Thirty-seven

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Mi trovavo sullo sgabello della cucina di casa mia con una birra in mano.
Al mio fianco Benjamin sorseggiava la sua mentre Federico e Giulia erano nella pista da ballo a ballare allegramente come due deficenti.

Dopo aver salutato sia Giulia che Federico, andammo a mettere a posto i bagagli nella mia stanza.
Dopo un lasso di tempo Giulia spuntò nella mia stanza dicendomi che dovevo prepararmi perché ero già in ritardo.
Subito non capii nulla, ero appena tornata e ero già in ritardo, non aveva un senso logico la cosa.
Giulia in quel momento mandò uno strano segnale a Benjamin che sparì nel giro di tre secondi.

Mentre mi preparavo Giulia mi spiegò che lei sapeva che io sarei tornata per il mio compleanno e, appena lo aveva saputo, aveva incominciato a preparare una mega festa di compleanno/ritorno a casa.

Mi spiegò anche che Benjamin era un suo complice, come mia sorella e mio fratello che non erano rientrati a casa per vari giorni apposta per farmi cambiare idea e farmi tornare in Italia con Benjamin.
Scoprii che Federico non sapeva nulla, né del mio ritorno, né della super mega festa di compleanno/ritorno a casa.

Mi aveva obbligato a mettere un vestito lungo nero con gli spacchi ai lati.
Mi aveva truccato benissimo, applicando del mascara per evidenziare le ciglia, della matita nella parte interna dell'occhio per poi finire stendendo sulla palpebra mobile una linea sottile di eye-liner.
Per i capelli aveva chiamato sua sorella, che mi aveva acconciato la mia chioma riccia in una graziosa treccia a spina di pesce che partiva da sopra.
Per le scarpe litigammo per svariati minuti. Io volevo indossare le mie amate Vans nere, mentre lei voleva che mettessi dei tacchi e, dopo svariati insulti, vinse lei, facendomi mettere dei tacchi vertiginosi, sui quali non sapevo neanche camminare.
Mi fece fare varie prove nel corridoio tra la mia stanza e il bagno, tenendomi la mano nel caso che cadessi.
Tutto sommato andò bene, finché la festa non iniziò.

Quella che doveva essere la mia festa di compleanno/ritorno a casa era iniziata ormai da tanto e io mi trovavo in cucina a scolare l'ennesima bottiglia di birra.

Gli invitati, per la maggior parte erano miei amici del liceo e ma avevo intravisto anche degli amici di vecchia data.
Molti erano alle medie con me e ritrovarli dopo anni e anni non fu per niente brutto.

La casa era addobbata in modo strano. Nessuno dei mobili che di solito erano in cucina o in salotto, c'era ancora.
Federico e Benjamin avevano portato al piano di sotto il divano, sostituendolo con quello che comprarono i miei genitori quando ero bambina che si trovava al piano di sotto della casa.
Gli oggetti più preziosi, i quadri e le foto di famiglia erano state tolte in modo da non essere sporcate.
Nella parete all'entrata c'erano delle grandi lettere che formavano la parola "Happy Bday Megg" dove davanti ad essa c'era un fotografo che fotografava qualsiasi persona che entrava.
L'idea del fotografo che faceva le foto a chiunque e per tutta la festa mi piaceva molto, amavo avere sempre un ricordo di quello che facevo e, in questo caso, avere le foto del mio diciannovesimo compleanno mi rendeva molto felice.
Il salotto si era trasformato in una sala da ballo, mentre le scale in un bancone dove appoggiare tutta la sporcizia.
A lato delle scale c'era il dj che, sinceramente parlando, era veramente bello. Non sapevo da dove aveva tirato fuori tutte ste cose in così poco tempo, ma sapevo che se Giulia voleva qualcosa, lo otteneva, subito.
La cucina era stata nascosta da un telo abnorme che la copriva tutta. L'unica cosa che non era nascosta, era l'isola di marmo al centro, sulla quale erano disposte molte varietà di alcol, dalle bottiglie con il contenuto dal tasso alcolico più alto, a quelle che anche se erano una bevanda alcolica, non facevano granché e quindi, erano usate per prime.

Grateful ||Benjamin MascoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora