo bacio. Nel momento in cui le nostre bocche si accarezzano, sento una sensazione di beatitudine invadermi: comimcio a provare una forma di felicità che neanche sapevo esistesse, che mi sconvolge. Questo inebriante bacio segna la fine di un weekend da sogno, ma l'inizio di una nuova e felice vita con Lucas.
💏

-Swelly! Svegliati, la colazione è pronta. Sbrigati, dobbiamo andare a lezione.- Lucas mi sveglia strappandomi da un dolce sonno. Certo, è un bel risveglio, e sicuramente udire la sua voce di prima mattina è molto meglio rispetto a quella di Diana. È già in giacca e cravatta, pimpante e maledettamente attraente, nonostante sia così presto.
- A che ora ti sei svegliato? - domando, mentre mi dirigo in cucina.
- Alle 6.30. Ho dato da mangiare a Peach, ci ho giocato un po', mi sono fatto una doccia, ti ho preparato un caffè e latte e mi sono vestito. -
- Come fai ad essere così efficiente a quest'ora? -
- Routine. - è così preciso in tutto quello che fa. Invece, io sono il caos più totale. Osservo il tavolo: una tazza di caffè e latte, biscotti al burro ed uno yogurt biologico ai frutti di bosco. È la mia colazione ideale! Come lo sa? Mi volto stupita verso di lui, prima che posso aprire bocca, la sua voce calma e seria risponde ad una domanda che era soltanto nella mia testa.
- Me lo avevi detto quando eri venuta a casa mia, dopo essere stati a vedere Romeo e Giulietta. Probabilmente non lo ricordi, avevi alzato un po' troppo il gomito quella sera; ma io non l'ho dimenticato, tengo a mente ogni cosa che mi dici. Tutto di te è importante per me. - Mi sento infinitamente in colpa per aver creduto che non mi considerasse, quando, a quanto pare, sono il centro del suo mondo. Vorrei dimostragli la mia gioia, vorrei spiegargli quanto anche lui conti per me, però non sono mai stata brava nei discorsi; tutto quello che posso fare è baciarlo come non ho mai baciato nessuno prima d'ora. Le nostre lingue si cercano frenetiche, senza sosta, come se volessimo far durare questo momento per sempre. Purtroppo non abbiamo l'eternità.
Finisco la colazione, mi preparo ed usciamo. Ascoltiamo qualche brano dell' ottocento di cui non conosco né nome, né autore; d'altronde sono un'appassionata di musica rock, non classica.
🎶
-Ti accompagno in camera tua a prendere i libri? - mi domanda Lucas appena scendiamo dalla macchina.
- Sì. - gli prendo la mano. È strano camminare mano nella mano, ma è piacevole: le sue dita fredde ed affusolate che massaggiano le mie, credo che potrei abituarmici.
- Sai Swelly, ti volevo parlare.-
- Di cosa? -
- Ci ho pensato molto su, ho cercato il modo migliore di dirtelo, ma non l'ho trovato. Non c'è un modo carino per farlo. - ecco. Adesso arriva la mazzata. Cosa nasconde? Vuole dirmi che in realtà è sposato e che questa è una falsa identità? Che è un serial killer? Che lavora per i servizi segreti e dovrà andare in missione in Siria? La mia mente inizia a divagare in pochi secondi, migliaia di scenari, tutti orribili, mi si propinano davanti. L'ansia inizia a schiacciarmi il petto, mi sento soffocare.
- Vuoi essere la mia sottomessa? A tempo pieno, intendo... Avevo in mente un lifestyile. - Cosa?! Che dovrei rispondere?! Non mi aspettavo una domanda del genere!
- Puoi prenderti del tempo, non voglio metterti fretta. - non riesco nemmeno a parlare. Avevo nascosto quella parte di me, quella a cui piace farsi legare e frustare, in un angolino remoto del passato. Avevo intenzione di iniziare una nuova vita, e adesso che lo sto facendo, quella me, masochista e sconsiderata, freme per tornare fuori. Cosa dovrei fare?!
- La signorina Samantha Chiaravalle è attesa nell'ufficio del decano. Ripeto: la signorina Samantha Chiaravalle è attesa nell'ufficio del decano, è pregata di recarsi lì il più presto possibile. - una voce maschile, matura, mi chiama da altoparlanti, situati sopra alberi o pali elettrici, che nemmeno avevo mai notato. Cosa succede? Che avrò mai combinato per essere richiamata dal direttore? E soprattutto: perchè tutto questo proprio adesso, mentre devo prendere una delle decisioni più importanti della mia vita?!

Lo so, vi lascio sulle spine😏
Secondo voi perchè Swelly è stata convocata? Accetterà la proposta di Lucas?
In questo capitolo ho voluto evidenziare il lato dolce del loro rapporto, spero vi sia piaciuto💖
Andate a dare un'occhiata ad una storia che ho appena iniziato a scrivere: Sucker for jokes.

Swelly the switch (#wattsy2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora