Capitolo 1

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La neve fuori era tremenda, ne erano caduti circa 5 centimetri solamente nell'ultima ora. Non riuscivo a credere di essere stata forzata ad uscire con questo tempo e a quest'ora della notte. L'ospedale doveva essere pazzo per aver chiamato chiamare e per aspettarsi che io vada.

Però ovviamente io andrò solo perché era sembrata essere un'emergenza.Questo era il mio giorno libero. Stavo programmando di passare il giorno a riposo. Ma sono arrivate priorità come correre in ospedale, perciò tutto era rovinato. Non ero un dottore o un'infermiera per quello che conta, ero parte di un programma che il mio college aveva avviato per persone nel campo infermieristico. Era molto vantaggioso. Avevo ricevuto dei crediti e la maggior parte delle persone che partecipavano, ottenevano un lavoro nell'ospedale. Dovevo solo prestare attenzione e tenere la mia testa fuori dai guai.

Camminai verso la macchina,essendo l'unica persona all'esterno a quest'ora. Erano le due del mattino e fuori era nero come la pece.L'unica cosa visibile era la neve che cadeva di fronte alle luci dei lampioni.

Era una bellissima vista da osservare. La neve fresca creava un rivestimento bianco a coprire l'area circostante,indicando che non c'era molto movimento per le strade della città. Londra era un posto abbastanza unico in cui vivere, un giorno era ghiacciato e l'altro appena un po' fresco.

Con cautela guidai l'auto nel posto vuoto del parcheggio dell'ospedale e ,guardando nello specchietto retrovisore interno,  notai un mucchio di giornalisti correre per la strada. Le luci di un'ambulanza mi abbagliarono e infastidirono.Dovevano essere pazzi a stare fuori con questa neve. Chiunque stessero aspettando, doveva essere molto importante.Tolsi le chiavi dal motore e le buttai nella borsa.

Presi un lungo respiro prima di aprire la portiera, aggiustando sulle spalle lo zaino e la borsa. La mia pelle diventò di ghiaccio non appena pezzi di acqua ghiacciata sbatterono sul mio viso, rendendo il mio corpo freddo.

Frugai nella mia borsa per il pass del St. Gregory, posizionandolo nello slot e facendo aprire la porta per entrare dentro. Lasciai andare un sospiro di sollievo per l'aria calda che solletico' il mio viso. Le pareti bianche e i pavimenti opachi mi fecero gemere maliziosamente. In silenzio trasportai le mie borse nella sede centrale delle infermiere, verso l'ala ovest dell'ospedale.

I miei talloni ticchettarono contro la piastrella ad ogni passo che feci, permettendo a quasi chiunque di sapere che stavo arrivando. Guardai in basso, sentendo il mio cellulare iniziare a vibrare. Frugai nella tasca e velocemente lo afferrai su,solamente per farlo ricadere nella borsa. La mia azione venne interrotta quando un'infermiera letteralmente mi fece sbandare contro il muro. La mia faccia era cosi' vicina alla lastra di cemento che ogni tratto che l'imbianchino aveva dato era chiaramente visibile dalla mia posizione. Riaggiustai le mie borse e entrai nella porta dell'ufficio,scrollondomi via di dosso quello che era accaduto.

"Rebecca, ci stavamo giusto chiedendo se quelli fossero i tuoi passi. E' successo qualcosa? Perché sei qui?" Una collega infermiera, Meredith, indagò e io tirai via una ciocca di capelli dalla mia faccia.

"Sono stata chiamata." Le risposi e piazzai le borse sopra il tavolo. Non appena feci per togliermi la sciarpa, tutte le infermiere iniziarono a sussurrare mentre un paziente veniva spinto lungo il corridoio e attraverso la zona emergenze. Le voci dei dottori che gridavano alle persone di spostarsi misero l'intero l'ospedale in tensione, me inclusa.

"Fortunato chiunque riceverà quella stanza" Meredith sorseggiò dalla sua tazza di Starbucks e raccolse una cartellina con dei documenti impilati dentro.

Riattaccai il cappotto e la sciarpa, girandomi per poi accorgermi che lei non era più nella stanza.Solo la mia fortuna, stavo per chiederle chi fosse questo paziente. Scrollai gli occhi e mi guardai intorno nella stanza per cercare qualcosa da fare. Tirai fuori un piccolo specchietto dalla mia borsa e iniziai ad aggiustare il mio trucco.

"Rebecca, giusto chi stavo cercando! Sei sotto chiamata, giusto? " Mi chiese Mr.Bambino con un sorriso in faccia, e io annui. Era il capo dello staff per il mio programma e mi aiutava in qualsiasi cosa avessi bisogno. Lo osservai tirare fuori una pila di fogli, separandogli in piccole file.

"Prendi questi." Mi allungo' il file di un paziente con una delega da parte della famiglia del paziente. "Voglio che tu faccia esperienza in una frenetica e stressante situazione nella sale emergenze. Questo potrebbe essere l'unico caso per tutto l'anno. Vai nella camera 209 e rimani in zona." Mi ordino' e poi spari' nel corridoio, prima che potessi protestare. I miei nervi ebbero la meglio su di me e riusci' a malapena a formare una frase con un senso compiuto. C'era una vera emergenza e lui mi stava chiedendo di esserne testimone?

Mi diressi nell'ascensore, decidendo se aprire o no il file. Appena stavo per farlo, l'ascensore arrivo' facendomi sobbalzare,due dottori stavano parlando all'interno e mi ignorarono.Rilasciai un profondo respiro ed entrai, premendo il secondo piano.

Guardai in basso al sottile foglio che avevo in mano, facendo volare il mio dito indice sotto il materiale per separare le due parti del file. Aggrottai le sopracciglia, cercando di leggere ciò che era scritto nel file.

"Harry Styles?" Chiesi a me stessa.

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