Capitolo 6

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I suoi leggeri polpastrelli strofinarono la carne pallida della mia pelle, trascinandosi su tutti i miei punti più sensibili. Un gemito uscì dalle mie labbra al suo tocco, mentre sentivo le sue labbra piazzare delicatamente baci sul collo, ancora e ancora. Potevo sentire il suo respiro caldo premere contro il mio basso ventre, la mia schiena si arcuava per soddisfare il mio bisogno. Le sue mani mi trattennero in posizione mentre provavo una sensazione di riscaldamento sormontare il mio corpo, i gemiti che aumentavano sempre di più. Nelle mie mani percepivo ogni riccio, sentendo cadere i morbidi boccoli dai miei palmi man mano che il piacere invadeva il mio corpo. Non potei tenere la bocca chiusa, lui era così bravo.

"Di più." Respirai, sentendo la mia testa scivolare contro il muro. Strizzai gli occhi alle mie stupide azioni, i miei occhi si aprirono per realizzare che fossi sola, nella mia doccia. Arrossii di me stessa e tolsi le mani dalla parte inferiore del mio corpo. Immagini di Harry ricomparvero nella mia testa mentre il sudore iniziò a ricoprire la mia pelle. Ebbi bisogno di ricontrollare il mio respiro, non mi ero neanche resa conto di stare facendo quelle cose a me stessa. Sembrava tutto così reale, come se lui fosse stato davvero qui.

Perché stavo avendo quelle ridicole fantasie se non l'avevo neanche mai toccato, a parte i suoi muscoli? Quei muscoli. Ma non era per questo che le fantasie esistevano? Per sperare qualcosa che non avevi mai avuto, o di cui volevi di più? Lasciai andare un profondo respiro e schiacciai un po' di shampoo sul mio palmo. Non sapevo nemmeno per quanto tempo ero rimasta a fare quelle cose... sperando di non essere stata così rumorosa da permettere alla mia vicina di ascoltarmi.

Rabbrividii al pensiero di lei che veniva a sgridarmi e per poi scoprire che qui con me non c'era nessuno. Probabilmente lo sapeva già. Non avevo avuto 'attività' da almeno un anno ormai. Perché stavo pensando a queste cose? Dopo che Louis se n'era andato avevo fatto un pisolino e in qualche modo ero finita qui... pensando Harry.

Camminai fuori dalla doccia e avvolsi un asciugamano intorno a me. Lanciai un'occhiata all'orologio, erano solo le cinque. Avrei dovuto mangiare qualcosa e preoccuparmi del mio outfit. Avremmo bevuto? Certo, era un bar ed ero maggiorenne. Il suono del mio cellulare che riceveva un messaggio mi spaventò e lo afferrai per leggere le parole sullo schermo.

Louis

Spero che tu sia già sveglia, passerò alle 9 x

Sospirai, aprendo il cassetto e tirando fuori il mio pigiama. Mentre aspettavo volevo almeno stare comoda. Camminai verso la cucina, afferrando della pizza che avevo ordinato la notte scorso e riponendola nel microonde. Poteva essere grossolano, ma era l'unica cosa che avevo e non avevo contanti addosso per ordinare qualcos'altro, giusto qualcosa per stanotte. Un modo per determinare la differenza tra esigenze e piacere, Becca. Che mi ricordava di avere necessità di passare in banca.

Mentre il microonde ticchettava, camminai nel soggiorno e accesi la televisione, lo stesso canale di news in onda. Stavano trasmettendo qualcosa su Kim Kardashian e lasciai lì, volendo ascoltare gli stupidi gossip di celebrità di cui non mi interessavo.

Minuti dopo il cibo fu pronto e io presi la divinità al formaggio dal microonde e la piazzai su un piatto, prendendo un po' di soda e lasciandomi cadere sul divano. Ero un tale maialino, non mi meravigliavo che Louis fosse il mio unico amico.

**

"Nero o viola, basta che ti sbrighi!" brontolò Louis, roteando gli occhi verso di me non appena si sedette sul letto, mentre io spingevo in mano due vestiti verso di lui. Avevo solo reggiseno e mutandine addosso, ma eravamo migliori amici e avevamo visto l'altro nudo milioni di volte, non chiedete.

"Decidi e basta così posso vivere in pace." Scossi i due vestiti nella mia mano per enfatizzare e lui lasciò andare un profondo respiro, guardando l'oggetto.

"Nero." Decise e io sorrisi, riponendo quello viola nell'armadio ed entrando in quello nero. La sua schiena era stata cucita, la mia paranoia di strapparlo diventava inevitabile quando lo tirai lentamente su e oltre i miei fianchi. Sentii Louis ridacchiare alla mia attenzione ma lo ignorai, avendo finalmente indossato lo stretto tessuto. "Gesù, se non fossimo così affezionati ti scoperei proprio adesso." Mi strizzò l'occhio.

"Ew, non possiamo." Scoppiai a ridere e frugai nei cassetti per trovare la mia clutch ( n.t piccola pochette )  "Non voglio portarla," Piagnucolai.

"Allora non farlo, reggo io i tuoi soldi. Anche se in ogni caso lui non ti lascerà pagare niente..." Louis si alzò dal letto e io gli diedi il mio rotolo di soldi, erano un centinaio. "Sei veramente bellissima." Mi elogiò e io gli sorrisi maliziosamente. "Adesso andiamo, sono le 9 e mezza e stiamo per arrivare in ritardo." Mi rimproverò giocosamente e io camminai dietro di lui, fuori dal mio appartamento. Il viaggio alla sua macchina sembrò durare per sempre, fino a quando non accostammo al familiare veicolo. E poi il viaggio in macchina sembrò durare ancora di più e mi sentivo nauseata. La suspense di incontrare Harry aumentava mentre cercavamo un parcheggio.

"Nomi?" Ci chiese l'alto e muscoloso buttafuori fuori l'edificio non appena arrivano di fronte l'ingresso principale. Entrambi guardammo l'altro e io feci al buttafuori un piccolo broncio con il labbro. "Se non sei in lista, niente entrata." Disse come era abituato a fare. Classica scena da film, non venivi ammesso nel club ma sgattaiolavi dall'uscita sul retro. Sfortunatamente per noi, non era un film.

Non appena stavamo per andarcene, una mano toccò la mia spalla e brividi vennero mandati lungo la mia schiena, mi girai e i miei occhi affondarono in quelli verdi conosciuti mentre sul suo viso c'era un ghigno alla mia vista. "Josh, stanno con me." Guardò il buttafuori e 'Josh' annuì, spingendoci a camminare dentro. Le luci erano abbaglianti, e il luogo era sfocato grazie ad alcune macchine per il fumo. I corpi delle persone stavano ballando in tutto il locale e una musica elettronica suonava da ogni angolo del club.

"Hey, amico." Gridò Harry per sovrastare la musica, prendendo la mano di Louis nella sua e stringendolo in un mezzo abbraccio. Gli occhi di Louis sbiadirono e fangirlò all'interno, cercando di rimanere calmo di fronte Harry. Rimasi in silenzio fino a che Harry non si girò verso di me, mentre io notavo che stava indossando l'outfit più hot che avevo mai visto addosso ad un uomo.

"Hey, Becca" La sua bocca si fiondò sul mio orecchio e io mi contorsi alla sensazione del suo respiro sbattere sul mio orecchio. La voce che stavo morendo di sentire da ieri e il ragazzo che era stato nelle mie fantasie da ieri, adesso si trovava di fronte a me.

"Hey, come stai?" Gli risposi toccando con la mano la sua spalla per ottenere maggiore slancio per parlare nel suo orecchio. Lui mi sorrise e prese la mia mano nella sua, attirandomi più vicina a lui.

"Posso bere se tu sei con me?" La semplice domanda suonò così sexy e seduttiva pronunciata dalle sua labbra e io rimasi senza parole. Ero tecnicamente la sua infermiera, o aiutante. Se qualcosa stava per succedere, pensavo di voler essere lì. Ma se fosse accaduta qualcosa e io fossi trovata sulla scena, non avrei mai più ottenuto un lavoro da infermiera.

"No, non sono il tuo dottore." Gli dissi. L'affermazione era vera, non solo per le circostanze. Le sue labbra formarono una linea sottile e io notai che la sua faccia era direttamente davanti la mia, estremamente vicina a quasi baciarmi. Guardai dietro la sua nuca per vedere Louis che si agitava per catturare la mia attenzione. Lo guardai muovere la bocca per dirmi qualcosa che non riuscii a capire, la musica me lo impediva.

"Molto male, allora dovrò solo andare a comprartene uno,si?"  Le sue labbra si strofinarono sulla mia guancia e annuii come un idiota. Era così bravo a capire sotto le righe, parlava anche in modo così dolce. Non mi meravigliavo che le ragazze si sciogliessero per lui. Lo osservai allontanarsi da me quando mi inviò un piccolo ghigno prima di continuare a camminare verso il bar. Guardai immediatamente Louis e vidi che i suoi occhi erano spalancati

"Ovviamente non si preoccupa di me!" Gridò e io ridacchiai.

"Vai a trovarti una ragazza. Fai qualcosa!" Gli urlai in risposta ma la sua espressione mi fece capire che non lo trovava allettante. "Per favore?" Gli chiesi in tono normale e lui probabilmente lesse le mie labbra, e alzò gli occhi al cielo.. Annuì e sparì in mezzo la folla. Nel momento in cui sparì dalla vista, Harry tornò con un qualche tipo di bevanda alcolica tra le mani.

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Mi scuso per eventuali errori ma non ho avuto il tempo di rileggere.

All the love xx 



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